Un bel massaggio in poltrona

Un venerdì come un altro, questo mi sembrava quello della scorsa settimana. I soliti appuntamenti mi attendevano, tra un cliente e l’altro, e poi l’immancabile pulizia semestrale dei denti. Ad aspettarmi sempre lei, quella burlona di Carla: eppure, nello studio c’erano anche due sue colleghe piene di vita, Samantha e Alessia, che confabulavano sempre insieme. Erano lì all’ingresso, ad attendere i pazienti, e in questa epoca del coronavirus portavano forse quella ventata di allegria che serviva a sentirsi meglio. Se non altro, anche per il loro aspetto davvero carino e piacevole.

Ogni volta che andavo a farmi pulire i denti, loro erano sempre lì immancabilmente. Mi accoglievano con il loro buonumore, sorridenti e spensierate, mentre io attendevo poi sulla poltrona il momento della tortura. Non mi è mai piaciuto farmi pulire i denti, mi è sempre sembrata un’esperienza tutt’altro che piacevole. Così anche questa volta, appena arrivato in studio, non vedevo l’ora che il trattamento fosse finito. Non tanto per le maniere di Carla, ma proprio per quei maledetti strumenti che è solita usare per portare a termine la pulizia approfondita dei miei denti.

Stavolta, però, anche a causa del ritardo di alcuni altri pazienti e di diversi imprevisti, mi toccava attendere un po’ perché arrivasse il mio turno. E allora, mentre aspettavo mi son soffermato a parlare un po’ con Samantha ed Alessia. Delle due, a piacermi in modo particolare era proprio la prima: mora, espansiva e piena di vita, esercitava su di me un fascino strano. Così, quel venerdì ci siamo messi a parlare insieme di un po’ dei nostri casini quotidiani, e siamo finiti a farci delle sonore risate insieme, divertiti dalle rispettivi vicende assurde. Come se ci conoscessimo da sempre.

Alessia ascoltava le nostre chiacchiere, di tanto in tanto si intrometteva nella discussione, aggiungendo altri motivi di ilarità tra noi. Poi, quando si rese conto che il magnetismo tra Samantha e me stava diventando qualcosa di sempre più forte, si fece da parte. Disse che sarebbe andata in pausa, ma senza scendere al bar: oggi l’avrebbe fatta lì in studio, e ci avrebbe lasciati liberi di… E ci guardò entrambi con uno sguardo malizioso, ridacchiando, così che Samantha disse “di…” e lei “ehhhh, di…” e io “di…” e aggiunse “avete capito, dai, non fate gli scemi” e noi due “ahhhhhhhh”

Sembrava come se si fosse creata una sorta di intesa segreta tra lei e me, e stavolta saremmo finiti proprio a farlo. Alessia disse “dai, muovetevi, andate sotto il bancone che faccio da palo” e noi due non ci facemmo pregare oltre. Ci infilammo sotto il bancone dell’accoglienza, e lei mi disse “ho il ciclo, però…” e io le dissi “no problem…” e Alessia aggiunse “lo sapevo…” e noi due di nuovo finimmo a ridere. Samantha mi sfilò i pantaloni quanto bastava, e si avventò subito sul mio cazzo, vogliosa. Prese a leccarlo, poi ad accarezzarlo, e infine a succhiarselo con decisione. Le piaceva.

Io mi eccitai subito, mi sentii preso in una morsa di piacere. La incitavo con le mani, la guidavo su di me, e gemevo a bassa voce per non farmi sentire. Trattenevo di tanto in tanto il respiro, e poi lo rilasciavo, perché mi eccitavo da morire con lei. Samantha si fermava, mi guardava con quegli occhi marroni profondi, e poi riprendeva a farmi godere. Nel suo sguardo c’era tutta la natura felina di una gnocca che sapeva come regalare sensazioni forti, e me lo diceva “ti piace eh?! Sei un porco…” e io “sei troppo brava, ma come fai?!” e lei “ehhh, mi piace il tuo cazzo…”

I nostri dialoghi non mancavano di far ridere Alessia, che di tanto in tanto si lasciava andare anche a commenti sotto voce, che non riuscivamo a sentire. Samantha continuava a spompinarmi, presa dalla voglia di farmi venire. Si impegnava in quel massaggio intenso, come rapita dalle mille sensazioni che sentiva di darmi: ormai era in preda a quel delirio di piacere che la spingeva a desiderare di farmi raggiungere le massime vette del piacere, e non si sarebbe fermata tanto facilmente. Io mi godevo le sue leccate e le succhiate profonde, la desideravo davvero sempre più.

Mi eccitava da morire, con il suo modo di spompinarmi che mi portava a perdere la testa. Volevo che non si fermasse, che si spingesse oltre, e lei non si faceva pregare. La spinsi di nuovo, e lei si lasciò fare: sapeva che era il momento di dare di più, e così, affondò senza pensarci ulteriormente la sua bocca sul mio membro. Arrivò letteralmente ad ingoiarlo fino alle palle, torturandomi di piacere, al punto che stavo perdendo il controllo. Di lì a poco, sarei finalmente venuto con una sborrata abbondante, sapevo che le avrei riempito la bocca con il mio seme caldo e vitale.

Continuai a farmi stimolare da lei, ormai la sua bocca era diventata un tutt’uno con il mio cazzo, sembrava un’idrovora impazzita che risucchiava tutto. Mi trattenevo a stento in quel turbinio di piacere, e la guardavo eccitandomi. I suoi occhi mi fissavano, di tanto in tanto, cercando la mia espressione vogliosa. Eravamo presi da un’intesa erotica senza pari, dal desiderio di vivere quel momento senza perdere neppure un istante di coinvolgimento. Quindi affondò ancor di più le labbra sul mio membro, lo ingoiò con decisione, e stavolta mi fece trasalire.

Faticai non poco a trattenere i miei gemiti, ma mi lasciai andare comunque, godendo e sborrando abbondantemente nella sua bocca calda ed accogliente: e quanto le piaceva ingoiare il mio seme, sentirlo fluire dentro di lei. Eravamo ormai entrambi rapiti da quel momento di estasi, ci eravamo quasi dimenticati di essere in uno studio dentistico, ma qualche istante dopo decidemmo di ricomporci per non correre il rischio di essere presi in pieno mentre ci davamo al sesso orale sotto il bancone. Alessia ci disse di sbrigarci, perché sentiva che si avvicinavano altri pazienti.

Erano passati più o meno quindici minuti, ma mi sembrava di aver perso la cognizione del tempo. Samantha mi aveva sbocchinato così divinamente. Quindi la baciai, le dissi che era stato splendido, e lei mi fissò divertita, dicendomi che le era piaciuto tantissimo ingoiare…e rise di gusto, seguita da me e da Alessia in quel momento di ilarità unica.

Un bel massaggio in poltrona, di Matteo di Milano

Prima edizione: ottobre 2020, by Atlantia Media.

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