Una teen piena di voglia di cazzo esplora il mio corpo

Jessica, quella sera, mi sembrava tutto fuorché la ragazzina che, per diversi anni, avevo visto come la ragazza della porta accanto, la figlia di una vicina, così timida e carina, attenta a non essere mai troppo sopra le righe e, anzi, quasi come desiderosa di non essere mai troppo in mezzo alla scena.

Eppure, tutto quello che avevo pensato di questa ragazza, di colpo, era diventato qualcosa di superato, che non corrispondeva più alla verità: mi era bastato, infatti, salutare quella giovane fighetta di Jessica, per sentirmi rispondere con un tono davvero provocante, con uno sguardo che sembrava suggerire qualcosa di strano.

Non aveva proprio voglia di starsene a guardare quella sera, Jessica, come se vedendo le sue amiche trombarsi un ragazzo diverso ogni sera, potesse essere uno stimolo in più a non lasciarsi passare davanti la vita, con tutte le sue sfumature più goduriose e belle, quelle che ti levano il respiro nel momento in cui inizi ad assaporarle.

Così, atteggiandosi un po’ come una troietta e, nello stesso tempo, facendosi desiderare per come si era messa quella sera, Jessica si fece finalmente avanti, e io non mi tirai indietro di fronte alla sua provocante bellezza: mi impedì letteralmente di parlare e, senza dire nulla, mi cacciò la lingua in bocca, quasi come se fosse in preda ad una voglia irresitibile.

La presi per mano, e salimmo le scale verso casa mia, sapendo che ormai non c’era più molto da attendere perché si cominciasse finalmente a dare libero sfogo alle nostre voglie, al nostro desiderio reciproco di godere di un travolgente godimento, di emozioni davvero travolgenti, di quelle sensazioni capaci di levarci il respiro di lì a poco, quando finalmente lei si lasciò andare e mi dimostrò il suo modo di intendere i piaceri erotici.

Vedendola vestita di pelle nera, con quei dettagli al limite tra il fetish e l’elegante, mi fece trasalire e desiderare di toccare con mano le sue voglie, le bellezze che nascondeva, come per esempio quel bel culo tondo e perfetto, che sembrava essere scolpito da tanto allenamento, da una cura unica del suo corpo, come se volesse dare al suo amante un motivo in più per gioire di quell’incontro di corpi, quella danza della seduzione che era appena cominciata.

Palpeggiandole il culo, e apprezzandolo nella sua perfezione, mi eccitai parecchio: pian piano iniziai a spogliarla, levandole i vestiti con foga, come in un impeto di passione irrestibile, soprattutto quando sfilandone le maglietta, potei finalmente ammirare quelle belle bocce che nascondeva sotto il reggiseno, tenendole tra le mie mani desiderose di trasgressione e di piacere, in un moto di trasgressione e di voglia che non conosceva limiti ormai.

Jessica: una gnocca che non conosce paragoni

Anche lei prese a spogliarmi, e in poco tempo mi ritrovai praticamente nudo, con il cazzo che già pendeva mezzo dritto, perché Jessica mi aveva già fatto eccitare con quei suoi movimenti felini, quei suoi gesti dettati dalla voglia di trasgressione: e in pochi istanti, levai pure quei meravigliosi leggings di pelle nera dalle sue gambe, e poi quel perizoma che le stringeva le chiappe rendendole perfette, dopodiché le sfilai pure le scarpe e le calze, cominciando a baciarle i piedi e i polpacci, salendo su per il suo corpo, esplorandolo con desiderio.

Quando arrivai alla sua figa, bella depilata e perfetta, esitai e poi ci infilai la mia lingua vogliosa, perché avevo proprio voglia di sentire il sapore della sua intimità: Jessica si eccitò in un istante, e poi prese a muoversi, agitandosi lentamente, e poi pure gemendo per il desiderio di assaporare le mie fantasie, con la mia bocca che ormai era diventata un tutt’uno con la sua meravigliosa figa desiderosa di attenzioni.

