Troia e vogliosa di scopare
Quel giovedì sera, c’era aria di divertimento durante la sfilata che si è tenuta in città e, mentre osservavo con i miei amici le tante fighette che sfilavano, a un certo punto, la mia attenzione è finita su una superfiga che mi piaceva da morire, che io trovavo davvero irresistibile in quel momento: Amanda, una biondina niente male, sfilava con un bel paio di leggings di pelle nera, e il suo culetto non lo nascondeva di certo, sapendo di essere una figa stratosferica capace di affascinare tutti.
Durante il suo giro sulla pedana, non ho potuto staccare per un istante i miei occhi dal suo culo e dai suoi fianchi, perché ero troppo eccitato nel vederla muoversi in quella maniera davanti a me, e seppure non è che attirasse tanti altri ragazzi vicino noi, io ero troppo preso da questa fighetta, e già mi immaginavo come si potesse chiamare, da dove venisse, e che cosa facesse, e poi, come potesse essere pure vogliosa nel farsi sbattere, quanto fosse troia con i suoi partner.
Poi, per un istante, mi sono soffermato sul suo viso, così piacevole e carino, e su quell’espressione divertita che aveva, soprattutto quando si è accorta che la fissavo senza staccarle gli occhi nemmeno per un istante, finché io sollevai il mio pollice, e lei mi sorrise, accorgendosi di me e poi, le dissi anche che era davvero mitica e bella, e lei mi rispose di nuovo sorridendo, e ringraziandomi, mentre io entusiasta la applaudivo, e la seguivo nel suo percorso, sorridendole con uno sguardo rapito.
Quindi dopo esser rientrata dietro le quinte, scese di lato e passò nel pubblico e poi, venne proprio lì dove eravamo noi a guardare, e mi salutò, dicendomi che era rimasta felice dei miei applausi, e che non le era mai capitato di vedere tanto entusiasmo spontaneo per lei, durante una sfilata, e la cosa la faceva sentire davvero apprezzata e felice, come se fosse davvero una modella famosa, capace di attirare su di sé le attenzioni di tutto il pubblico attorno.
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Me la sono trombata nel camerino
Quindi mi complimentai di nuovo, e le dissi che il suo nome era davvero splendido, Amanda, essendo proprio lei una ragazza “da amare sin dal primo sguardo”: e queste parole la fecero un po’ arrossire, soprattutto, quando le ho detto che avrei bevuto qualcosa di buono in sua compagnia, se soltanto avesse voluto. Rivolgendomi il suo sguardo felice e soddisfatto, mi accompagnò quindi al tavolino, e ci sedemmo per chiacchierare un po’ e bere, mentre i miei amici erano con altre tipe.
Poi mi inviarono dei messaggi su Whatsapp, dicendomi “allora si combina stasera? Dacci dentro, Teo” e io, rincuorato da quelle loro parole, rimasi lì con lei a parlare di tante cose, divertito dalla sua presenza, perché l’ho anche scoperta simpatica – oltre che bella – Amanda: quindi le chiesi se aveva qualcosa da portar via in camerino, perché non avrei potuto fare a meno di invitarla a cena, una bellezza come lei, in un bel localino sul lago che conoscevo da parecchio tempo.
Amanda mi disse che le mancavano soltanto due cose, e che avrei potuto accompagnarla nel suo camerino, perché avremmo fatto subito: e poi, non appena entrati, richiudendo la porta, la vidi davvero eccitata e piena di vita, e quando si avvicinò per dare una passata di chiave, capii subito che cosa aveva in mente questa strafiga, quelle che erano le sue reali intenzioni e, soprattutto, che cosa avrebbe fatto, quando mi disse “scopami nel camerino, ti prego, ne ho una voglia matta”.
La guardai negli occhi, le dissi che era irresistibile, che non si poteva non desiderare di farlo con lei: però mi disse che avrebbe voluto fare una sveltina, perché non potevamo restare troppo a lungo in quel camerino, e poi, aveva anche voglia di rilassarsi un po’ dopo tanta tensione. E quando mi abbassai i pantaloni, e mi si raddrizzò il cazzo solo nel vederle quel culo, lei si eccitò oltre, dicendomi “ti è già diventato dritto solo a guardarmi il culo? Chissà che voglia hai di sfondarmi allora!”
E io “Amanda, non vedo l’ora di lasciarmi andare con te, sei troppo irresistibile” e lei, si abbassò i leggings di pelle, levò anche le mutande, e quindi, mi disse di metterglielo dentro, perché lo voleva: e io, mi inumidii la cappella quanto bastava per non farle male, e poi, le spinsi il cazzo dentro, godendo subito sentendo quella meravigliosa figa morbida e bagnata, che non desiderava altro che essere trombata dal mio uccello, mentre Amanda godeva “aoohhh siiii” ma senza far troppo rumore.
Mi eccitava sentirla godere a bassa voce, e quindi, le misi il mio indice in bocca, perché potesse mordicchiarlo mentre godevamo insieme, senza che nessuno si accorgesse di noi: spingevo il mio cazzo a pecorina dentro di lei, mi piaceva di brutto, e godevo davvero tanto, perché una sveltina così improvvisata, non era nei piani, mentre le schiaffeggiavo con l’altra mano le chiappe, eccitandomi nel vederla sempre più vogliosa di me, e incapace di resistere a quelle attenzioni.
Quella strafiga di Amanda continuava a godere, mentre io ero ormai prossimo a venire, glielo sussurrai in un orecchio “sto per venire, Amanda, quanto sto godendo, ohhhh siiiii” e lei “vienimi in figa, dai” e io quindi qualche istante dopo mi lasciai andare, spingendo il mio cazzo per le ultime volte in figa e poi esclamando “ohh siii ohh siii oh siiii ohhhhhhhhhh che goduria, ohhhhhhhhhh godo, ohhhhhhhhh che venuta” e le sborrai dentro quella meravigliosa figa vogliosa e perfetta.
Quindi tirai fuori il mio cazzo, e glielo passai in bocca, con lei che mi leccò via la sborra con la sua lingua, e poi, ingoiò quel poco che restava con soddisfazione: io nel frattempo mi sistemai, mentre Amanda si puliva la figa con una salvietta, e poi, una volta ricomposti, ce ne andammo a cenare insieme…
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Che bello trombare con delle modelle così eccitanti come questa: Matteo ha saputo fare il meglio, e condividere con noi una storia di sesso davvero incredibile.
Una modella troppo troia, di Matteo di Como
Prima edizione: Giugno 2016, by Atlantia Media.
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