Da sopra sapeva scopare divinamente

Dopo l’ultimo incontro in un bar, mai avrei pensato che con Ele si potesse riaccendere il desiderio di trombare, di farsi una goduriosa scopata insieme: tre anni trascorsi insieme, e poi la fine della nostra storia a causa di un amico comune, non potevano certo farmi credere che, prima o poi, sarei caduto di nuovo in questo errore.

Eppure, di fronte al fascino di questa troia vogliosa, non ho potuto davvero resistere a lungo e, quando è capitata l’occasione per trombarmela di nuovo, non mi sono fatto tanti problemi: l’ho tirato fuori, gliel’ho fatto succhiare come una puttana in calore e poi gliel’ho fatto scopare fino a farmi venire dentro di lei, come ai vecchi tempi.

Tutto è successo, così per caso, durante l’ultimo nostro incontro: lei era lì con il suo vestitino da stronzetta, stretto al punto giusto e con le trasparenze per mettere in risalto il culetto, ben sottolineato dal suo perizoma, e sculettando allegramente tra i tavoli: e quando guardandomi con quella faccia da troia mi ha passato una mano sul pacco, ho capito che non c’era davvero modo di resisterle.

Le ho chiesto se fosse impazzita, se non avesse un minimo di ritegno, e se non pensasse di essere un po’ fuori posto, a fare la troia così, adesso, dopo tutto: e guardandomi con quell’aria da puttanella che si prende ciò che vuole, mi ha risposto “io ti fotto quando voglio, lo so che non puoi resistere a me e alla mia figa, ammettilo che è così, sei malato della mia figa”.

La guardai negli occhi e, quindi, dopo averle detto che era una troia incredibile e averle rifilato una sculacciata su quel culetto irresistibile, mi son fatto guidare a casa sua, dove in realtà c’era già qualcuno: era sua sorella, che vedendomi lì, era a dir poco stupita “Ciao, Robe’, che sorpresa…come va?” e io le dissi “Ciao Francesca, non male grazie e tu? Tua sorella ha bisogno di una mano con il suo pc” e lei rispose “ah si, mi ha detto che non andava e he avrebbe avuto bisogno di una mano. speriamo riesci a metterlo apposto, altrimenti poi continua a lamentarsi” e sorridendo, se ne uscì in giardino, probabilmente perché intuì subito quel che sarebbe successo.

Un incontro di piacere sin dai primi istanti

Ele mi guardò negli occhi e, vedendo che in effetti pure io ero pronto a trombarmela, guardandomi bene mi disse “la vuoi da sopra, eh?! Di’ la verità, porco, che stai già pensando a quanto ti piacerà svuotare le palle dentro di me” e io “sì troia, non vedo l’ora di vederti piegata su di me a fottermi, come ai bei vecchi tempi” e quindi lei si lasciò andare, sbottonandomi i pantaloni, vogliosa come una puttana, cercando il mio cazzo, già bello duro al pensiero di esser fottuto da lei.

“ah ce l’hai già bello duro, eh?! Dammelo tutto, lo voglio in bocca” e così glielo schiaffai letteralmente in bocca, in modo abbastanza selvaggio, perché volevo che ciucciasse, e mi facesse dimenticare i brutti e tristi momenti dopo il nostro addio. Succhiava come un aspirapolvere, ormai sembrava che per lei esistesse soltanto il mio cazzo, quella cappella violacea e gonfia, pronta a regalar le sensazioni più indescrivibili, quelle capaci di stravolgerci in quel momento di piacere.

Ele lo spompinò con una passione unica, quasi come se fosse il suo trofeo, il suo idolo da venerare con le sue labbra vogliose, per prepararlo alle sensazioni più intense, quelle regalate dal suo corpo meraviglioso, così capace di trasmettere sensazioni uniche mentre tromba, soprattutto da sopra, perché con quel suo movimento di bacino sa davvero mettere tutta la passione che ha in corpo in ciò che fa, godendo e facendo godere con una passionalità grandissima.

Quando l’ho vista levarsi il vestitino e il perizoma, con quella fighetta sempre perfetta, e l’ho vista accomodarsi su di me, mi sono sentito trasportare da una sensazione divina, inspiegabile, come se stesse per trasmettermi la passione per l’eros in quell’istante, quello precedente allo sfondamento della sua figa da parte del mio cazzo, bello gonfio e grosso, pronto ad essere soddisfatto in modo generoso dalla sua rosa calda, piena di desiderio di godere per davvero.

Nel momento in cui si è seduta letteralmente sul mio cazzo, con tutto il suo peso facendoselo scivolare in figa, mi sono sentito veramente privilegiato: lei si muoveva trombando con passione, ondeggiando con il suo bacino come se sapesse perfettamente che quello era il miglior modo di raggiungere un orgasmo esplosivo, e nel farlo ansimava, e godeva, dicendo che ne voleva di più, che non le bastava, e che l’avrei dovuta far godere davvero per bene prima di riempirle quella figa calda e vogliosa della mia sborra, liberando dentro di lei uno schizzo pieno di piacere.

Ele mi trombava, mettendosi anche un dito in culo, e appoggiando la sua mano sinistra su di me, abbassandosi ed alzandosi a ritmo, in un indimenticabile esercizio di stile e di godimento: era il suo modo di allenarsi, il suo modo di sfogare tutta la sua rabbia, il suo desiderio di assaporare ancora il piacere di una trombata con me, a casa sua, mentre sua sorella era fuori in giardino e, di tanto in tanto, sentendola ansimare, ridacchiava come se avesse ben capito che il computer sarebbe stata l’ultima delle nostre preoccupazioni, soprattutto in quel momento così focoso ed indimenticabile.

Le afferrai le tette mentre si muoveva su e giù, desideroso di possederla tutta, e le dicevo di fottermi senza pietà, perché volevo esploderle dentro, non avrei accettato un orgasmo da poco: Ele si lasciò così andare con i suoi movimenti decisi e pieni di desiderio, spingendoselo tutto dentro, sentendomi eccitare, fino al punto tale da prendersi pure i coglioni dentro, forse perché ciò che desiderava era davvero farsi bagnare tutta, sentirlo tutto dentro e poi esplodere in una sborrata lunga ed abbondante, qualcosa da ricordare per un bel po’ di tempo.

La guidai con decisione, mettendole le mani sui fianchi, e sentendola eccitarsi sempre di più, e dirmi “sono la tua troia, dimmelo che sono sono la tua troia” mentre la guidavo sul mio cazzo, le dissi “dai puttana, fammi godere, fammi sborrare puttana, non manca molto dai” e quindi lei spinse con il bacino, muovendosi sempre più intensamente, guardandomi mentre godevo, e poi si lasciò andare, affondando completamente la sua figa sul mio cazzo, ben sapendo che sarei venuto di lì a poco.

Gli ultimi suoi movimenti mi fecero impazzire dal piacere, e in effetti, quando mi lasciai andare, le svuotai i coglioni dentro di lei, facendo colar fuori dalla sua figa calda e focosa tutto quel prezioso seme, che lei arraffò con le sue dita e si affrettò a bere vogliosa… La guardai, e le dissi “sei sempre la stessa troia, non cambi davvero”…

Evviva Ele, una che quando si mette sopra fa godere per davvero: e un grande plauso a Roberto, che ci ha raccontato una storia di sesso meraviglioso.

Ele da sopra scopa divinamente, di Roberto di Pescara

Prima edizione: Marzo 2017, by Atlantia Media.

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