Moira mi provocava mentre faceva la barista in quel locale
In uno dei miei bar preferiti, non molto lontano dal centro città, c’era una tipa mora abbastanza figa e provocante: era una ragazza mediterranea classica, di quelle che sin dal primo sguardo ti rapisce, occhi scuro, capelli scuri e con quel viso dalla pelle olivastra che promette veramente fuoco tra le lenzuola, esattamente come poi si è rivelata essere Moira, una barista che ogni volta mi rivolgeva l’attenzione per parecchio tempo.
Sarà perché mi trovava simpatico, o che magari si faceva già delle idee sul mio conto, ma dopo un paio di settimane c’era una confidenza tale che, servendo al tavolo, veniva a sedersi sulle mie ginocchia, facendo quasi ingelosire gli altri miei amici della compagnia, che non capivano perché questa fighetta potesse quasi lasciarsi andare così spudoratamente davanti a tutti con me, e devo ammettere che la cosa mi lusingava e non poco.
Guardandola meglio, poi, mi son accorto che Moira aveva anche un bel fisico niente male, asciutto al punto giusto, ma con le curve dove dovevano essere: un bel paio di tette piuttosto abbondanti, e un culetto perfetto per certi giochini, mi avevano fatto perdere la testa e desiderare di potermela trombare, perché no, magari anche nel magazzino del bar dove teneva tutte le bibite, al piano di sotto.
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Una fighetta piena di grinta e di desiderio
Quel pomeriggio, andai da solo al bar per bere qualche cosa di fresco: faceva troppo caldo, e in effetti, mi ritrovai con solo un paio di clienti abituali, mentre Moira faceva avanti ed indietro per sistemare il locale, e tra un’occhiata e l’altra, con lo sguardo sembrava dirmi di sì, che quel pomeriggio avremmo potuto fare qualcosa di più, lasciarci andare alla nostra voglia di passione e di sesso, non appena fossimo rimasti soli.
Dopo circa una ventina di minuti, e la lettura del giornale, in effetti siamo rimasti soli: così, Moira ha deciso di chiudere un attimo il bar, mettendo il cartello “torno subito”, e così mi portò con lei nel magazzino dietro al bancone. Non mi feci pregare più di quel tanto, quando con la mano, mi abbassò i bermuda e mi disse di darle il mio cazzo, che lo voleva tutto per lei, e non voleva sentire proprio alcuna ragione al riguardo.
Con le labbra socchiuse, si fece entrare la cappella a fatica in bocca, e la cosa mi fece subito mugolare perché mi piaceva: mi guardava insistentemente con quegli occhi profondi, e con lo sguardo da vera porca, mi provocava e cercava di capire quanto potessero piacermi le sue attenzioni. Le guidai la testa a me, accarezzandola, e così si lasciò fare, ingoiando letteralmente il mio cazzo tra le sue labbra strette strette.
Mi disse, tra una succhiata e l’altra, che avrebbe voluto che la scopassi in bocca, piuttosto che in figa o in culo, perché proprio oggi non si sentiva di far ginnastica: le dissi che per me non c’era problema, e che avrebbe potuto deliziarmi con tutte le sue fantasie orali, senza badare a nulla, pensando soltanto a quello che volesse esprimere con quella bocca divina che mi piaceva ormai sempre di più.
Con il mio cazzo fuori e dentro dalle sua labbra, Moira si è messa di fronte a me, e io, le spingevo la testa sul mio cazzo, finché, sdraiatasi sul tavolo con testa leggermente sporgente, mi ha detto letteralmente di trombarla in bocca: ho iniziato a muovere il mio cazzo dentro e fuori, senza esagerare in profondità per non strozzarla, ma abbastanza da godere e sentire quanto poteva essere bello scoparle la bocca.
Dopo una decina di minuti, con Moira che aveva ormai le labbra in fiamme, mi fece venire copiosamente nella sua bocca: la mia sborra andò ovunque, in parte se la ingoiò, un po’ le uscì dalle labbra e il resto le rimase in bocca, che aprì orgogliosamente, guardandomi come una vera puttana, e deglutì ingoiando tutto, mentre mi guardava soddisfatta per avermi fatto venire proprio in lei, assaporando il mio seme…
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Una barista che si lascia andare e che sa come solleticare le voglie dei suoi clienti: ecco la fantastica storia erotica in cui Marco si gode le fantasie di Moira.
Moira la barista provocante più che mai, di Marco di Novara.
Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.
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