Una gnocca bionda

Quella gnocca voleva godere

Alle volte la vita riserva veramente delle sorprese che non ti aspetteresti mai di vivere: a me è capitata di recente con una persona con la quale avevo molta confidenza ed andavo d’accordo, una compagna di corso all’università, con la quale abbiamo condiviso un sacco di studio e di esami, e di risultati davvero soddisfacenti, poi però a un certo punto lei si è dovuta trasferire altrove, e così, non ci siamo più riusciti ad incontrare, seppure sentendoci qualche volta per gli auguri.

Pensando a lei, a quanto ci eravamo divertiti studiando e ripassando insieme tante cose, l’altroieri, camminavo e fantasticavo sul fatto che potessi ritrovarla per condividere ancora una volta quei risultati veramente soddisfacenti: poi a un certo punto, questa opportunità mi si è ripresentata, di colpo, quando all’improvviso l’ho incrociata sul vialetto verso le segreterie, e con mia grande sorpresa, l’ho salutata con grande felicità, perché la sua presenza mi ha da subito rallegrato.

Sabrina era contenta del nostro incontro, e abbracciandomi a lei, mi ha detto che durante quell’anno le ero mancato tantissimo: studiando e ripassando insieme, infatti, ci eravamo semplificati – e non poco – la vita, perché con i nostri consigli ci aiutavamo l’una con l’altro, senza perdere tempo con le cose che non riuscivamo a capire e, soprattutto, riuscendo a dare il meglio in ogni momento dei nostri ripassi, trovando sempre una risposta a ogni domanda, anche quelle più complicate.

Così le ho proposto di venire da me, perché ormai avendo concluso la giornata di studi, dovevo sistemare un po’ di cose: lei mi disse che non era una cattiva idea, anche perché poi stava cercando un posto dove tornare ad abitare, considerando che ormai doveva riprendere a studiare qui, dopo esser stata via per quell’anno, e io le dissi che, se voleva, poteva restare un po’ da me, e che poi l’avrei aiutata a trovare una sistemazione, se non fosse riuscita a prendere una nuova stanza.

L’ho piacevolmente ritrovata al terzo

Le mie premurose attenzioni l’hanno fatta esplodere di gioia, al punto che mi ha detto “se non ci fosse, ti dovrebbero inventare” e poi, continuando a camminare insieme verso casa, mi ha raccontato un po’ dei casini che aveva avuto durante il secondo anno, perché era dovuta rientrare a Roma, per delle questioni familiari, pur continuando anche a studiare e a lavorare un po’, mentre che ora, poteva finalmente tornare a studiare qui a Milano, in un’università che le piaceva davvero.

Così le ho messo il mio braccio sulla spalla, e accompagnandola con me, abbiamo continuato a ridere e scherzare insieme, raccontandoci un po’ di cazzate, divertendoci – e non poco – con tutte quelle storie assurde, senza perdere nemmeno un istante per ripercorrere un po’ quello che era stato il primo anno, e poi, preparandoci per andare da qualche parte la sera, perché avevamo entrambi voglia di un bel break in qualche locale di quelli che conoscevamo bene.

Una volta arrivati al mio monolocale, lei ha lasciato al volo la valigia, e poi, ci siamo un attimo riposati, rinfrescandoci pure: ma Sabrina era davvero piena di vita e di felicità, che non mi sembrava vero che ci fossimo così ritrovati, per puro caso, dopo aver trascorso così tanto tempo distanti e, poi, per puro scherzo, le mi ha detto “e a figa come sei messo, Giulio?! Non mi dire che non ti sei portato in camera nessuna durante la mia assenza!” e io le dissi “in realtà mi segavo pensando a te!”

Sabrina si mise a ridere, in modo indimenticabile, guardandomi con quell’aria simpatica e vogliosa, mentre io un po’ ero incuriosità, finché le ho detto “certo che con te non potrei resistere molto a lungo, se soltanto….” e non mi fece finire di dire quello che volevo, saltandomi sopra, e dicendomi “non sai per quanto tempo ho aspettato questo momento, adesso diamoci da fare, e lasciamo da parte le chiacchiere, che stanno a zero, e torniamo a vivere e a godere insieme!!”

E me la ritrovai nel giro di qualche secondo con il mio cazzo in bocca, che me lo succhiava appassionatamente, con quel piglio da vera amante “ahhh, godo, quanto mi piace Sabry, dai, leccami la cappella, dai, succhialo, ohhhh sììììì che bello” mentre lei spompinava rumorosamente il mio cazzo, tirandolo fuori dalla bocca di tanto in tanto e dicendo “ooh, quanto mi piace il tuo cazzo, dammelo, sì, dimmi che è tutto mio” e io le dissi “Sabry, il mio cazzo è solo e soltanto tutto tuo: fottimelooo, ahhh!”

Mentre riprendeva a spompinarlo, le abbassavo pure i jeans, perché la volevo, e le dicevo “voglio la tua figa, ti prego, scopami e fammi sborrare!!” e lei, levandosi il cazzo di bocca di nuovo, mi disse “dai, non vedo l’ora di sentirlo dentro, sono già bagnata ed eccitata, fammi venire di nuovo” e io “perché sei già venuta?!” “solo succhiandoti il cazzo ho avuto un paio di orgasmi, da tanto mi attizzi e mi vien voglia di scoparti e di venire con il tuo cazzo dentro di me” e io mi sciolsi.

Ero eccitatissimo, sentendo che era cosî sensibile, e quindi la portai sul letto con me: a gambe aperte, dopo una veloce leccata alla figa, le infilai il mio cazzo dentro, in quello che divenne subito un indimenticabile momento di piacere durante il quale abbandonarsi alle nostre voglie più spinte, con il mio uccello che stantuffava senza tregua dentro la sua figa, perché ormai avevo perso la testa e pensavo solo a scoparla, senza fermarmi per nulla al mondo, mentre gemeva e urlava di piacere.

Sabrina era venuta per la terza volta, mentre io non ne potevo più e, tirandolo fuori, glielo misi in bocca, scopandola lì, finché la mia sborra prese a scorrere a fiumi dentro di lei, che quasi si strozzò, ma poi, ingoiò tutto quanto. Era stata semplicemente divina, e quando glielo dissi, lei mi guardò ridendo “e non hai ancora visto niente, Giulio, vedrai quando ti scoperò con il culo come ti farò perdere la testa, non potrai più fare a meno di me!!”

Grande Sabrina, mitico Giulio: che coppia esplosiva, perfetta per un racconto erotico così eccitante in ogni sua parola.

Una gnocca bionda in cerca di ospitalità, di Giulio di Milano

Prima edizione: Giugno 2016, by Atlantia Media.

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