Quella donna era da sballo da sballo
Quando Dario mi ha chiamato per andare insieme a mangiare una pizza martedì scorso, non pensavo che avrei mangiato tanto bene e, soprattutto, che mi sarei anche fatto una cameriera troppo figa per esser vera. Era un po’ scazzato dalle ultime stronzate tra lavoro e altre conoscenze che, quella sera, avevo proprio bisogno di evadere: e la telefonata di Dario con la proposta di andare a cena, fu l’occasione perfetta per vivere qualche momento di piacevole relax senza rotture di palle.
Appena arrivati alla pizzeria proposta da lui, mi sembrava fosse un ambientino tranquillo e piacevole: una saletta dove poter parlare senza gridare, poca gente attorno e, soprattutto, una gnocca come cameriera. Appena ho visto arrivare Martina, ho capito che sarebbe stata quella giusta. Sì, la tipa perfetta per concludere bene la serata, perché era troppo irresistibile e, poi, aveva uno sguardo malizioso che lasciava sottointendere quali fossero i suoi progetti per quella sera.
Dopo aver ordinato e mangiato bene, in effetti, la tipa è tornata al tavolo per chiacchierare un po’ e, quindi, per condividere un momento di tranquillità con noi, dopo essersi spostata avanti e indietro per tutta la sera. E quanto l’ho vista osservarmi con quegli occhi dolci, con quell’espressione di chi sapeva esattamente cosa voleva, ho capito bene che ci saremmo potuti divertire per bene, soprattutto quando le ho proposto di lasciarsi andare, anche perché non c’era nessuno con noi.
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Col contorno di una mega trombata
Dario mi guardò, e poi mi disse “ma davvero te la trombi qui?” e io gli dissi “si, ma solo una sveltina: non voglio fare notte” e lui “dai, vai e colpisci: vi aspetto di qui” e così mi avviai verso Martina. Era lì al bancone che sistemava un paio di cose e, quando le arrivai alle spalle accarezzandole il culo, si eccitò subito guardandomi con un’aria piena di desiderio “mmm, non male per incominciare: ma possiamo solo farlo veloce, un pompino o una sveltina al massimo, altrimenti se arriva qualcuno…”
E io le risposi “l’idea della sveltina piace pure a me, soprattutto se mi trombi qui nel locale” e lei rispose “sei matto? Sai che casino succede se ci sgamano?” e io le dissi “be’ dai, dietro il bancone è più eccitante, tanto è tardi” e lei rispose “tu sei fuori, ma….l’idea di farlo qui è eccitantissima”. Così mi fece sdraiare dietro al bancone, dove nessuno ci poteva vedere, mentre Dario si avvicinò a noi a guardare cosa facevamo, e dissi “ahh, si tromba qui, eh?! ma pensa tu” e si fermò davanti alla porta.
“dai, esco a fumare un attimo mentre scopate” e noi “vai, no problem, anzi grazie, sei un fratello”. E quindi mi sbottonai i pantaloni mettendo direttamente il cazzo in bocca a Martina, che con quella splendida bocca da troiona mediterranea mi fece subito eccitare. Era troppo vogliosa che mi spompinò subito fin quadi alle palle, ingoiandolo tutto, mentre io già mi eccitavo “ooooh, che troia divina, siiiiiiiiiii, dai, ciuccialo di più, è tutto tuo…ohhhhh siiii” mentre lei spompinava rumorosamente.
Poi quando fu abbastanza duro e rosso da farla eccitare, mi disse “adesso me lo monto proprio, ce l’hai troppo duro per farlo ammosciare, dai, ti salto sopra” e Martina si abbassò i leggings abbastanza da poter divaricare le gambe e montarmi sopra e, poi, scostandosi il perizoma, si fece entrare il cazzo dentro. “ahhhhh siii, che bella cappella, bella dura e grossa, mmmmm, siiii trombami” mentre si muoveva agitandosi come una troia ormai in preda al massimo piacere.
Era già fuori controllo, Martina, mentre mi scopava come se fosse davvero alle prese con una danza insolita, e godeva come una troia, per quanto era già bagnata “ohhh si, sono troppo eccitata, ohhh siiiii, voglio venire mentre mi trombai, fammi venire” e io iniziai a stimolarle il clitoride senza fermarmi, velocemente, facendoglielo quasi andare in fiamme per quanto la masturbavo. Lei mi scopava, si muoveva sempre meglio, aumentando il ritmo, come se volesse sfogare tutto quel piacere su me.
Era un passo dallo strillare, respirava sempre più in fretta dal godimento e si eccitava, finché poi si lasciò andare in un lungo ansimare deciso, pieno di eccitazione e di piacere “ohhhhhhhh siiii siiii ohhhhhhhhhhhhhhhhhhh” e quindi continuò a muoversi ancor più in fretta “adesso ti faccio scoppiare i coglioni per quanto godi” e prese a saltarmi letteralmente sopra, con foga, finché le dissi “sii, siii, siiii marti, ohhhhh, godoo, godooo goooodooooo siiiiiiii ahhhhhhhhhhhhhh ahhhhhhhh ahhhhhhhhhhh”.
E mi partirono parecchi schizzi in quella meravigliosa fighetta che mi aveva fatto perdere la testa in quella serata di martedì che, altrimenti, non sarebbe stata così eccitante. Poi Dario rientrò e, vedendoci ormai quasi rivestiti, mi disse “cazzo, avete fatto in un lampo!” e noi “beh, quando ci si eccita un sacco…” e poi finimmo la serata al tavolo, tutt’e tre a parlare del più e del meno, prendendo anche un paio di digestivi…
Fabio è il nostro amante ideale: trova una superfiga in pizzeria e se la fa, lasciandosi andare poi con un racconto erotico davvero mitico.
Una gnocca da sballo in pizzeria, di Fabio di Cremona
Prima edizione: Settembre 2016, by Atlantia Media.
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