Lo sapevo sin dall’inizio che sarebbe finita: il mercoledì, a metà settimana, me ne succedono sempre di tutti i colori. Anche questa settimana, non è stata diversa dal solito: dopo la solita routine in ufficio del mattino, il pomeriggio, ho avuto un po’ di tempo per me. Una bella parentesi di relax che ho sfruttato alla grande, grazie all’incontro con Gabry: io non lo sapevo, ma era proprio il suo compleanno. E aveva voglia che qualcuno la spegnesse per davvero, che le regalasse le sensazioni più intense in quella giornata così speciale. Sin dal nostro incontro, infatti, me ne sono reso conto.
Talvolta forse un po’ introversa – almeno agli occhi di chi non sapeva leggerne il carattere – questa strafiga mi comunica sempre una grande gioia di vivere. Con quel suo sorriso piacevole, quel tono ironico stampato sul viso, e quel suo modo di guardarmi – che mi pare spogliarmi – e di parlarmi, mi coinvolge sempre in un viaggio entusiasmante. Lo stesso è ovviamente successo anche oggi, quando in un istante ho capito che Gabry si sarebbe lasciata andare con me. Nulla avrebbe potuto impedire che ciò accadesse, nemmeno un ipotetico crollo improvviso del mondo.
Al bar, ci siamo incontrati così per caso. Un veloce saluto, e poi, qualche chiacchiera: poi, mi ha detto del suo compleanno. Trent’anni proprio quel giorno, quella stragnocca. A quel punto non ho potuto non offrirle da bere, trascorrendo del tempo insieme: e nonostante Marco, mi ha fatto capire che non era più tanto felice con lui. Chiedendomi di me e delle mie giornate, senza che potessi quasi rendermene conto, prese l’iniziativa. Mi toccò la mano destra, quindi, allungandosi verso di me mi sfiorò le labbra. Io replicai senza pensarci, preso da quell’attrazione fatalmente magnetica.
Ci stavamo baciando, con una certa passionalità, e non sembrava destinata a finire presto quella parentesi. Con la mano dietro la sua nuca, e la sua dietro la mia, eravamo presi da quel vortice di irresistibile coinvolgimento. Non c’era bisogno di aggiungere altro, quel giorno: ogn’istante sarebbe trascorso così, senza che dovessimo preoccuparci delle conseguenze. Dopo esserci presi per mano, ci siamo avviati alla sua auto: e quando mi ha chiesto dove volessi andare, le ho detto che avrebbe dovuto scegliere lei. Il giorno del suo trentesimo compleanno, era davvero il minimo.
Allora prese la strada panoramica sul lago, anche la mia preferita, e ci fermammo ad uno spiazzo da cui si poteva vedere tutta la città. Il panorama splendido, quel suo aspetto così affascinante, e la voglia di stare vicini hanno creato l’atmosfera perfetta perché succedesse tra di noi. Un altro bacio, questo appassionato, e tante carezze. Le nostre bocche che si corteggiavano amabilmente, il desiderio di sentirsi una cosa sola, ci hanno spinto ad avvicinarci ancor di più l’una all’altro. Così dopo esserci sistemati per bene in auto, spogliandoci velocemente quanto bastava, eccoci insieme.
La mia bocca percorreva il suo corpo voglioso, prima fermandosi alle sue tette desiderose, che ho leccato e succhiato facendola impazzire. Si dimenava, godeva, le piaceva sentire il mio fiato caldo su di lei. Eccitata e capace di esprimere il suo desiderio ansimando, mi trasmetteva tutta la voglia di vivere tipica di una stragnocca come lei. Nel mentre, le mie mani esploravano il suo corpo voglioso, insinuandosi nella sua intimità, già bella calda e bagnata. Al primo contatto con la mia mano, Gabry si eccitò – e non poco – facendomi capire che non si sarebbe accontentata di poco.
Senza perdere tempo, con la mia bocca, mi avvicinai a lei, a quella sua meravigliosa figa vogliosa. La mia lingua andò ad inserirsi nella sua meravigliosa gnocca, facendola trasalire nel giro di pochi istanti. Si dimenava sul sedile, desiderosa delle mie attenzioni, e sapeva bene che non mi sarei sottratto per nulla al mondo ai suoi desideri. Leccavo quella meravigliosa fessura vogliosa, la sentivo sempre più calda e bagnata, e poi la sbaciucchiavo piacevolmente senza ritegno. Le mie labbra si serravano sul suo clitoride, stuzzicandolo amabilmente. Mentre la mia lingua si muoveva su di lei.
Nello stesso tempo, le mie mani si muovevano sulle sue tette, accarezzandole e stringendole delicatamente, mentre lei si eccitava e si lasciava sempre più andare alla passione. Godeva ed ansimava, gemeva sempre più, e mi incitava a leccarla e stuzzicarla di più, in un vero e proprio climax di godimento. “oh si, si, si, siiiii, ohhhh, leccamela, siiii, daiii, ahhhhh” e si lasciava andare ad ogni leccata, sempre meno capace di resistere a quegli stimoli così intensi e piacevoli. Nello stesso tempo, con l’indice della mano destra cercavo di simolarle quel bel culetto voglioso.
Il piacere travolse quella gnocca di Gabry, sul più bello, mentre io ero ormai talmente preso che neppure mi son accorto del transito di alcuni viandanti. L’apoteosi del godimento la fece trasalire letteralmente, spingendola a desiderarmi tutto. E me lo disse chiaramente “mi hai stravolta, ma ho voglia di sentirti dentro di me, dai, scopami ora”. Non dovette ripetermelo di nuovo, perché qualche istante dopo, con il mio cazzo bello in tiro, entrai in lei. Era bagnatissima e calda, vogliosa, e io mi lasciai andare. Spingendolo dentro di lei, mi eccitai nel giro di pochi istanti.
La mia cappella gonfia e vogliosa si faceva largo in quel meraviglioso orifizio, mentre lei si godeva il momento ansimando di nuovo, eccitandosi in maniera incredibile, in un vero e proprio crescendo di emozioni. I gemiti si fecero sempre più forti, e lei mi infilò letteralmente le unghie nei glutei, in un momento di desiderio incontenibile. Mi eccitai con quella sua reazione, e la scopai ancor più intensamente, godendomi quel momento di piacere travolgente senza rendermi conto che pure io gemevo forte, e spingevo come un matto dentro di lei il mio cazzo duro e voglioso.
La sentii venire di nuovo, mentre io, pochi istanti dopo non potei fare altro che sborrare abbondantemente in quella sua figa accogliente. Gabry mi aveva conquistato, mi aveva preso tutto, regalandomi la travolgente sensazione di un orgasmo esplosivo. Sborrai almeno cinque o sei volte, di getto, riempiendola del mio seme caldo. Mi lasciai andare su di lei, abbandonandomi al piacere di quell’istante, accasciandomi su quella gnocca vogliosa. I nostri cuori battevano forte, e stretti in quell’abbraccio, ci baciammo di nuovo e riprendemmo il fiato insieme…
Le sussurrai quanto mi piaceva, e lei fece altrettanto con me. Non avrei più potuto fare a meno di lei e delle sue voglie: e quella sera, le nostre vite diventarono una cosa unica.
∞
Uno speciale compleanno con lei, di Davide di Como
Prima edizione: ottobre 2020, by Atlantia Media.
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