Un incontro casuale

L’incontro con una fighetta simpatica

Trovandomi per lavoro dalle parti di Milano, per puro caso, una sera in albergo mi sono ritrovato di fronte una cliente che conosco da parecchio tempo, una tipa abbastanza provocante e figa, di quelle con cui non è difficile perdere la testa soprattutto se la si incontra nel momento giusto, magari dopo una bella serata trascorsa a bere.

E a me è proprio successo in questo modo, di trovare il giusto appiglio per restare con lei, e passare la serata a ridere e a scherzare, quasi come se fossimo due vecchi amici che non si vedevano più da una vita e desideravano ripercorrere i momenti più belli con una naturalezza e una felicità contagiose.

Sabrina era sexy come al suo solito, capace di trasmettere tutta la sua affascinante e provocante natura di donna vogliosa, in grado di muoversi con quella grazia (e al tempo stesso pure quell’erotismo) che davvero rapiva gli occhi, la faceva desiderarare subito nuda, pronta a dare il meglio di sé stessa in ogni cosa che avrebbe fatto di lì a poco, lasciandosi alle spalle tutto lo stress e le storie noiose al lavoro: la nsotra voglia di vivere, di lì a poco, sarebbe esplosa in una trombata clamorosa, di quelle che avrebbe fatto scuola tra i miei colleghi che, in effetti, non avrebbero mai osato lasciarsi andare con una cliente per timore di avere problemi in azienda.

Quella sera, però, io me ne sono proprio fottuto le palle, perché in effetti tutte quelle regole assurde dell’azienda mi sono sembrate non soltanto fuori luogo per il mio modo di vivere, di assaporare ogni istante della mia esistenza con la giusta determinazione, bensì, anche perché di fronte al fascino irresistibile di questa tipa mi sembra davvero di non poter opporre tanta resistenza, giacché Sabrina aveva già le idee abbastanza in chiaro circa il da farsi e, di conseguenza, mi sarei ritrovato a respingere tutta la carica erotica di una donna travolgente.

Dopo aver finito gli ultimi drink insieme, infatti, ci siamo avviati verso le camere, tuttavia, a metà strada nell’ascensore, preso come in un impeto di desiderio, ho cercato la sua bocca, e lei di rimando si è lasciata andare a me, limonando con una passione che non potevo immaginare essere così travolgente, irresistibile al punto tale da spingerla a desiderare di sbaciucchiarmi in quella maniera quasi adolescenziale, quel modo che veramente non mi sarei mai aspettato di trovare in una tipa come lei, giacché trovarla così pronta a trasgredire lanciandosi tra le mie braccia, mi era sembrata a dir poco una situazione imprevista.

Una proposta che non si poteva perdere

Quando l’ascensore è arrivato al piano, con quel suo suono inconfondibile, poco prima che la porta si aprisse, ci siamo un attimo ricomposti, e poi, una volta giunti sul corridoio, ci siamo avviati verso la porta della sua stanza, perché lei voleva a tutti i costi invitarmi nella sua camera, dicendomi “dai, vieni da me, non c’è nessuno e ce la spassiamo, chi se ne frega di tutto il resto: si vive una volta sola e, qui, se non si fotte restiamo soltanto fottuti da tutti quegli stronzi che ci girano attorno.”

La sua filosofia era perfettamente in linea con la mia, e mi suggeriva chiaramente come lei non si sarebbe fermata fino ad aver ricevuto una bella dose di sborra, assaporandosi tutta la mia voglia di trasgressione con lei: e così, appena entrati in camera sua, l’ho sollevata di peso e l’ho sospinta sul letto, lanciandomi letteralmente su di lei, e quindi, sbaciucchiandola e giocando a solleticarne le voglie con le mie mani, muovendomi abilmente tra le sue tette, e poi anche infilandomi nelle sue mutandine, sapendo che non avrebbe resistito molto a lungo.

Poco dopo, in effetti, questa stragnocca mi implorò di denudarla e di leccarle la figa, senza fermarmi mai, perché si sentiva veramente presa in un vero e proprio momento di trasgressione, senza riuscire in alcun modo a resistere: qualche istante dopo, la mia lingua e le mie dita si facevano largo dentro di lei, alla ricerca del massimo desiderio, sentendola già ansimare e richiedermi di darmi tutto per lei, di andare fino in fondo, perché la voglia di raggiungere un orgasmo esplosivo l’aveva ormai travolta del tutto.

L’avevo ormai bagnata tutta, e vedendola così tutta eccitata, sapevo che si sarebbe lasciata trapanare a dovere la figa, ma già sognavo anche di fotterla di dietro, proprio perché vedendola con quel culetto così curato, era impossibile resisterle tanto a lungo: e così le dissi di saltarmi sopra, e di iniziare a cavalcarmi, perché ce l’avevo già duro e avevo bisogno di farmelo fottere da lei. Sabrina non si fece pregare e, dopo qualche istante, sentii la sua figa calda e bagnata affondarsi sul mio palo duro e focoso: montava con grande grinta, e non si fermava nemmeno per un istante, la troia, perché era presa da una foga di piacere unica.

Poi le dissi che in effetti mi sarebbe piaciuto che mi trombasse anche al contrario, girandosi sul mio cazzo, e trombandomi impietosamente, facendomi svuotare i coglioni: lei prese anche ad accarezzarmi le palle, e di tanto in tanto, le schiaffeggiava leggermente, sentendomi eccitare sempre di più. Aveva trovato un nuovo sistema per condividere con me tutta la sua voglia di sesso e, nello stesso tempo, aveva pure scoperto fino a che punto sarei riuscito a resistere: poi si sollevò e mi disse di trombarla a pecorina, perché voleva sentirsi posseduta fino in fondo, senza alcun pudore, come una cagna in calore.

Non mi feci pregare e, vedendo di fronte a me quel culo meraviglioso, iniziai anche a metterle il mio pollice nell’ano, facendola eccitare, sentendo che pian piano non riusciva più a trattenere il suo desiderio di essere trombata pure dietro, e così, tra una spinta e l’altra, quando il cazzo mi uscì dalla sua figa, lo avvicinai al suo buchino e lo lasciai scivolare dentro, proprio perché volevo assaggiarla anche da dietro, e Sabrina si lasciò fare, seppure per un istante la sentii un po’ irrigidirsi, forse perché non si aspettava di ritrovarsi impalata.

Spingevo quindi il mio cazzo con desiderio dentro di lei, sempre più intensamente, e mi sentivo la cappella esplodere di piacere, sempre più calda, stimolata in maniera irresistibile da quel culetto da morsicare per quanto bello. Presi a schiaffeggiarle le chiappe e a dirle di muoversi, di trombarmi, e lei non si fece pregare, iniziando a spingere il suo culo. Qualche istante dopo mi partii una sborrata indimenticabile, con schizzi così abbondanti da farmi avere un sussulto, mentre mi lasciavo ormai andare soddisfatto, su di lei, accoccolandomi per il tanto piacere provato in quella magnifica serata…

Alex di Mantova è il giusto tipo per occasioni di sesso come queste: grazie per il tuo racconto erotico reale, che abbiamo apprezzato molto!

Un incontro casuale con una fighetta simpatica, di Alex di Mantova

Prima edizione: Giugno 2017, by Atlantia Media.

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