Lau una troia

Lau mi ha torturato il cazzo come una troia esperta di sesso

La tipa di Giacomo, un mio amico che da tempo frequentavo nella compagnia del muretto, mi è sempre stata simpatica con quella sua aria spigliata, sempre pronta a raccontare qualche storia simpatica e, soprattutto, sempre pronta a mettere ben in evidenza il suo bel culo, che non mancava mai di sfoggiare fasciandolo in pantaloni stretti e, soprattutto, giocando a sculettare abilmente di fronte a tutti noi, quasi come si divertisse.

Con il passare del tempo, poi, il suo modo di fare è diventato sempre più trasgressivo e alla ricerca di piacevoli e comode avventure, e lo sapevamo praticamente tutti di come lei non si facesse sfuggire tanto facilmente qualche approccio: l’unico che non sembrò accorgersene per parecchio tempo, era proprio Giacomo, forse anche perché pure lui era sì innamorato, ma d’altro canto, andava sempre alla ricerca di qualche cosa di nuovo.

Era un po’ una coppia di quelle aperte, sempre desiderosa di nuovi spunti per godere dei piaceri, e sebbene non lo ammettesse apertamente, era chiaro che entrambi non si lasciassero mai sfuggire le opportunità: così, una sera, mentre Giacomo era rimasto con degli altri amici a bere in un bar, Lau si presentò vestita in un modo un po’ troppo provocante per non riuscire a fare colpo su di me, considerando come mi corteggiava con grande voglia.

Il suo tanga sopra i jeans

Quella sera, infatti, Lau aveva un tanga lilla che si notava bene al di sopra dei jeans, considerando come fuoriusciva dalla linea della cintura: e mentre sculettava, sembrava si divertisse a far notare questo particolare, quasi come se non vedesse l’ora che io cadessi nella sua trappola, e in un modo o nell’altro, tentassi di approcciarla per trombarmela, cosa che poi in effetti ho fatto perché non ho resistito all’attrazione del suo fantastico culo.

D’istinto le ho messo le mani sul culo, stringendolo, e Lau si è voltata guardandomi con una faccia da troia che mai le avevo visto: e con quello sguardo in cerca di cazzo, mi ha detto che avrebbe voluto trombarmi quella sera, magari in un posto insolito, come quella splendida panchina che aveva nel giardino di casa sua, considerando che era sola, ché i suoi genitori erano via in vacanza per un paio di settimane e lei voleva approfittarne al massimo.

Mi ha preso per mano, come una troia vogliosa, e mi ha condotto verso casa sua incurante di tutto il resto, continuando a sculettare allegramente e, soprattutto, attirando il mio sguardo con quel suo bel culo pieno, e pronto a farmi godere, in mezzo al suo giardino, in quell’atmosfera magica di una tarda serata estiva, assaporando tutto il gusto della trasgressione tra le piante e, soprattutto, di un sesso fatto con la tipa di un amico scemo.

Una volta giunti in giardino, Lau mi ha fatto sedere sulla panca, mi ha slacciato i pantaloni e levato le mutande, per succhiarmi subito allegramente la cappella, come una puttanella in cerca di un cazzo duro da montare, e quindi, si è abbassata i jeans fino alle caviglie e pure il tanga, sputandosi sulla mano e, quindi, passandomela sulla cappella per inumidirla al punto giusto per goderci una bella trombata speciale, di quelle memorabili.

E in effetti, mi si è subito appoggiata sopra, e ha iniziato a giocare a far scivolare il mio cazzo tra lo spacco delle sue chiappe, stuzzicandomi e facendomi eccitare non poco, facendomi anche bagnare la punta della cappella, dalla voglia che avevo di infilarla in lei, e di lasciarmi dominare dalla sua carica di desiderio, da quella voglia di cavalcare che era innata in lei, che non vedeva l’ora di mettere in pratica in quel suo bel giardinetto di casa.

Dopo avermi fatto eccitare a dovere, Lau si è quindi sistemata sopra il mio uccello, e fingendo di scoparmi con la sua fighetta calda, in realtà, ha fatto scivolare lentamente il mio cazzo nel suo ano, giocando a farlo roteare sopra la mia cappella, stimolandomi e facendomi letteralmente impazzire: e Lau lo sapeva, mi diceva che era la mia troia, e che non vedeva l’ora le sfondassi quel bel buchino caldo e stretto.

Con un movimento deciso del bacino, ha fatto scivolare il mio cazzo nel suo culo, e ha preso a scoparmi prima lentamente e, poi, sempre più velocemente, facendomi godere non poco: e facevo letteralmente fatica a trattenermi dal gemere, da tanto mi piaceva, mentre lei se ne sbatteva altamente le palle e mugolava, soddisfatta, dicendo che avrebbe continuato a fottermi il cazzo fino a che non l’avessi voluto.

E andò avanti per diversi minuti a fottermi, mentre io perdevo sempre di più la resistenza, e continuavo a guidarle il culo, stringendolo tra le mie mani, certo che da lì a poco mi sarei lasciato andare in una sborrata liberatrice: e così venni direttamente nel suo culo, spruzzandole per bene il mio seme dentro, al punto che quando si sollevò, le colò fuori dall’ano, e lei soddisfatta disse che la cosa le piaceva e non poco…

Non tutte le tipe riescono a trasmettere sensazioni in questa maniera, tali da riportare in racconti erotici passionali: Lau però è una di quelle che stimola davvero il desiderio…

Lau una troia in tanga che voleva il cazzo, di Luca di Lodi.

Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.

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