La barista dalle tette esplosive
Ogni volta che finisce la giornata in ufficio, non posso fare a meno di passare a bermi qualcosa di fresco nel bar sotto l’azienda. Con quei tavolini a ridosso del parco, mi sembra offrire un’oasi di pace in città, un luogo perfetto per rilassarmi. E poi, a servirmi c’è sempre una strafiga che, da troppo tempo, non posso fare a meno di guardare con attenzione, perché mi piace troppo: sono letteralmente attizzato da lei, con quel suo sguardo hot.
Vederla ogni pomeriggio vestita in quel modo provocante, con quelle sue movenze feline, mi accende di una passione travolgente. Osservo le sue gambe e il suo culo fasciati in quei leggings neri, e poi, quella magliettina che le stringe le tette abbondanti: meno male che sono seduto al tavolino, perché se fossi in piedi, probabilmente si accorgerebbe di come il cazzo mi diventa dritto ogni volta che la vedo, eccitandomi a dismisura.
Monica mi osserva sempre sorridente, con un’espressione divertita ogni volta che ordino da bere, e si aspetta che io voglia esattamente ciò che le chiederò. Il suo sorriso dolce mi ricorda che, nonostante tutte le difficoltà quotidiane, la vita ci riserva sempre delle sorprese travolgenti, capaci di cambiare in meglio anche la giornata più storta, spingendoci ad osservare le nostre giornate con un punto di vista positivo e spinto al meglio.
Poi, quel mercoledî pomeriggio scorso, tutto è cambiato. Pimpante ed allegra come al solito, Monica mi si è parata davanti con il suo fisico mozzafiato. L’ho guardata con un’espressione a dir poco eccitata, e lei se n’è accorta: il suo sorriso, quindi il mio, e poi quel mezzo abbraccio. In pochi istanti, mi son deciso di farmi avanti: le ho detto che non me ne sarei andato da lì senza averla invitata a cena, perché davvero era irresistibile a dir poco.
Lei sorrise di nuovo e mi disse “tra un’ora il mio turno è finito… dove vorresti portarmi?!” e io “conosco una pizzeria che è davvero strepitosa: hai voglia di andarci?” e lei “adoro la pizza: e stasera me ne farei davvero una…”. A quel punto aggiunsi “dai ti farò compagnia fino a fine turno: a me piace stare qui in questo posto, è davvero splendido, e poi con te…” e a quelle parole, vidi il suo volto arrossire leggermente, quasi come se l’avessi colpita.
Monica rispose “grazie, mi fa piacere che ti trovi bene in mia compagnia” e poi aggiunse “anche a me fa picere che arrivi, nel tardo pomeriggio, a portare sempre quella ventata di ottimismo…” e io le dissi “è tutto merito tuo, credimi, Monica…” e queste mie altre parole spinsero i suoi occhi verso il basso, facendo apparire un’espressione di beatitudine sul suo volto dolce e delicato, che a quel punto non potevo fare a meno di fissare.
Rivolse il suo sguardo a me, che mi alzai dalla sedia, e mi lanciai verso di lei a braccia aperte, per poi stringerla a me. Monica mi abbracciò e, in quel momento, la sollevai da terra e la feci girare, preso in un vortice di follia e di passione, mosso da sensazioni folgoranti. Mentre giravamo insieme, Monica aveva un sorriso splendido in volto, e le sue labbra cercarono le mie, che a loro volta, non tardarono ad unirsi alle sue in modo tenero.
Il tempo sembrò fermarsi: restammo forse così per un un minuto, ma parve che ci trovammo sospesi in un bacio infinito, destinato a non finire mai. In quell’istante, passarono diversi giovani, che tra fischi ed applausi, dissero “grandi, innamoratissimi come pochi” o ancora “siete fighissimi, continuate così” e, dentro di me, sentii il cuore travolto da sensazioni indescrivibili, un palpitare che mi pareva levare il respiro.
