Il calabrese dalla mazza d’oro
Sono una tipa a cui piace viaggiare e quando posso metto il mio zaino in spalla, prenoto un volo prestissimo e parto per la prima meta più economica che mi capita tra le mani. Anche questa volta, è stato così: il volo per Lamezia Terme con una suite splendida a Catanzaro mi hanno permesso di organizzare un fine settimana veloce, ma intenso, dove ho incontrato un uomo dalle palle d’oro (se posso dire così).
Viaggio sempre sola perché penso che sia il modo migliore per fare conoscenza e incontrare gente interessante e Alex (questo è il nome che mi ha confidato) l’ho conosciuto proprio alla reception dell’hotel dove stavo. Arrivata alle 8:30 del mattino ho subito cercato di attaccare bottone, così da poter far conoscenza con qualcuno che – non si sa mai – potesse anche farmi compagnia in serata per una cenetta in qualche locale sul mare. Così mi ha accompagnato in stanza per mostrarmi la suite e farmi vedere come funzionava l’aria condizionata, la vasca idromassaggio e tutta la dannata elettronica che era presenta in quella camera.
-Certo che è un peccato esser sole in una stanza così grande!
-Signorina questa è la stanza migliore che abbiamo, anche per rilassarsi da sole!
-Dai non mi dare del lei, mi chiamo Melissa…abbiamo anche la stessa età credo.
-Va bene Melissa, ma non davanti al mio capo altrimenti mi taglia la testa!
-No, no figurati…capisco benissimo! Anche il mio capo in negozio è un rompiballe!
A questo punto fece una risatina e disse di chiamarsi Alex, allungando la mano verso la mia. Io feci lo stesso e, senza farmi alcun problema, gli chiesi se quella sera avrebbe avuto da fare oppure se fosse stato libero.
-Stacco alle 17:00, però in serata sono libero. Volevi visitare qualche posto con me?
-Sarebbe splendido andare a cena in qualche locale sul mare. Ne conosci di buoni?
-Ok, facciamo che per le 19:30 passo a prenderti in Vespa, va bene?
-Wow, una Vespa! Ok, ci vediamo più tardi.
Mi avvicinai al suo volto e gli diedi un bacio. Lui arrossì leggermente, ma poi se ne andò salutando e dicendo che se avessi avuto bisogno potevo chiamare con il numero indicato sotto la cornetta del telefono.
Visto che ero partita molto presto, ne ho approfittato per rilassarmi sul letto e guardare un po’ la tv; nel mentre, il mio cervello già frullava e volava via verso il pomeriggio. Visto che non volevo starmene, comunque, tutto il testo in stanza, sono uscita e sono andata in giro per la città, alla ricerca di una bella colazione che non ero riuscito a fare a Milano. Mi sono fermata alla Caffetteria del Corso e mi sono bevuta un caffè e presa una brioche, anche se con quel ben di dio nella vetrina mi sarei mangiata di tutto e di più. So per certo che la mia nutrizionista non approverebbe però! Per il pranzo, invece, ho recuperato un tramezzino da asporto da mangiare in giro per la città.
Giunte le 17:00 circa sono tornata in stanza per riposare e darmi una sistemata, visto il caldo e la stanchezza. Alex aveva già staccato, tant’è vero che in reception avevo beccato un signore sulla sessantina con i capelli ingrigiti che mi ha salutata con un sorriso enorme. Era davvero divertente Roberto!
Quella sera mi ero vestita con un vestitino bianco di pizzo abbastanza corto, che lasciava intravedere le mie forme e che indossavo un perizoma. Per me non era un problema salire sulla Vespa così! Giunto Alex, poco più in là dell’ingresso dell’hotel, l’ho salutato, indossato il casco e siamo subito partita verso il mare.
Era bello esser lì in sella alla sua moto, con il vento tra i capelli e l’odore di salsedine nell’aria…mi mancava!
Vi lascio immaginare la cena a base di pesce, per andare alla parte più bella di questo racconto. Dopo cena abbiamo fatto un passeggio e poi gli ho chiesto se gli andava di fare un bel bagno in qualche spiaggia che non fosse troppo alla portata di tutti.
-Se vuoi ti porto in un posto, però io non ho il costume da bagno quindi niente bagno per me!
– E chi l’ha detto che ho il costume io?
-Ah, va bene…come mamma t’ha fatto?
-Ma sì, dai nudi, ci rilassiamo un po’ con questo caldo!
-VA bene, tanto è talmente buio che non si vede nulla.