La guardavo contorcersi dal desiderio, la vedevo mordicchiarsi le labbra, e poi lei si aggrappava con le mani a qualunque cosa trovasse di fronte a sé, quasi come a voler trovare un appiglio, l’ultimo, prima di lasciarsi andare e conquistare dalla massima trasgressione, quella che di lì a poco mi avrebbe fatto perdere la testa. Dopo esser venuta con gridolini ed eccitazione a non finire, Jessica volle il mio cazzo in bocca, lo prese e se lo guidò tra le labbra, poi la succhiò un po’, e quindi mi disse “lo voglio dentro, lo voglio nella mia figa…” e io le dissi “dai, oggi fai tutto te, fammi vedere cosa vuoi!”

Jessica mi fece sdraiare, e poi, si mise a gambe divaricate su di me, facendosi scivolare il cazzo dentro, e gemendo subito per la voglia: poi prese a montare su di me con una foga incredibile, mi scopava con una forza, un desiderio di sentirsi sfondare la figa ad ogni colpo, scendendo su di me con tutta la sua forza, sentendo il cazzo scivolare tra le sue meravigliose intimità, godendo e facendomi eccitare, dicendomi “ti piace, eh?! Sono una troia, vero?!” e io le dissi “ohh siii, che figa, ohhhh che bello, ohhhh dai, non ti fermare” mentre lei galoppava allegra ed eccitata.

Non ci volle molto perché mi facesse venire con quel suo modo intenso e godurioso di scopare, con quei movimenti di anca che sembravano voler governare il mondo, e non solo il mio cazzo voglioso: mi fece venire dentro di lei, eccitandosi sentendo la mia sborra colare dentro il suo meraviglioso orifizio caldissimo, che ormai era pieno del mio seme, che l’aveva scaldato a dovere.

Jessica mi guardò e mi disse “dai, non è abbastanza così, adesso fammelo ciucciare per bene, lo voglio tutto per me, questo leccalecca grosso e viola” e se lo prese in mano, tenendolo dritto con una mano, per poi affondare le sue labbra vogliose, e quella bocca che si divorava ogni cosa, e succhiava come una pompa impazzita, rumoreggiando e ingoiando sempre più il mio cazzo pronto ad esplodere di nuovo.

Ciucciava, poi lasciava la saliva, e quindi ritornava a baciare il mio cazzo, poi lo faceva scivolare tra le labbra, e quindi lo riadorava con la lingua: e poi lo stringeva in bocca, e me lo scopava con quella bocca meravigliosa, per poi tirarlo fuori e dirmi “adesso ti faccio venire io di sicuro, ti faccio vedere come sborri tra poco, e mi vieni in culo” e quando le sentii dire che mi avrebbe scopato con quel culo, mi eccitai ancor di più.

Si mise a 90 davanti a me, e poi, si guidò il cazzo in culo: e se lo fece entrare nell’ano senza tanti riguardi, godendo e gemendo, come una vera troia che con il culo evidentemente aveva già sperimentato sensazioni forti. Prese a spingere con decisione sul mio cazzo, trombandomelo come una forsennata, e ad ogni spinta gemeva, mentre io ormai ero sopraffatto dalle emozioni ed ero pronto a sborrare di nuovo in quel culo magnifico.

Qualche istante dopo mi lasciai andare del tutto, mentre Jessica dava le ultime spinte, e mi partì una nuova sborrata, questa volta nel suo culo: mi sentii quasi mancare dall’estasi provata, e mi appoggiai su di lei, sulla sua schiena, stringendomi a lei, e poi sdraiandoci insieme, lo lasciai dentro quel culo meraviglioso… Quindi, pian piano tornai a spingerlo dentro, e poi fuori, e poi dentro ancora: non ne avevo abbastanza, volevo scoparla in culo senza pietà, e così continuai a farlo senza frenarmi… Jessica continuava a gemere e a desiderare il cazzo, mentre attorno a noi la sera scendeva…

Non appena ha visto questa fighetta, Gianni non ha capito più nulla: e così si è goduto un’avventura perfetta, che ci ha lasciato un racconto erotico davvero emozionante.

Una teen piena di voglia di cazzo, di Gianni di Torino

Prima edizione: Marzo 2018, by Atlantia Media.

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