Con Michi la puttana

Quando ho goduto con quella puttana di Michi, l’amica di mia sorella

Qualche anno fa, c’era un’amica di mia sorella – che frequentava la nostra casa – che, non so dire esattamente per quale motivo, ma era capace di accendere in me una grande voglia di scopare veramente incontrollabile.

Sarà perché si presentava con quei fuseau belli stretti, ora bianchi e ora neri, o ancora, perché si presentava con quelle scarpe con i tacchi belli alti, ma Michi sapeva farmi desiderare tanto di finire a letto con lei, senza chiaramente che mia sorella dovesse saperlo.

L’occasione per farmela, così da un giorno all’altro, mi si è presentata quando meno me l’aspettassi: era un pomeriggio di novembre, me lo ricordo ancora, e la Michi si era dimenticata una sciarpa a casa nostra.

Aveva citofonato verso le 15, e io mi trovavo solo a casa, mentre provavo le ultime canzoni con la chitarra e, così, quando andai a rispondere sentii nella cornetta parlare proprio lei, Michi, che mi diceva di voler salutare mia sorella.

Quando le dissi che non c’era, è quindi sembrava decisa ad andarsene senza salire, feci di tutto per convincerla invece a venire in casa nostra, ricordandomi del fatto che aveva dimenticato la sua sciarpa in casa nostra.

Una volta preso l’ascensore – io nel frattempo avevo aperto la porta – Michi giunse in pochi secondi al piano, e mi salutò con i baci, come sempre, senza che tuttavia mi tradissi con strano entusiasmo o altre cose insolite.

Mi accorsi che non era molto intenzionata a salire a casa, forse perché pensava proprio che me la volessi scopare, soprattutto quando sulla porta non volle subito accettare il mio invito a bere qualcosa insieme in casa, restituendole la sciarpa e, ancora, proponendole di attendere il ritorno di mia sorella.

Con una faccia da troia vogliosa

Dopo alcune mie resistenze, decise quindi di entrare e le chiesi di darmi la giacca da riporre sull’appendibiti, un gesto di cavalleria che nascondeva in realtà il mio desiderio di vederla voltarsi e mostrarmi finalmente da vicino il suo bel culo bello sodo, così da mangiarlo con gli occhi.

E così fu: potei accompagnarla sul divano di casa, attraverso il corridoio, inebriandomi gli occhi a quella vista; lei non si accorse di ciò, e così, dopo qualche istante fummo in salotto a parlare un po’.

Sapeva della mia passione per la musica, lei stessa suonava il flauto traverso, è ne approfittai per attaccare bottone alla grande, proponendole di ascoltare alcune mie idee musicali: lei accettò subito, seguendomi nella mia camera, che nel frattempo era diventata un vero e proprio regno della musica.

Dopo averle fatto ascoltare un paio di brani, la vidi con un’espressione strana in volto, quasi come vogliosa di qualche nuova sensazione, e così quasi senza nemmeno che me ne potessi accorgere, mi ritrovai a limonare con questa bella ragazza più grande di me.

Mentre ci baciavamo intensamente, la spinsi dolcemente sul letto, ed iniziai a giocare con i suoi desideri, infilandole il mio pollice attraverso i fuseau nella figa, per stimolarla, e la sentii subito bagnarsi, al che decidetti di fare di più, infilandole la mia mano sinistra nelle mutande, cercando il suo ano, per penetrarlo con il mio dito medio.

La sentii ansimare vogliosa, e continuai per un po’, dopodiché le sfilai le décolleté di piedi, iniziando a leccarli dolcemente, succhiandole le dita, provocando in lei un desiderio irresistibile.

Sfilandole i pantaloni, è denudandomi anche io, le misi il mio cazzo in bocca e presi a sgrillettarle la figa con vigore, sentendola sempre più desiderosa di essere scopata, tanto me lo succhiava che sembrava un aspirapolvere impazzito.

Dopo averla fatta venire e averle infilato anche il mio alluce nel culo, la pregai di montarmi sopra e di darsi da fare, cosa che fece, infilandosi il mio cazzo tra le labbra focose della sua figa, e scopandomi da sopra, dandomi le spalle, ma appoggiandosi con le gambe a farfalla sul letto, così che potessi assistere ai dettagli più provocanti di quella trombata magnifica.

Ricordo che non durai molto: avevo sedici anni e, dopo circa un paio di minuti, le avevo già innondato la figa di sborra, mentre non riuscivo a godere in silenzio, facendomi sentire dagli appartamenti vicini.

Quando la Michi si voltò a guardami dopo che ero venuto, la vidi vogliosa di fare altro: e così le chiesi di poterla scopare in bocca. Si mise sdraiata sul letto, con la testa di fronte alle mie gambe, e mi disse di metterlo nella sua bocca: così presi a penetrarla, e le chiesi di rendere tutto più eccitante mettendosi al contrario, affinché potessi arrivarle fino in gola.

Quando le venni in bocca in quel modo, la vidi proprio soddisfatta, e mi chiese di leccarle la figa per farla sentire ancora più felice di essere donna: non mi feci pregare, e mi dedicai a lei per un buon dieci minuti, durante i quali esplorai tutte le dimensioni del godimento di Michi, una donna veramente amante del piacere…

Giovane ma intraprendente, il nostro amico Andy: l’amica di sua sorella è stata davvero unica nel fargli vivere una storia hard indimenticabile in tutti i sensi

Con Michi la puttana, l’amica di mia sorella, di Andy di Rieti.

Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.

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