In palestra si allenava con gli uccelli
Dopo aver frequentato per parecchio tempo la palestra di Luca, mi sono accorto di diverse tipe affascinanti, tra cui quella figa di Mary. Sempre con la pancia piatta, un bel culetto alto e in forma, quelle cosce da stringere, si è sempre messa in evidenza per essere la più gnocca di tutti: inutile guardare altre babbione e culone, sempre più sfondate nonostante facessero, di tanto in tanto, dell’esercizio per cercare di non perdere colpi e buttar giù la ciccia in eccesso.
Ma Mary non ha mai avuto di quei problemi: e infatti, con quel suo fisico, ha sempre fatto colpo su di me, mentre altri della compagnia guardavano invece un paio di cougar più vogliose di lei. Quando ho avuto l’occasione di scambiare un po’ di parole con lei, mi son accorto di come era semplice e simpatica: sorridente, scherzosa e mai incazzata, mi ha subito convinto ad allenarmi con lei, seguendola in ogni movimento e non desiderando altro che tanto sano divertimento.
Dopo qualche mese, poi, mi sono anche accorto di quale fosse il segreto della sua forma smagliante: Mary non solo ci sapeva fare con i pesi, mantendosi sempre sotto esercizio, ma anche a letto: per puro caso, infatti, mi son caduti gli occhi sul suo smartphone mentre stava messaggiando e, qualcuno della palestra (che ora non si vede più) si stava complimentando con lei per come avevano scopato divinamente qualche giorno prima, in particolare con lei sopra che spingeva come una troia.
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Ma in realtà era il sesso a non farla invecchiare
Quando si accorse che avevo visto quei messaggi, mi disse di non farne parola con nessuno, che sarebbe stata una cosa solo tra noi: e per dimostrarmi che faceva sul serio, mi mise una mano sulle palle, dicendomi che me le avrebbe fottute per bene. La guardai e le chiesi “lo faresti qui in palestra con me?” e lei mi rispose “certo Pietro, ho già trombato qui, c’è un locale dietro quello di Luca, dove ci possiamo chiudere e non ci vede né sente nessuno…sei già con il cazzo in tiro?”
La guardai negli occhi e le risposi “si, non vedo l’ora di vedertela e di scopartela per bene, voglio proprio scoprire se questo è il segreto della tua giovinezza e forma fisica” e lei si mise a ridere “si si, sicuramente trombare come faccio mi fa restare giovane, perché a differenza di tante altre mie coetanee, non divento isterica” e quindi si alzò, mi prese per mano, e mi condusse con lei proprio nello stanzino magico, dove già aveva sistemato una piccola panchina per i suoi giochetti.
Una volta entrati, richiuse la porta furtivamente dietro di noi, e giocò a provocarmi al buio: si avvicinò già al mio cazzo, piano piano, giocando con le sue labbra a farmi perdere la testa. Poi mi abbassò i pantaloni e le mutande, e prese in mano il mio cazzo “mmmmm, dammelo tutto, dai, lo voglio tutto….mmmmm che bel cazzone” e sentii la mia cappella rotolare piacevolmente nella sua guancia e sulla lingua, mentre lei mi spompinava ormai il cazzo con decisione, desiderosa di goderselo tutto.
Nel buio era ancor più eccitante farlo con questa stragnocca e, quando se lo tirò fuori dalle labbra, mi disse “dai, voglio che mi trombi, lo voglio, dimmi che mi scopi subito al buio, è più figo” e io le dissi “si, tirala fuori, dai che te la trombo per bene”. Quindi si levò furiosamente i vestiti di dosso e mi spinse per terra, e poi, mi saltò sopra con decisione, giocando a sfregare la sua figa sulla mia cappella “ahhh, che bello, non vedo l’ora di fottertelo” e io godevo già sentendola su di me.
Poi si girò di scatto e si fece penetrare tutta la gnocca dal mio uccello caldo e duro “ohhhhhh siiiiii, scopamelo tuttoo, ohhhhhh, goooodoooooooo” le dissi lasciandomi andare, mentre lei si muoveva e già gemeva leggermente “mmmh, bello, sì che bel cazzo, mmmmmm che bello, ohhhhhh siiii siiii” mentre si muoveva su e giù, con il ritmo di un pendolo, per poi eccitarsi ancor di più ed aumentare la velocità di quel movimento troppo piacevole perché finisse troppo presto.
La sentii lasciarsi andare su di me, come se fosse già venuta, mentre io ce l’avevo ancora duro e godevo come un matto sentendola scoparmi l’uccello “ohhh, fammi venire, dai, dai, scopami,ohhhhh” le dissi mentre si muoveva sempre più lentamente, e la sua eccitazione era ormai alle stesse, finché si lasciò andare in un prolungato gemito “ahhhhhhhhhhhhhh, siiiiiiiiiiiiiiiii, ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh che bellooooooooooooooooooo, ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.”
E si fermò per un istante su di me, sul mio uccello ancora duro e voglioso, e mi disse “vuoi che continuo a scoparti o ti devo spompinare?” e io le dissi “trombami, dai, ti prego, mi piace la tua figa da morire” e lei si rimise in posizione, sbattendo sempre più forte il suo culo su di me, trombandomi l’uccello con grinta, facendolo scivolare per bene dentro di lei, massaggiandomelo con quella meravigliosa gnocca, tutta bagnata e calda, ormai pronta a caricarsi pure della mia sborra.
Le presi le chiappe con le mani, la guidai sopra con forza, facendola scendere tutta su di me, finché mi fece eccitare e venire in un paio di minuti, facendomi sentire realizzato: continuò a scoparmi pian piano, e poi, si fermò, sollevandosi dal mio cazzo e sdraiandosi sopra di me, dicendomi “ti ho svuotato bene i coglioni, eh?! Sono o non sono la tua troia preferita?!” e io le risposi “sei una strafiga come poche ne conosco…”
Tanti uccelli per Mary: e quello di Pietro è forse il migliore, anche in considerazione della sua storia di godimento intenso.
Mary in palestra si allenava con gli uccelli, di Pietro di Bergamo
Prima edizione: Settembre 2016, by Atlantia Media.
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Complimenti Pietro