La milf e il cazzo

Ho offerto il mio cazzo a quella superfiga milf di Alessandra

Dal nostro primo incontro casuale sulle scale di casa, non ho più potuto fare a meno di considerare quanto Alessandra potesse essere tanto strafiga: più vicina ai quaranta che ai trenta, divorziata e piena di grinta, questa donna era quella che si poteva ritenere una tipa irrefrenabile, di quelle capaci di trascorrere la nottata fuori e, poi, la mattina andare a lavorare senza tante storie quasi senza toccare il letto.

Da dove potesse venirle tutta questa capacità di affrontare la vita di tutti i giorni con quella verve, per me, era sicuramente un mistero: così una volta mi invitò per puro caso a bere il caffè a casa sua e, da quel momento, non mancarono altre occasioni perché potessimo poi condividere insieme altre ore in spensieratezza, chiacchierando pure del più e del meno, anche se mi sembrava che avesse pure un altro fine, oltre a quello della compagnia.

In effetti, Alessandra era quasi sempre vestita in modo tale da mettere in evidenza le sue curve, soprattutto il culo, sottolineandone la perfezione con una cura dei dettagli che non poteva non colpire: se non indossava dei jeans strettissimi, aveva allora una tuta da ginnastica piuttosto aderente o, infine, l’immancabile paio di leggings con i quali si presentava in giro, sebbene quando usciva di casa avesse sempre l’accortezza di coprirsi il culo.

Quando io ero lì con lei, al contrario, il suo culo era sempre ben visibile, forse anche più del necessario: e mi pareva che facesse pure apposta ad inchinarsi a fare lavori, in maniera tale da sottolineare ancor di più l’aspetto erotico e provocante, muovendosi continuamente in quella maniera un po’ equivoca, finché  un pomeriggio, decisi di fare il grande passo e di allungare una mano sul suo culo, al che lei rispose dicendomi “finalmente lo fai!”.

Non aveva tabù nel sesso

Alessandra era già eccitata all’idea di farsi una bella trombata con un tipo giovane come me, tant’è vero che si conturbava e contorceva, guardandosi eccitata le tette, e dopo essersi sfilata una magliettina quasi trasparente, si è messa a giocare con quelle due belle mammelle, scuotendole, e poi facendoci cadere sopra un filino di saliva, quasi come per lubrificarle per assaporare qualche momento di relax e godimento.

Poco dopo, infatti, il suo seno prosperoso si aggirava intorno alla mia mazza bella dura, che da sotto i pantaloni reclamava le sue attenzioni: mi sbottonò il tutto, se lo prese tra le labbra, e quindi si decise finalmente a dargli la prima succhiata dolce e leggera, quella ideale per farmi impazzire, ancor prima che si desse il via ad un’indimenticabile serie di slinguazzate e poi di succhiate, al termine delle quali il mio cazzo finì finalmente proprio là in mezzo.

Le sue tettone calde ed abbondanti mi cingevano il cazzo in un moto di piacere irrefrenabile, con Alessandra che le stringeva sempre più forte, in modo tale da scappellarmi a dovere la minchia, e giocando su e giù, offrendomi tutto il piacere di una trombata con le tette indimenticabile, che mi spingeva a desiderare sempre di più che giocasse a masturbarmelo in mezzo alla sua femminilità, per poi, volere finalmente anche la sua fighetta.

E quello fu il momento più indimenticabile: la vidi levarsi di colpo ogni cosa, con quella foga di chi voleva il cazzo, come chi assolutamente non aveva intenzione di perdere nemmeno un istante, perché il piacere era lì tutto per lei. Mi misi la sua bella figona in faccia, se la fece un po’ leccare e toccare, poi mi sbatté sul tappeto e, subito, si appoggiò sopra di me facendosi impalare dal mio cazzo duro e voglioso della sua figa in pochi istanti.

Il suo muoversi con quel colpo di bacino meraviglioso, mi trasmetteva delle sensazioni uniche: e più lei montava, e più io le schiaffeggiavo il culo perché lo facesse, in un vero e proprio vortice che non sarebbe mai terminato, se non con la mia sborrata dopo tanto piacere. Alessandra continuò così per alcuni minuti, quindi, me lo succhiò brevemente e, a quel punto, si voltò decisa a montarmi sopra al contrario, facendomi eccitare.

Nel momento in cui vidi la sua figa inghiottirsi il mio cazzo, non ne potei più: dopo averle accarezzato il culo, iniziai a spingerla mentre mi fotteva, per farla andare sempre più in giù, tutta fino in fondo, perché volevo sentire finalmente le sue cavalcate al rovescio, volevo assaporare ogni istante di quel momento di godimento mai provato prima, mentre lei iniziava ad eccitarsi e a fare versetti di piacere e gemiti di ogni tipo.

Mi fece venire poco dopo, mentre lei, ancora montando su e giù con il cazzo, non aveva ancora raggiunto l’apice del piacere: le misi il mio dito sul clitoride e, iniziando a scuoterlo con movimenti circolari decisi, facendo sì che continuasse poi a montarmi il cazzo, finalmente si liberò in un orgasmo indimenticabile, che mi fece apprezzare tutta la carica vitale e la voglia di godimento di questa meravigliosa donna.

Quindi si voltò verso di me, mi baciò il cazzo, dicendo che era qualcosa di unico, e si adagiò sopra di me rilassandosi: ora, finalmente, era venuta e poteva parlarmi di tante altre cose che le stavano a cuore…

Milf, che passione: quando la figa è rovente, il cazzo è pronto a spegnersi dentro, per regalare sensazioni esplosive. Marco non poteva scrivere un racconto di sesso più eccitante.

La milf e il cazzo: il suo idolo da adorare a dovere, di Marco di Piacenza.

Prima edizione: novembre 2015, by Atlantia Media.

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