Strafatti e divertiti dal sesso
Da tanto tempo avevamo pianificato un bel week-end fuori porta, da trascorrere in buona compagnia, e tra le persone con le quali ci siamo accordati per dare vita a questa parentesi di relax e di trasgressione, c’erano anche Alessia e altre sue amiche, nonché i tipi di queste ultime: e quando ci siamo ritrovati così in tre coppie, di cui una che non lo era per davvero nella realtà, ci siamo accorti di quanto fosse spettacolare divertirci e condividere il nostro tempo insieme.
Le amiche di Alessia erano davvero pazze, piene di voglia di divertirsi e di scherzare, anche più di lei: ma mentre le ore passavano, quel venerdì pomeriggio tutti insieme, guardandola in continuazione mentre parlavamo, ridevamo e scherzavamo insieme, mi rendevo conto di come Alessia potesse davvero essere la tipa giusta per una bella avventura, una fighetta, la sorella di Giacomo, con cui mi sarei potuto divertire senza problemi, anche perché pure a lei l’idea non dispiaceva.
Così quella sera di venerdì, mentre avevamo finito di farci una nuotata e tutti quanti stavamo tornando alla casetta che avevamo preso in affitto, ho visto Alessia abbastanza su di giri: le sue amiche già si stavano dando da fare con i rispetti ragazzi, eccome si sentivano i loro godimenti intensi, e mentre sghignazzavamo insieme pensando a come ci dessero dentro, a un certo punto, le ho detto “perché non ci lasciamo andare un po’ anche noi??”.
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Con scopate fuori norma
Rispondendomi con un sorriso da tentatrice, l’ho vista eccitarsi pure un po’, quasi come se avesse avuto un brivido all’idea di farlo con me in quel momento: scherzando su questo particolare, lei si voltò, e mi disse che era il momento giusto, e allora, una volta richiusa la porta del nostro studio, abbiamo buttato i vestiti per terra senza ritegno, giocando allegramente a rincorrerci, mentre io le davo sonore manate sul culo e lei, ridendo sguaiatamente, cercava di fare altrettanto con me.
Poi finimmo sul letto e, ancor prima di far la doccia, iniziammo a giocare insieme: aveva la pelle con quel leggero tocco di sale, troppo invitante, e quindi quando iniziai a farmi strada su di lei, leccandola tutta, mi eccitai. Anche lei si irrigidiva, presa come da un desiderio indomabile di godere, e poi, senza troppi complimenti, mi disse di sbatterla così sul letto, senza pensarci due volte, perché lo voleva e dopo sarebbe stato troppo tardi per farci una bella goduta insieme.
Si mise sul letto a gambe aperte, invogliandomi ad assaporarla tutta, e così, senza dirle nulla mi infilai con la bocca proprio lì, iniziando a farle dei preliminari davvero desiderabili: si eccitava, mentre sentiva la mia lingua dentro di lei, e mi incitava a farlo di più, perché non vedeva l’ora di sentirmi tutto dentro di lei, pronto a farla venire, lasciandomi andare e trombandola da dietro, perché lo voleva fare in modo selvaggio, senza nemmeno soffermarsi un istante a ragionare di tutto il resto.
Dopo averla provocata per bene con la lingua, quindi, si voltò e sdraiò sul letto: di fronte a me vedevo quel bel culetto, e poi, in mezzo c’erano quelle splendide labbra socchiuse, che non aspettavano altro che sentirsi sfondare dal mio cazzo voglioso, che pian piano mi si era già ingrossato mentre eravamo lì sdraiati sul letto, e con la cappella bella gonfia e pronta ad aprire la strada del piacere, mi avvicinai quindi alla sua fighetta, appoggiandomi sopra di lei con tanto desiderio.
Stavo per entrare dentro di lei quando, all’improvviso, suonò il suo cell: ma entrambi eravamo troppo presi dalla voglia di trombare, perché potessimo fermarci, e infatti, lei mi disse di continuare a trombarla, perché non voleva assolutamente smettere, perché le piaceva sentire il mio cazzo dentro di lei, e anzi, avrei anche dovuto spingerlo dentro tutto, di più, per arrivare a trombarla per bene, perché voleva sentire anche i miei coglioni dentro la sua meravigliosa fighetta.
Continuavo a montarla, spingendo con foga, perché volevo sentire il piacere del mio cazzo stretto dentro di lei, e mentre la trombavo, le toccavo anche le tette, perché mi piaceva tantissimo diventare una cosa unica con il suo corpo: Alessia si eccitava di più, e mentre mi teneva a lei, sentendo tutta la mia voglia di godere, mi spronava a scoparla di più, a spingere bene, perché dovevamo godere pure noi, sentendo come i nostri amici si stavano dando ben da fare attorno a noi.
Si sentiva godere davvero tantissimo, con gemiti e un ansimare continuo, che mi eccitavano ancor di più, mi spingevano a trombare meglio pure la mia tipa, perché potesse pure lei far sentir il suo godimento in quel momento: e Alessia si lasciava andare senza fare complimenti, ansimando, e tirandomi sempre più a lei, mentre il mio cazzo la scopava a fondo, quasi fino all’utero, per quanto mi piaceva essere dentro di lei, sentirmi fottuto da quella splendida figa calda.
Quindi mi lasciai andare per le ultime spinte e, poi, prima che potessi venirle dentro, tirai fuori il mio cazzo dalla sua fighetta, lei si voltò, e glielo misi in bocca: mis pompinò velocemente e si fece riempiere le labbra del mio caldo seme, che assaporava con una determinazione ed una voglia uniche. Poi, ingoiò pure la mia sborrata e mi guardò con quei suoi occhi da vera troietta: era stata davvero un’avventura indimenticabile, di quelle capaci di cambiare una vacanza…
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Nuotare e scopare: Pietro ha saputo coniugare due attività meravigliose, che hanno reso intramontabile il suo racconto di sesso spinto.
Ci siamo divertiti dopo una nuotata, di Pietro di Torino.
Prima edizione: aprile 2016, by Atlantia Media.
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