-Meglio…partiamo dai!
Saliti in sella non so per quanto abbiamo viaggiato, circa un 20 minuti e poi abbiamo lasciato la Vespa vicino a un sentiero. Giunti in spiaggia, Alex ha poggiato su un telo bianco che aveva nel sotto sella della moto i suoi pantaloni e la t-shirt. A quel punto ci siamo spogliati entrambi e siamo corsi verso l’acqua.
-Prendimi se ci riesci, Alex!
Una volta tuffati in acqua, al chiaro di Luna, abbiamo iniziato a farci il bagno e poi a schizzarci, fino a quando non mi sono avvicinata a lui un po’ troppo per scherzare ed ho “urtato” il suo membro.
-Oddio, scusami!
-Non ti preoccupare, non è successo niente…anche se lo volessi ritoccare, non è un problema.
Così, sentendo quell’invito così eccitante non ho potuto far altro che avvicinarmi ancor di più a lui e iniziarlo a baciare. Lui, preso dall’euforia, ha risposto alla grande al mio bacio, tant’è vero che mi ha preso in braccio. A quel punto i nostri genitali erano a contatto e io potevo percepire il suo pisello grosso che spingeva verso la mia figa. Nonostante l’acqua non fosse calda – anzi per i miei gusti era fredda – riuscivo a percepire tutto il suo calore del pisello pulsante.
Allora cercai di afferrarlo con la mano per indirizzarlo verso il buco della mia figa. Era veramente grosso, per farlo entrare dentro è stato difficile: ogni spinta che provava a darmi, era dolorosa e piacevole allo stesso tempo, lo potevo sentire chiaramente che il suo cazzo cercava a tutti i costi di entrare ma che stentava. Fino a quando, poi, non è davvero riuscito a penetrarmi vigorosamente…allora a quel punto Alex ci siamo spostati sempre in braccio di più verso l’acqua alta per non farci vedere da nessuno e ha iniziato a muovervi su e giù.
Era stranissimo farlo in acqua e, anzi, per me era proprio la prima volta! A Milano avevo provato a farlo in una vasca idromassaggio ma non era proprio la stessa cosa. La salsedine sotto il naso, quel chiaro di luna e quel silenzio così forte non potevano che amplificare le nostre sensazioni. I movimenti erano rallentati dall’acqua, ma la sensazione di godimento la percepivo tutta. D’altronde come si poteva non godere con Alex…
Quel continuo su e giù è andato avanti fino a quando lui non mi ha proposto di spostarmi sul bagnasciuga perché saremmo stati più comodi. Così, raggiunta la riva, mi ha fatto mettere a pecorina e ha iniziato a spingermelo con forza dentro. Era grosso, eccome se lo era, nonostante fosse entrato prima in acqua, ora faceva di nuovo un po’ di difficoltà a entrare, fino a quando non è sprofondato nuovamente dentro di me.
Da quel momento ha iniziato a spingermi quella mazza dentro fino a farmelo sentire in fondo, mi reggeva dai fianchi e mi tirava a sé come se stessi fuggendo. Ogni spinta e rimbalzo provocava un rumore di pelle – per un certo verso divertente – che faceva intendere quanta forza ci stesso mettendo lui a scoparmi.
Sentivo la figa in fiamme e il suo cazzo diventare sempre di più grosso e fiammante dentro di me, fino a quando non lo tolse improvvisamente da dentro e scaricò tutta la sborra sulla spiaggia. Il suo respiro era affannoso…sembrava avesse corso per una maratona. Io ero esausta, ma contenta. Quando mi stavo per rialzare, però mi afferrò per una caviglia e mi disse di aspettare, che non aveva finito.
A quel punto affondò la sua faccia nella mia figa e sobbalzai dal piacere. Iniziò a leccarmela tutta, stuzzicando anche con le dita della sua grossa mano il clitoride. Con la lingua, invece, giocava a penetrarmi di nuovo la figa. Potevo sentire ancora quel piacere che solo prima era dato dal suo cazzo. Sentivo delle scosse che mi correvano lungo le gambe e che mi stavano facendo perdere l’equilibrio dal piacere.
Stavo per raggiungere l’orgasmo…anche io… mi lasciai andare in uno urlo di piacere e poi mi sdraia direttamente sul mare, con l’acqua che accarezzava ancora i piedi.
Il calabrese dalla mazza d’oro, di Melissa di Milano
Prima edizione: agosto 2022, by Atlantia Media.
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buona sarei soddisfatto se halchje dettaglio in piu