Una giornata con una ex
Una ex troppo troia per resistermi
Con Gloria, mi sembrava che fosse finita ormai da tantissimo tempo, quasi come se dopo quel lunedì sera tutto quanto fosse corso via dalla mia vita senza che riuscissi nemmeno a vedere quel che succedeva attorno a me: eppure, non era trascorso molto più di una settimana da quel momento, ma tra una serata fuori e una cena con gli amici, mi pareva di aver messo la parola fine a quella storia almeno da mesi.
In un paio di occasioni, poi, ci siamo rivisti in mezzo alla strada con quella gnocca di Gloria, e non siamo riusciti a superare tanto facilmente la fine di quella storia: nonostante tutto, infatti, abbiamo continuato a parlare delle nostre vicende, ritornando sui momenti più indimenticabili vissuti e, poi, quando mercoledì ci siamo rivisti, qualcosa ci ha impedito di resistere alle nostre pulsioni, quasi come se un magnetismo troppo forte si fosse impossessato di noi.
Uno sguardo improvviso, un’occhiata furtiva e al tempo stesso ammiccante, poi, un’irresistibile voglia di stringerci l’una all’altro: e così, ci siamo ritrovati di nuovo abbracciati, cercando l’una la bocca dell’altro, senza che tutto il casino scoppiato tra di noi potesse veramente farci dire addio al passato e al presente, tenerci lontani l’una dall’altro e, soprattutto, senza cascare nella voglia frenetica di farlo senza pudore, di assaporare di nuovo quel piacere irresistibile.
∞
Però non riuscivamo a stare troppo lontani
Eravamo lì, fermi e stretti l’una nell’altro, guardandoci negli occhi, e poi sbaciucchiandoci con quella passione mai completamente consumata del tutto: avevamo proprio un desiderio irresistibile, non potevamo che lasciarci trasportare dalle nostre voglie, così semplici e spontanee come quell’irresistibile frenesia di sentirla ancora mia per una volta, scopandola come fosse la più bella di sempre, quella per cui non potevo che desiderare di dare il meglio mentre glielo davo perché se lo godesse.
Gloria cercò il mio cazzo, lo trovò con la sua mano sinistra, lo strinse e me lo segò un paio di volte, mentre mi guardava e desiderava andare oltre: poi mi sfilò i bermuda, e quindi, trovandoselo già di fronte, bello duro e pronto da ciucciare, se lo cacciò in quella bocca calda e vogliosa, spompinandolo con la passione di sempre, quella della mia puttanella, sempre pronta a lasciarsi trascinare in indimenticabili giochi di bocca, irresistibili momenti di godimento e di passione.
La sua lingua era di un rosso fuoco come mai l’avevo vista prima, e pure lei, mi sembrava ormai in preda ad un delirio di piacere che non sarebbe stata tanto facilmente in grado di contenere, mentre la faceva roteare sotto la mia cappella, e poi la stringeva come una u perché riuscisse a giocare con la mia cappella come fosse una pralina, una di quelle dolci praline da assaporare fino in fondo senza fermarsi mai, facendosi prendere la mano dal desiderio fino a riempirsi di caldo piacere.
Dopo averlo spompinato a dovere, poi, lei mi guardò e, tirandoselo fuori dalla bocca, mi disse “mettimelo in culo, dai, lo voglio ancora come solo sai farlo tu”: non dovette pregarmi perché io mi abbassassi su di lei, e poi, sistemandola sul pavimento, le sfilassi i jeans stretti e quindi quelle mutandine provocanti. Era già tutta calda e bagnata, stava già lasciandosi trascinare dal piacere, e me ne accorsi quando mi prese il medio e mi disse di metterglielo in culo per sondarlo.
Lo lasciai scivolare dentro di lei, e poi, la penetrai qualche volta, continuando a guardarla negli occhi mentre attendevo che fosse abbastanza bagnata ed eccitata: la sua fighetta era ormai allagata dalla voglia, e io le prendevo gli umori spostandoli sul suo ano, bagnandolo tutto, per farla eccitare ancor di più: poi iniziai a sputare abbondantemente su quel buchino del culo, e lo allagai, continuando a bagnarlo a dismisura perché fosse pronto al castigamatti.
Ce l’avevo troppo duro perché potessi aspettare oltre: così la presi da dietro, e glielo puntai tutto sull’ano, allargandoglielo con la mia cappella gonfia e quasi violacea per quanto ne avevo voglia, e quindi lo lasciai scivolare tutto fino in fondo, lentamente, come un mazzotto infuocato. Sentivo il suo culo squarciarsi attorno al mio cazzo, stringendomi tutto in quel modo irresistibile, mentre io mi muovevo lentamente avanti e indietro, con lei che si eccitava da morire.
“ohh, sì, in culo, daiii, si, si, si, siiiiI” gridava la troia, mentre io continuavo a spingerlo dentro, godendo ed eccitandomi per quanto Gloria mi sapeva prendere: e continuai a scoparla così per un paio di minuti, finché mi sentii ormai pronto a venire e glielo tirai fuori da quel culo, segandomelo velocemente, e sborrandole sulla schiena, facendola eccitare ancor di più. Quindi glielo portai alla bocca e le feci leccar via gli ultimi schizzi di sborra come se fosse la mia troia di sempre…
∞
Le ex sono sempre così: e quando trovano tipi come Dario, si sciolgono subito regalando delle emozioni uniche come quelle narrate nella storia hard.
Una giornata con una ex troppo troia per resistermi, di Dario di Mantova
Prima edizione: Settembre 2016, by Atlantia Media.
© copyright MMXVI by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati