Una spesa infuocata

Al fianco di una fighetta per una spesa focosa

Mi piace andare a fare la spesa di lunedì sera, proprio perché non mancano mai tipe che, dovendo arraffare qualcosa da mangiare dopo la giornata di lavoro, oltre ad andare di fretta ed essere abbastanza disattente, sono quasi sempre eccitanti al punto giusto con i loro outfit pieni di malizia, o almeno io li vedo così, soprattutto quando la tipa in questione fa di tutto per non nascondere la sua natura figa e trasgressiva.

Così, quando qualche giorno fa mi sono ritrovato a comprare un paio di cose in un supermercato non troppo distante da casa mia, ne ho approfittato per fare un giro tra gli scaffali e, tra un’occhiata e l’altra ai prodotti, il mio sguardo è stato attirato da una ragazza dal fisico perfetto, con due gambe meravigliose, due cosce divine e un culo talmente scolpito e alto, che non sembrava essere di una persona per quanto impeccabile nel suo aspetto.

Questa gnocca strepitosa stava aggirandosi tra gli scaffali degli affettati, cercando un crudo dolce e raffinato, come soltanto quella strafiga poteva essere: e ho subito pensato che dovesse essere particolarmente viziosa, con quei suoi movimenti studiati per evidenziare la bellezza del suo culo e, al tempo stesso, capaci di sottolineare anche il suo corpo slanciato e perfetto, tipico di una ragazza capace di mantenersi grazie allo sport.

La guardai a più riprese, muoversi così agilmente e con quel corpo divino, e mi immaginavo quanto potesse essere hot vederla nuda, con quel corpo così tonico e perfetto, così irresistibile ed attizzante, soprattutto grazie a quei vestiti che ne sottolineavano la natura da vera amazzone, una stragnocca che sicuramente tra un esercizio e l’altro si toccava sempre lì, desiderando magari qualche avventura con qualcuno che sapesse solleticarne le voglie.

Quando la vidi avviarsi verso la cassa, non potei fare a meno di seguirla, fingendo di cercare qualcosa per completare la mia spesa: e con la coda dell’occhio, notai che pure lei gettò uno sguardo sulle mie gambe, e io ricambiai non appena si voltò, squadrandole senza ritegno il culo, ammirandone la natura davvero prorompente, con il cazzo che ormai mi si era già indurito nelle mutande, e che speravo di poter sfogare di lì a poco.

La vidi mettersi in coda in cassa, e la seguii con un guizzo veloce, andando a prendere posto dietro di lei: vedere quelle natiche perfette, che si muovevano davanti a me, era uno spettacolo indescrivibile. Mi trattenevo a stento, avevo quasi un groppone alla gola per quanto mi piaceva, e non potevo esprimere tutto ciò, perché ero attorniato da anziane e, poi, la ragazza se ne sarebbe accorta sicuramente.

Quindi venne il mio turno e, mentre lei si prendeva tutto il tempo per imbustare, io non vedevo l’ora di aver messo tutto a posto, muovendo velocemente le mani e, soprattutto, scattando sull’attenti con il contante non appena la commessa mi comunicò il totale della mia spesa. Così, non appena ebbi il resto, mi incamminai lentamente, fingendo di voler anticipare quella stragnocca, che poco dopo si avviò dietro di me.

Arrivato alle porte scorrevoli, ebbi come la sensazione di essere osservato e, quando sentii la sua mano passarmi sul culo, mi levai ogni dubbio: mi girai per vedere chi fosse, fingendo di non essermene accorto, e guardai questa stragnocca, che fingeva di non aver fatto nulla, almeno fintantoché non le sorrisi e, lei, per risposta fece un sogghigno malizioso, mettendosi l’indice sulle labbra, e dicendo “chissà chi è stata, eh?!”

Una vera troia che sapeva come stuzzicarmi

La guardai e le dissi “lo sai che ti ho studiato il culo per almeno un quarto d’ora, per quanto è perfetto?” e lei disse “diventa così quando si fa sport e non si resta sul divano a poltrire, come fanno tante cesse” e sorrisi per tutta risposta, guardando il suo volto illuminato da quel sorriso, irresistibile pure nella sua dolcezza, oltre ad essere magnifica fisicamente, irresistibile per ogni persona capace di apprezzarne perdutamente il fascino.

Quindi mi chiese di accompagnarla all’auto, e poi, sistemammo la spesa nel suo baule, quella di entrambi, perché avevo già capito come sarebbe finita: e in effetti, salimmo a bordo della sua 500 bianca, e mi slacciò d’impeto i pantaloni, tirandomi fuori il cazzo tra i bottoni dei boxer, e dicendomi “ti voglio spompinare ora, dammelo, dai, nel parcheggio sotterraneo del supermarket è più eccitante, non ti pare?!”

Le misi il cazzo tra quelle dita divinamente fini e piccole, e poi, la osservai prenderlo tra quelle labbra divine: non potevo credere che quella stragnocca mi stesse spompinando nella sua auto, facendomi eccitare, regalandomi un istante davvero indimenticabile perché già me lo sentivo diventare duro da morire, pronto per resistere per un bel po’ alle sue spinte, quelle che soltanto un’atleta come lei avrebbe saputo darmi per farmi godere di brutto.

Ci spostammo sui sedili posteriori, e approfittando dei vetri oscurati, lei mi disse “sdraiati, dai, ti vengo sopra” e si abbassò quei leggings di pelle nera irresistibili, che nascondevano tutto lo splendore del suo corpo. Quando vidi la sua fighetta rasata e perfetta, con quelle labbra così provocante, non potei fare a meno di passarci la lingua in mezzo, e sentii Giulia eccitarsi, gemere vogliosa, sentendola vibrare in quel moto di piacere.

Poco dopo si sistemò sopra di me, inarcando la schiena, e si lasciò scivolare il mio cazzone gonfio in mezzo alle sue gambe, gemendo sempre di più, trattenendo i suoi gridolini e i suoi “ahhh siiii” detti sottovoce, quasi per non farsi sentire, e poi, lasciandosi andare un po’ di più, spingendo e muovendosi con una grazia atletica su di me, cavalcandomi divinamente, mentre io le accarezzavo quei glutei perfetti, godendo con lei.

Giulia iniziò a bagnarsi sempre di più e, di lì a poco, la sentii venire in un impeto di piacere, con una indimenticabile squirtata che la fece andare su di giri e perdere il controllo, gemendo rumorosamente, mentre io la spingevo ora su di me, perché mi mancava poco per venire, e in effetti, poco dopo la riempii tutta, liberando tutta la mia sborra in quella meravigliosa figa, giovane, bagnata e calda al punto giusto, capace di farmi stragodere.

Lei a quel punto si fermò, e si appoggiò su di me, restando appoggiata, e cercando la mia bocca: a quel punto ci baciammo e restammo così per un po’, stringendoci e desiderandoci ancor più di prima. E dopo esserci rivestiti, mi portò a casa sua: per quella sera, aveva in mente di preparare una bella cena di mare, e sapevo che non l’avrei più lasciata, desiderando stare con lei per sempre…

Giulia era lì che faceva la spesa, non era necessario fare altro che prenderla e portarla al settimo cielo con una bella trombata: e anche lei ne aveva voglia, e lo sapeva bene.

Una spesa infuocata con una fighetta pazzesca, di Gabry di Varese

Prima edizione: Marzo 2017, by Atlantia Media.

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