Quella troia stava bene sopra il mio cazzo

Ogni volta che la vedevo ramazzare le scalette del giardino, non potevo non stare a rimirare i suoi movimenti e il suo fisico provocante, mentre si dedicava ad un’attività come quella: e in effetti, la Simi, sculettava abbastanza bene e diventava una troia irresistibile, soprattutto perché non si preoccupava più di quel tanto di quello che gli altri vedessero, e in questo senso, si prestava molto bene perché mi ammazzassi di seghe dopo averla fotografata per bene con un dettaglio del suo culo.

Una volta, però, non sono riuscito a resistere al suo splendore e, guardandola mentre era all’opera sulle scale, mi sono avvicinato a lei facendole uno scherzo: dopo avermi mandato a fanculo, e aver scherzato pure un po’ insieme, le ho chiesto come andasse e, parlando del più e del meno, mi sono accorto di come fosse abbastanza affamata di cazzo, anche perché mi guardadava insistentemente nelle parti basse, notando forse che non ce l’avevo del tutto molle.

Per provocarla, le chiesi che cosa potesse tanto interessarle del mio inguine e, lei, scherzando mi disse che le sembravo un buon puledro, di quelli che non si sarebbe fatta sfuggire per nessuna ragione al mondo, perché un bel cazzo fresco la aiutava a sentirsi viva: la guardai un po’ stupito, quindi le dissi che anch’io non avrei rinunciato tanto facilmente ad una cavalla come lei, e che anzi, le sue fantasie erotiche più spinte mi interessavano davvero tanto.

Dopo aver finito di scopare il piazzale, andammo nel suo appartamento, perché aveva voglia di sedersi un attimo: Simi aveva un bel paio di leggings neri belli stretti e una maglietta rossa, alta al punto giusto da mostrarmi bene i movimenti eccitanti dei suoi glutei e, appena richiusa la porta dietro di sé, questa meravigliosa donna si voltò di scatto, e accorgendosi che ero un po’ incerto e ancora stordito dal fascino del suo culo, mi passò il suo dito indice sulle labbra dicendomi che mi voleva.

Non eravamo ancora arrivati nel salotto di casa sua che mi spinse subito sul divano: e poi mi montò sopra, con quelle sue labbra a ventosa, che andavano alla ricerca di qualunque cosa che potesse darle piacere, risucchiandomi tutto, e facendo salire sempre di più, in me, il desiderio di trombarmi questa meravigliosa tipa. Le mie mani erano già sul suo culo, e lo stringevano intensamente, perché mi sembrava che fosse quello l’unico modo per riuscire a dare il via in modo indimenticabile all’incontro.

Poco dopo, quindi, la sollevai con le braccia sotto il culo e le dissi che la volevo scopare subito: finimmo nella sua camera da letto e, gettandoci i vestiti per terra, arrivammo sul suo letto, largo abbastanza per divertirci bene. La misi a gambe aperte e, quindi, mi dedicai a leccare per bene quella bella figa vogliosa, bagnandola con la mia saliva e stimolandola con la lingua e le dita, facendola vibrare tutta su di sé, e sentendola nello stesso tempo eccitarsi e desiderare il mio cazzo.

Quindi mi fece sdraiare a mia volta e infilò la sua testa tra le mie gambe: mentre ero disteso, si divertiva a ciucciare il mio cazzo, perché lo voleva tutto come un lecca lecca, e non poteva farne a meno. Io le sculacciavo il culo mentre succhiava, e le dicevo di andare più giù, perché solo così mi avrebbe fatto davvero godere quella sera: e lei obbedì, arrivando quasi a strozzarsi con il mio bel cazzone desideroso di più attenzioni e di massaggi davvero eccitanti.

Poi si accomodò sopra di me, e allargando le gambe, si infilò il mio uccello dentro di lei: mi fece eccitare tantissimo quando lo sentii scivolare, e poi lei iniziò a muoversi abilmente con il bacino, facendo un movimento che era un massaggio unico per il mio cazzo, e per quanto mi piaceva, le misi le mie mani sopra i fianchi, per aiutarla a seguire sempre quel modo di scoparmi, che evidentemente doveva piacere – e non poco – pure a lei, considerando come andava avanti a farlo così.

La sua figa si bagnava sempre di più, lei si eccitava e mugugnava per il piacere, ma in modo che nessuno potesse sentirla fuori da quella stanza: e continuò a scoparmi in quel modo, sempre più velocemente e alternando penetrazioni profonde ad alcune in punta fino a farmi venire e, qualche istante dopo, lasciandosi andare in un sospiro profondo, affondando le sue unghie sulle mie gambe, godette pure lei venendo rumorosamente e dicendo che lo voleva tutto dentro di lei…

Beato te, Francesco, che hai fatto stare Simi sopra di te: ti ha fatto godere quella gnocca, tant’è vero che ci hai inviato un racconto erotico imperdibile per la nostra community 🙂

Simi la troiva che voleva sempre stare sopra il mio cazzo, di Francesco di Torino.

Prima edizione: gennaio 2016, by Atlantia Media.

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