Una voce sublime

Mentre godeva ascoltavo la sua voce

Le più belle serate in compagnia di alcuni amici, erano sempre quelle trascorse in un locale in cui si esibivano nuove band: e proprio in questi ultimi giorni, con alcuni ragazzi della compagnia, ci siamo trovati nella stessa location, dove peraltro si stava esibendo una tipa particolarmente interessante, con una voce divina.

Appena l’ho vista salire sul palco, con quella sua andatura così hot e rock, nonché con quella sua meravigliosa voce, Iris mi ha subito conquistato: e mentre si esibiva, non potevo staccare per un solo istante i miei occhi da lei, che con quel suo corpo in forma e quel viso delicato, mi attizzava di continuo, soprattutto quando di tanto in tanto si voltava.

Le sue gambe erano fasciate da leggings di finta pelle, neri, capaci di sottolineare tutte le curve del suo meraviglioso fisico, facendo risaltare tutta la sua naturale bellezza, abbinata ad una voce a dir poco capace di penetrare nell’anima e lasciare il segno, soprattutto con quel suo timbro inconfondibile.

Per tutta la serata, l’ho ascoltata dare il meglio su quel piccolo palco, dove davvero lei era capace di fare i fuochi d’artificio, stupendo per come riusciva a gestire la situazione, coinvolgendo il pubblico e strappando applausi: e io mi ero proprio prefissato un obiettivo speciale, vale a dire, offrirle da bere al termine della sua esibizione.

Iris cantava in modo magnifico e, tra una canzone e l’altra, continuava ad emozionare con il suo modo unico di tenere il palco e far risuonare la sua voce: e di fronte a me vedevo questa meravigliosa tipa, che pian piano stava conquistandomi completamente, e mi faceva già diventare duro il cazzo mentre la vedevo ondeggiare di fronte a me.

Dentro di me, pensavo già a come potesse piacevole la sua compagnia, proprio perché una tipa così eclettica e così scoppiettante, di sicuro, avrebbe saputo offrire tanto anche in ben altre cose, come per esempio, lasciandosi andare con tanto eros, regalandomi emozioni proibite, sebbene poi non sapessi proprio nulla di lei.

Dopo aver finito la sua esibizione, riscuotendo tantissimi applausi, Iris è scesa dal palco ed è andata ad asciugarsi con un asciugamani nel backstage, e proprio in quel momento, non ho potuto resistere alla tentazione di andare a chiederle un autografo, intrufolandomi con una scusa in quell’ambiente, facendole subito i complimenti e chiedendole appunto un autografo.

Lei rimase stupita della mia richiesta, come se non si aspettasse che qualcuno potesse chiederle un autografo, e quando le dissi che le avrei offerto da bere, Iris mi ha dimostrato tutta la sua soddisfazione, quasi come se non potesse davvero fare a meno di sentirsi desiderata da qualcuno che l’apprezzava per il suo modo di cantare e di essere.

E in effetti, parlando con lei mentre sorseggiavamo i nostri drink, le ho detto che la trovo davvero irresistibile con quel suo modo di porsi sul palco, con i suoi movimenti, quel suo fascino, e ovviamente la sua voce capace di essere così sublime sin dal primo acuto: e in effetti, la pelle d’oca si era manifestata sin dai primi momenti, conquistandomi.

Iris era lì, che sorseggiava il suo drink e mi guardava, sorridendo e rompendo con il sorriso le frasi, quasi come se pure lei sapesse in realtà di voler qualcosa di più, quella sera, da quella chiacchierata con uno sconosciuto: e quando le ho preso la mano, d’istinto, ed ho visto che lei non si è ritratta, ho capito che quella sarebbe stata una splendida serata, soprattutto dal momento in cui ci siamo alzati per andare di nuovo al bancone a prendere da bere, parlare ancora, fino alla chiusura del locale per poi andarcene via insieme.

Mentre gli amici pian piano erano tornati tutti a casa, lasciandomi lì con lei nel locale, ad un certo punto mi sono reso conto che ero rimasto appiedato: e lei, scherzando, mi disse che mi sarebbe toccato farmela a piedi, salvo poi dirmi che era lì in auto e che mi avrebbe accompagnato a casa, e che la cosa le piaceva, perché solitamente erano gli altri a volerlo fare con lei, quasi come se per forza dovesse essere sempre lei, in quanto donna, a dover subire le scelte degli altri.

Quindi le dissi che l’avrei invitata a mangiare qualcosa a casa, perché immaginavo che dopo una serata simile, con tutta l’energia spesa sul palco, avesse fame: Iris annuì, mi guardò divertita, e mi disse “troppo bello finire a casa tua e mangiare, e chissà, magari…anche fare l’amore?!” e io le dissi “mmm, solo a sentirti pronunciare quella parola, mi sento divinamente, Iris: dai, andiamo, che l’appetito non ci manca.”

Aveva fame non soltanto di cibo

Appena entrati in casa finimmo sul tappeto, con un guizzo ed un desiderio unici, entrambi presi dalla passione, e in poco tempo ci ritrovammo in un meraviglioso 69, di quelli appassionati, con lei che si teneva tra le mani il mio cazzo già duro, ed io che con la lingua non potevo fermarmi dentro di lei, perché volevo proprio assaporarla tutta, sentirla tutta mia, toccare quella meravigliosa intimità con il mio corpo, e farla diventare tutta mia, perché non potevo desiderare altro che sentirla godere in quel momento speciale.

Iris si lasciò andare, e allargando le sue gambe magnifiche, mi aspettava con la figa aperta: e quando il mio cazzo entrò dentro di lei, la sentii subito ansimare e godere, con quella sua voce irresistibile, che era divina pure mentre godeva. Mi incitava a scoparla, a farla sentire al massimo, di spingere il mio cazzo dentro di lei per assaporare tutta la sua natura eccitante, per toccare quella sua intimità con il mio cazzo, per fotterla tutta senza pietà, perché il suo desiderio era proprio quello di essere scopata e fottuta per bene.

Iris godeva, e mentre le mettevo un dito tra le labbra, la sentivo mugolare mentre il mio cazzo entrava ed usciva da lei: e pure a me piaceva davvero tanto la sua figa, calda e bagnata al punto giusto, stretta quanto bastava per farmi godere davvero tantissimo, trasmettendomi sensazioni uniche, mentre continuavo a trapanarla e a baciarla, mentre il mio cazzo si faceva largo dentro di lei, con tutte quelle sensazioni intense e quasi indescrivibili, frutto della nostra unione di corpi.

E quando mi sentii pronto a venire, glielo dissi “Iris, sto per venire, dove vuoi la mia sborra?” e lei rispose “dentro di me, vienimi dentro, che ti desidero tutto” e io mi lasciai andare, facendo colare tutta la mia sborra in quella figa meravigliosa, che era diventata ormai mia per quanto me l’aveva concessa, con tutta la sua passionalità. Ci baciammo ancora a lungo, stando vicini, e poi le preparai finalmente la cena, chiedendole che cosa volesse mangiare “quello che le tue mani prepareranno per me…”

Grande Andrea, meravigliosa la sequenza di piacere che è emersa dal tuo racconto erotico vero: ne vorremmo di più come il tuo!

Una voce sublime anche mentre godeva, di Andrea di Bergamo

Prima edizione: Settembre 2017, by Atlantia Media.

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