Un’indimenticabile festa

La festa in ufficio che non potrò mai dimenticare

Quel giovedì sera non poteva che finire in quel modo: l’azienda di Marco aveva appena concluso un’importante trattativa, alla quale avevo preso parte pure io, e nell’aria c’era tantissima euforia, tanta voglia di lasciarsi andare al divertimento senza pensare a nulla. Così, quella sera mi presentai puntuale all’appuntamento e, in poco tempo, vidi subito come la segretaria di Marco, Antonella, era già presa dal prosecco e dalla voglia di festeggiare.

Così, tra tutte le persone presenti, già abbastanza brille e desiderose di andare un po’ oltre alle solite battutine ed agli scherzi, la segretaria di Marco mi ha subito fatto venire una voglia incredibile di trasgressione, soprattutto perché la sua natura trasgressiva mi sembrava qualcosa di irresistibile, che di lì a poco mi avrebbe mostrato la sua porcaggine, soprattutto perché pure lei era abbastanza “accalorata” dalla situazione che si era creata.

Con quella sua aria da ragazzina tranquilla e seria, resa tale anche dal fatto di essere già fidanzata, in realtà Antonella era appena stata cornificata dal suo ragazzo, una cosa che aveva scoperto da pochi giorni e che, da un giorno all’altro, le aveva fatto crollare addosso il mondo, perché non si capacitava di come lui l’avesse potuta tradire.

Una volta riassorbita la botta, grazie anche alle amiche ed alle colleghe, Antonella si era trasformata in un’altra persona, totalmente votata a godersi la vita, quasi come se il tradimento di lui le avesse aperto gli occhi, facendole desiderare di riuscire ad assaporare le sensazioni più intense, dimenticantosi di tutto il suo passato di ragazza fedele.

Quando mi avvicinai per salutarla e chiederle come andasse, pur avendo saputo di tutto l’antefatto, finsi – come un marpione – di non saperne nulla: e quando, dopo aver ascoltato le sue parole, le dissi che era davvero assurdo quanto accadutole, e non potevo credere che fosse stata vittima di una presa in giro di questo tipo.

Antonella mi guardò con i suoi occhi dolci, e mi disse “guarda, chissenefrega, ad un certo punto è meglio sapere con che stronzi si ha a che fare, per mandarli a cagare prima che sia troppo tardi, anche perché la vita è una sola” e a quel punto brindò con me, mentre io sentendola parlare in quella maniera, rimasi un po’ stupito, anche perché una tale concentrazione di sproloquio non l’avevo mai sentita uscire da quelle labbra delicate.

Che fighetta vogliosa e ferita

La guardai bene negli occhi, a fondo, e lei sorrise, chiedendomi perché la guardassi in quel modo, al che io le dissi “perché con degli occhi da cerbiatta come questi, bisogna davvero essere stronzi a trattarti male” e lei sorrise e disse “è la vita, che ci vuoi fare?” e io le dissi “hai ragione, dobbiamo viverla e non pensare più di quel tanto”, e lei a quel punto si voltò verso di me e disse “la pensi come me, dai, vieni con me di là e spassiamocela…”

Non feci in tempo a dire nulla che mi prese per mano, e senza farsi vedere dagli altri, andò da Marco e gli disse “mi dai la chiave dell’ufficio di sopra, che ho proprio voglia di divertirmi” e lui rispose “alla grande, ragazzi: ma non fatevi sgamare dagli altri, che poi rompono le palle…” e lei rispose “ok, Marco, sei un amico” e così ci incamminammo su per le scale, mentre gli altri continuavano a festeggiare di là.

Appena entrammo in ufficio, Antonella mi spinse sul divano con un desidero irrefrenabile, e mi slacciò i pantaloni e sfilò le mutande quasi strappandole, arraffandomi il cazzo per farlo diventare il suo trofeo erotico: lo schiaffeggiò, mi guardava con un’aria da vera troia, e poi affondò le sue labbra e la sua bocca sul mio membro duro, ingoiandolo come fosse un calippo in una giornata afosa in cui desideri soltanto refrigerio.

Antonella ciucciava con voglia, e si dava senza risparmiarne neppure una passata di lingua, assaporando il mio cazzo sempre più duro e facendomi già godere parecchio: mi guardava con quell’aria da cerbiatta, così dolce e trasgressiva, e poi riprese a succhiare e adorare il mio membro come fosse un idolo, e poi, alzandosi e guardandomi di nuovo con quella sua aria trasgressiva, mi disse “adesso lo voglio in figa, dai, ti monto sopra e ti scopo.”

E sotto la gonna, la vidi scostarsi le mutandine, e poi passandosi le dita sulla lingua, andò ad inumidirsi la figa che, però, era già abbastanza bagnata: e quindi, divaricando le gambe, si sistemò sul mio cazzo e, poi, prese a cavalcarlo, guardandomi con quell’aria da troia, con quell’espressione persa tra godimento e trasgressione, eccitandosi a più non posso e iniziando a gemere piano, e poi sempre più forte.

Le piaceva avere il cazzo in figa, e se lo godeva tutto, montandoci sopra come una vera troia in calore, una cavallerizza capace di assaporare ogni istante di piacere: montava su di me, faceva eccitare sempre di più pure me, soprattutto perché si muoveva facendo ondeggiare quel bacino con una naturalezza tipica di chi, quando scopa, sa lasciarsi andare con il corpo senza perdere neppure una delle sfumature del piacere.

Quanto mi piaceva vederla scoparmi così, e la lasciavo fare, perché il mio cazzo dentro la sua figa calda e profonda mi regalava emozioni fortissime: Antonella quindi aumentò sempre più il ritmo di quella scopata goduriosa, e sentendosi sempre più coinvolta in un esercizio erotico capace di travolgerla, iniziò ad ansimare sempre più forte, spingendo tutto il suo corpo su di me, godendo, e scopando il mio cazzo con passione.

Le afferrai il culo, stringendolo, e guidandolo su di me, quasi come se volessi darle il ritmo durante quella bella trombata travolgente, e lei disse “ti piace sentirmi tua, eh?! Dimmi che sono la tua troia, dimmelo!” e io le dissi “Anto, sei la mia troia, mi fai godere di brutto, mi stai facendo venire, adesso sborro….ohhh siiii… siii… veengoooooooooaaahhhhhhhhhhh” e poco dopo spruzzai per diverse volte nella sua figa.

Antonella mi guardò e, sentendo colare la sborra nella sua figa, si mise un dito dentro e recuperò della sborra, portandosela alla bocca per ingoiarla: la vidi così soddisfatta nel farlo, che mi fece trasalire di piacere di nuovo…

Antonella aveva davvero voglia di lasciarsi alle spalle tutte le sue convinzioni sull’amore: e quella sera, si è lasciata andare in una splendida avventura con Luca, dando vita a questo racconto erotico pieno di passione.

Un’indimenticabile festa in ufficio, di Luca di Bologna

Prima edizione: Febbraio 2018, by Atlantia Media.

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