Quindi Monica tornò a servire i clienti e, poco dopo, il suo turno finì. Arrivò la sua collega e, quindi, lei si cambiò rapidamente e venne da me. La invitai a salire sulla mia auto e, quindi, le chiesi dove volesse andare, e lei rispose “passa da casa mia, così mi sistemo un po’… abito sui Navigli” e io le dissi “va bene, Monica…son curioso di vedere quanto possa essere bella la tua casa” e le accarezzai dolcemente il volto, con la passione nel cuore.
Dopo qualche minuto arrivammo a casa sua, e quindi, salimmo le scale presi da una fretta irresistibile. E quando fummo dentro casa, giocammo a spingerci, con lei che mi fece finire sul divano, ridendo divertita. Quindi levammo le scarpe e le giacche, e poi, lei sopra di me, mi sfilò la felpa e la maglietta, facendomi eccitare oltremodo, mentre le mie mani correvano su di lei, alzando quella maglietta e sfilando la canotta e il reggiseno.
Davanti ai miei occhi vidi quelle tettone meravigliose, e non potei fare a meno di baciarle, e di leccarle, mentre Monica si eccitava non poco. La sentivo sempre più calda, su di me, e poco dopo ci sollevammo in piedi: i miei pantaloni e boxer finirono subito al tappeto, mentre i suoi leggings e il perizoma, volarono via in un istante. Entrambi nudi, su quel divano, finimmo a vivere degli intensissimi preliminari, pieni di passione.
Mi piaceva sentire tutta la sua passionalità sul mio membro, e anche lei, sentendomi così eccitato sulla sua figa, si lasciò andare a gemiti prolungati. Le piaceva farsi leccare la figa da me, si dimenava dal piacere, e allo stesso modo, pure io mi gustavo le sue attenzioni. Durante i preliminari, la sentii bagnarsi sempre di più, e poi, di colpo venne intensamente, contorcendosi sul divano e bagnando la mia bocca dei suoi umori deliziosi.
Quindi lei mi accarezzò la testa, e mi disse “dai, prendimi tutta ora, prendimi da dietro e fammi sentire quanto è bello duro e caldo il tuo cazzo…” e io “mmmm, che proposta hot, non vedo l’ora di sentirti mia” e sfregai la mia cappella sulla sua figa, calda e bagnatissima, ma lei mi disse “no, no… proprio dietro, intendevo!” e io “ahhhh, lo vuoi dietro…mmmmmm…non vedo l’ora di metterlo” e qualche istante dopo lo appoggiai.
Lo lasciai scivolare dentro quel suo culo divino, osservando quelle due chiappe davanti a me, così perfettamente tonde. Il mio cazzo si fece largo nel suo culo, e le sensazioni che seppe trasmettermi mi inebriarono letteralmente, mi sentii la testa leggera, quasi come se fossi sospeso per l’aria. La scopai divinamente così per diversi minuti, sentendo il mio cazzo dentro di lei, mentre gemeva e io ansimavo per il piacere.
Singhiozzava e godeva, come del resto, anch’io non riuscivo più a trattenermi, preso da una sensazione intensissima di piacere. La scopavo con decisione, sentivo il suo culo divino sotto di me, e mi lasciai andare sempre più.
Spinsi il mio cazzo dentro di lei, e poi, qualche istante dopo – in preda all’eccitazione – le dissi “sto venendo, Monica, sto per sborrare” e lei “dai, vienimi dentro, fammi sentire il tuo seme” e spinsi ancor più intensamente, sentendo il mio cazzo stretto in quel culo divino che mi stava per travolgere del tutto, finché sborrai abbondantemente, lasciandomi andare con gemiti e ansimi intensissimi, per quell’orgasmo davvero unico.
Monica mi strinse a lei, e mi incitò a venire tutto, a sborrare fino all’ultima goccia dentro di lei…Mi accasciai su di lei, esausto e pieno di euforia, per quel godimento assoluto, una sensazione che mai mi capitò di sentire prima… E ci baciammo e stringemmo, come due innamorati presi da una passione irresistibile.
La barista dalle tette esplosive, di Luca di Milano
Prima edizione: novembre 2019, by Atlantia Media.
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