Spiando la trombata

La trombata dei vicini

Dopo tutti quei km percorsi in moto, avevo proprio bisogno di una bella sosta per riposarmi una notte, prima di imbarcarmi il giorno seguente verso la Sardegna e continuare la mia vacanza su due ruote all’interno di quel paradiso di isola: e così, dopo aver raggiunto Roma e, da lì, essere ripartito alla volta di Civitavecchia in attesa dell’imbarco, mi sono fermato in un albergo per trascorrere la nottata e, quindi, poter affrontare la traversata senza troppo stress e fresco come una rosa.

Mi sembrava proprio un bell’alberghetto tranquillo, di quelli in cui spendi poco e ti fai una bella dormita, senza pensare troppo ai confort ma puntando all’essenziale: e in effetti, le stanze erano semplici, senza troppi fronzoli, ma sicuramente comode e funzionali ai miei bisogni. Quindi, dopo aver trovato finalmente una bella camera ed aver portato tutto quanto di sopra, mi sono finalmente rilassato sotto la doccia, concendomi un bel momento per rilassarmi e distendermi un po’.

Mentre ero sotto la doccia, con il rumore del getto dell’acqua nelle orecchie, di tanto in tano, avevo come l’impressione che qualcuno spingesse qualcosa contro il muro, dando dei colpi piuttosto rumorosi: però, poi, mentre mi lavavo e la mia mente già correva al letto, pensando che finalmente mi sarei potuto distendere e dimenticare di tutto lo stress di quella giornata, continuai a lavarmi, non badando a quei rumori che, magari, la mia suggestione mi aveva fatto percepire.

Poi, mentre mi insaponavo i capelli e continuavo a sistemarmi, di nuovo, ho udito dei rumori contro la parete della camera vicina, e a quel punto, mi sono reso conto che non poteva essere la mia fantasia a produrre quei rumori e, mentre mi sciacquavo, già sogghignavo e pensavo a chi potesse essere il responsabile di quel clamore nella sera, e appena finita la doccia, mi accorsi esattamente di chi si trattava e che cosa stesse facendo in quella camera di albergo.

Musica soave giungeva dai vicini…

Il leggero sottofondo della TV, infatti, non bastava a coprire totalmente quei suoni che, in realtà, si riuscivano a distinguere fin troppo bene dall’interno della mia stanza: una coppia si stava già divertendo, ma era ancora alla fase dei giochetti, alle parole sconce e, forse, di lì a poco si sarebbero tuffati in focosi preliminari, considerando quello che era il casino che riuscivano a fare, ancora, senza che fossero già passati all’allenamento in brada con qualche posizione goduriosa.

Al primo “ahhhhhhhhh sììììììììììììììììì, ciucciamela tutta, amò!!” capii subito che cosa stava succedendo: la tipa dall’altra parte della stanza doveva essere a gambe aperte sul letto, mentre che, il suo uomo doveva essere con le mani e con la lingua all’opera, mentre lei si lasciava andare “ohhhhhhhhhhh sììììììììììì, mettimi anche il dito in culo, dai, lo sai che mi piace, oooooooohhhhhhhhhhh” mentre questo fortunato iniziava a dare il via ad una bella ed indimenticabile paretensi di godimento…

CONTINUA NELLA PARTE SECONDA!

Anche le trombate altrui possono trasformarsi in indimenticabili racconti erotici: grazie a Gabriele per aver scritto questa storia.

Spiando la trombata della camera di fianco, di Gabriele di Bergamo

Prima edizione: Giugno 2016, by Atlantia Media.

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