Una sirenetta

La trasgressione per questa sirenetta

Quando per puro caso mi son ritrovato a bere un aperitivo poco prima dell’ora di pranzo in una veranda, ho notato che poco distante da me, si trovava pure una strafiga da paura, una di quelle tipe che, secondo me, sin dal primo momento poteva lasciarsi andare anche con uno sconosciuto, fregandosene di tutte le questioni morali e, soprattutto, cercando soltanto di godere, perché quello che poteva volere una gnocca come quella, era soltanto il cazzo nel posto giusto.

Avvicinandomi senza farmi notare troppo a lei, notando ciò che leggeva, notizie scandalistiche poco impegnative, ho subito capito che non sarebbe stato assolutamente difficile conquistare questa scemetta, e che anzi, con poco sforzo sarei pure riuscito a portarmela a letto, e godere della sua compagnia senza dover aspettare troppo: la conferma l’ho avuta nel momento in cui, mentre ci stavamo alzando entrambi per andare al mare, mi ha gettato uno sguardo tra le gambe.

Sembrava la classica troietta italiana in vacanza in Croazia, che non poteva resistere ai suoi bollenti spiriti e che, in effetti, si sarebbe lasciata andare senza tante storie se avessi insistito, perché probabilmente aveva talmente tanto bisogno di farsi sfondare in mezzo alle gambe, che non vedeva l’ora di incrociare qualcuno che le potesse piacere da questo punto di vista, qualche uomo pronto a darglielo per farla sentire a proprio agio, per farla rilassare durante quella vacanza.

Dopo un approccio abbastanza scontroso, quella scemetta già dimostrava i primi segnali di cedimento, quelli che confermavano la mia tesi: era soltanto una puttanella cui mancava il cazzo, e che non si sarebbe certamente tirata indietro, se soltanto gliel’avessi messo in mano, perché era in astinenza, e ci si accorgeva di ciò già soltanto a guardarle negli occhi, perché tratteneva a fatica un certo nervosismo, quello di chi doveva appunto essere sfondato a dovere per sentirsi bene.

Che bella la figa di Barbara

Quindi andammo a farci una passeggiata in riva al mare, durante la quale, questa stronzetta pian piano iniziò a dimostrarsi sempre più simpatica, abbandonando quell’atteggiamento poco socievole che aveva avuto precedentemente con me: e guardandomi negli occhi, con quell’espressione un po’ stupita, mentre le raccontavo delle mie storie, Barbara gettava sempre uno sguardo al pacco, incuriosita e desiderosa di vederlo meglio da vicino, come se fosse un tesoro da scoprire.

La nostra passeggiata proseguì per diverso tempo, finché non giungemmo alla fine verso gli scogli, dove ci fermammo un po’ a guardare il mare, e a ridere insieme, pensando a come i casi della vita potessero essere strani: pure lei era abbastanza divertita dal fatto di aver incontrato qualcuno con cui parlare un po’ dei fatti suoi durante una vacanza, e soprattutto, quando gettò di nuovo uno sguardo al mio cazzo, mi disse pure “oltretutto anche con un bel cazzo da ammirare”.

Io la guardai in faccia, e poi, le dissi “perché hai voglia davvero di lasciarti un po’ andare e di assaporare quel mio cazzo senza alcun timore? Sei davvero pronta ad una bella avventura al mare?” e lei annuì, dicendomi poi “ho proprio voglia di un bel cazzo italiano, non immagini quanto, non vedo l’ora di assaporarmelo tutto” e, poi, ci stendemmo sulla spiaggia, dietro agli scogli, e mi abbassai il costume, tirandolo fuori all’aria aperta, perché avevo voglia di farla un po’ eccitare.

E quindi, Barbara se lo guardò con soddisfazione e poi, lo prese in mano, e lo strusciò sul suo palmo, dicendomi “non vedo l’ora di vedertelo diventare grosso, non vedo l’ora di farmelo tutto, che me lo metti dentro e mi scopi tutta come una troia, senza fermarti mai, perché secondo me sei davvero pronto a trombarmi come una puttanella, o no?” e io le dissi “anch’io non vedo l’ora di ficcartelo in figa, e di trombarti per bene, e riempirti di sborra fino a fartela uscire dalla bocca”.

Quella stronzetta si sistemò quindi per terra, e poi, dando uno sguardo attorno a noi, mi disse “dai, facciamo un bel 69 e godiamoci la vita, che qui è davvero stupendo” e quindi mi montò sopra, spingendo la sua figa sulle mie labbra, e io, ficcai tutta la mia lingua dentro di lei, e poi, di tanto in tanto le mordicchiavo le labbra e gliele succhiavo, facendola eccitare, sentendola godere, e di tanto in tanto, levandosi il cazzo di bocca, anche sfogando il suo godimento con un bell’ansimare.

Era ormai pronta per farsi impalare, quella stronzetta di Barbara, e quindi, alzandosi, mi disse “dai, adesso è tempo che mi sfondi per bene la figa, perché non mi manca molto per venire, sono troppo eccitata, e basterà che mi scopi per un paio di minuti, per farmi perdere davvero la testa” e io, quindi, le dissi di sedersi sopra di me, facendoselo entrare tutto, perché il mio cazzo infuocato meritava un po’ di giustizia, quella data dalla sua figa bella bagnata e pronta ad accoglierlo.

Si sedette di colpo sul mio cazzo, godendo subito, eccitandosi ancor di più, e perdendo il controllo: il cazzo lo adorava sul serio, era sicuramente una tipa che non poteva stare senza, e muovendosi su di me, mi fece capire quanto era abituata a cavalcare gli uomini, e farselo entrare tutto in figa, eccitandosi come una troietta che era davanti al suo primo cazzo, anche se in realtà era un’esperta scopatrice, una che di uccelli ne aveva fatti volare a centinaia nella sua fighetta vogliosa.

Si mosse su e giù non più di una decina di volte, ansimando già, e alla fine, godette pure, lasciandosi andare fino in fondo, spingendosi quasi anche le mie palle dentro di lei, come se avesse bisogno di farsi riempire la figa. Poi, si sollevò, e quindi, si voltò, dicendomi che ora sarebbe cominciato il vero divertimento, quello che mi avrebbe fatto perdere la testa: e si allargò la figa con la mano, mentre con l’altra teneva il cazzo, e se lo fece entrare tutto dentro, spingendo il mio culo su di lei.

La vista di quel culo mi fece perdere la testa, e quando prese a scoparmi così, con un bel ritmo, mi fece davvero spompare il cazzo, perché dopo al massimo un minuto, mi fece venire dentro di lei, senza che potessi resistere oltre, stantuffando per bene il cazzo come se fosse il suo pistone infuocato, svuotandomi le palle fino all’ultima goccia di sbroda, che sicuramente le piaceva – e non poco…

Gnocca e leggendaria, questa tipa ha regalato emozioni uniche al nostro amico Luca: e voi, vi lascereste davvero stupire dalla passionalità di questo racconto erotico, facendo qualcosa di simile?

Una serenetta che ama la trasgressione, di Luca di Padova

Prima edizione: Giugno 2016, by Atlantia Media.

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