In ufficio erano davvero le più troie

Miriam e Elisa sono due mie colleghe che, da un paio di anni, lavorano nella mia stessa azienda: sono due tipe sicuramente in gamba e determinate, ma quando le guardi muoversi tra le scrivanie, ti accorgi che sono pure due vere troiette sin dai loro movimenti, che sembrano sempre studiati per esprimere nel migliore dei modi la loro volontà di raccattare qualche cazzo nuovo da fottersi allegramente.

Nel corso degli ultimi tempi, con il fatto che formiamo una squadra separata dal resto dell’azienda, e ci occupiamo soltanto di alcuni progetto in particolare, abbiamo la possibilità di trascorrere più tempo insieme, con il risultato che ci siamo conosciuti sempre meglio e, poi, mi hanno fatto pure venire voglia di fare dell’altro, al di fuori del lavoro, proprio in loro dolce ed affascinante compagnia.

Non ci è voluto molto, in questo senso, perché poi queste premesse si concretizzassero veramente in incontri per andare un po’ al di là del solito: in un paio di serate, infatti, pure loro avevano bevuto un po’ e, vedendole così brille, mi son fatto un po’ avanti, capendo che avremmo potuto fare pure qualcosa in tre, perché entrambe erano affascinate all’idea di fare sesso con me nello stesso tempo.

Due troiette per veri trombatori

Dopo l’ennesima conquista lavorativa ottenuta insieme, quella sera, per festeggiare insieme abbiamo deciso di fare una cena fuori: eravamo ancora in attesa di andare a pranzo e, mentre pian piano tutti se ne andavano via, noi siamo rimasti nel nostro ufficio, ritrovandoci quindi definitivamente soli, considerando come tutti i colleghi e tutte le colleghe si stavano sedendo a tavola, mentre noi sgobbavamo.

A un certo punto, mentre Miriam si è alzata per bere un caffè, mostrandomi quel bel culo tondo, ho allungato la mano e le ho dato una pacca sulla chiappa, rumorosa ma non fortissima, al che lei si è girata guardandomi con quella sua aria stupita: mi disse che non era il momento giusto, ma che avrei dovuto aspettare poco perché la sua voglia si concretizzasse, considerando che era stanca e desiderava del sesso.

Quindi le ho rimesso la mano sul culo, e per risposta, le mi ha messo la sua mano sulle palle, dicendomi che allora la cosa era reciproca: mentre Elisa si stava avvicinando a noi, io mi allungai verso la sua bocca, e la baciai, di fronte alla nostra collega che, ridendo un po’ e divertendosi del fatto che mostrassimo tutto ciò davanti a lei, si avvicinò con un’aria interessata e pure un po’ trasgressiva.

La mia mano si allungò quindi verso la figa di Elisa, toccandola, con lei che si eccitò e si mise a gemere, dicendo che eravamo finalmente rimasti soli e potevamo quindi dare libero sfogo alle nostre voglie con un bel trio perfetto per il sesso selvaggio: non me lo feci dire due volte, sbottonandomi i pantaloni e tirando subito fuori il mio cazzo, che divenne da subito l’oggetto dell’interesse di Elisa, già in ginocchio a leccarlo.

Poi fu la volta di Miriam, pure lei, che si abbassò davanti a me e preparò la sua bocca per accogliere il mio uccello: mentre una leccava o succhiava le palle, l’altra si dava da fare con la cappella, ingoiandosi tutto quanto, in un duetto di attenzioni al quale il mio bel cazzo non era per nulla abituato, mentre io accarezzavo entrambe e dicevo loro di non farsi problemi nell’esprimere le loro fantasie sul mio membro.

Mi ritrovai quindi con il cazzo bello lustrato e duro, mentre loro si spogliavano quanto bastava per fare una trombata senza essere sgamati: in poco tempo mi ritrovai Miriam seduta sulla mia faccia, che pretendeva un cunninlingus indimenticabile, mentre che, Elisa si era già sistemata su di me, bagnandosi il dito di saliva, per passarselo sulla figa, per poi affondare quest’ultima sul mio cazzo davvero desideroso.

E mentre lei mi trombava, le due amichette troie si sbaciucchiavano, e io continuavo a leccare senza sosta quella bella figa, facendola eccitare, e sentendo che si bagnava sempre più, essendo ormai quasi pronta a venire: ma la cosa che più mi eccitava, era proprio quella di essere scopato da una delle due, mentre mi sfogavo sull’altra, ed entrambe si divertivano a sbaciucchiarsi come se non ci fosse un domani.

Quindi si diedero il cambio, poco dopo, con Elisa che sistemò la sua bella figa su di me, per farsela leccare, e Miriam che si impalava per bene sul mio cazzo, scopandomi con vigore, spingendo il suo bacino fino in fondo, facendomi eccitare e non poco: ma lei non si tratteneva più, ormai, a forza di sentirsi stantuffare quel bel cazzo in figa, e poco dopo, venne bagnandosi tutta e gridando per il tanto piacere.

Elisa continuava invece a farsela leccare da me: in realtà, però, Miriam continuava a trombarmi, perché disse che voleva sentire la mia sborra dentro di lei, e non si sarebbe mai fermata fino al momento giusto. La incitai a fare più in fretta, dandole delle schiaffi notevoli sul culo, cosicché lei si spinse a cavalcarmi più in fretta, perché ormai sentiva che non mi trattenevo più ed ero pronto a venirle dentro.

Quando liberai la mia sborra in lei, mi sentii quasi svenire dal piacere, mentre Elisa – sopra di me – non sapeva più, ormai, come trattenere tutta quella carica vitale che la faceva mugolare e godere quasi in silenzio, come se non volesse liberare tutta la felicità e il piacere che c’erano in lei: pochi istanti più tardi, quindi, le si lasciò andare e la sua figa si bagnò tutta, definitivamente, e poi si sollevò da me e si mise al mio fianco.

Ormai eravamo tutt’e tre esausti dal piacere, avendo raggiunto l’orgasmo in modi differenti: e rivestendoci a tempo di record, ci preparammo a continuare il nostro lavoro, prima che pure i colleghi tornassero in ufficio…

Tipe come queste non mancano mai di regalare sensazioni incredibili: sta quindi a uomini come Mattia dominare queste gnocche e inviarci i loro racconti erotici appassionati.

Le colleghe più simpatiche (e troie) dell’ufficio, di Mattia di Roma.

Prima edizione: febbraio 2016, by Atlantia Media.

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