Quella gnocca si è fatta una trombata con me
Dopo aver trascorso il Natale a fare il pieno di roba da mangiare in compagnia degli amici, e anche di mia sorella e degli zii, ho deciso comunque di aprire un po’ il mio negozio, il giorno di Santo Stefano, perché con tanta gente in giro a passeggio, immaginavo che qualcuno sarebbe senz’altro entrato a fare un giro, e magari, sarei pure riuscito a vendere qualcosa, puntando per esempio sugli insoddisfatti dai regali di Natale.
Così, seppure arrivando un po’ più tardi del solito, sabato ho aperto verso le 10, e dopo qualche decina di minuti, qualcuno è pure venuto in negozio da me: era una tipa che non avevo mai visto prima, che voleva comperarsi un nuovo paio di scarpe, e siccome non aveva ancora trovato quelle giuste per questo inverno, sperava tanto che in negozio avessi veramente qualche cosa che potesse davvero piacerle.
Clementina guardava soprattutto gli stivali, perché cercava qualcosa che potesse veramente abbinarsi alla sua giacca: e alla fine, guardandosi attorno, ha visto due paia di stivali piuttosto alti, che si è provata un paio di volte, per poi restare un po’ indecisa su un paio piuttosto particolare, alti fino a quasi il ginocchio, che secondo lei poteva essere il giusto paio da abbinare a tutto il resto e fare un vero figurone.
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Avevamo voglia entrambi di trombare
Tra mille dubbi e domande, dopo averla aiutata a provare e riprovare anche un paio di accessori, lei ha trovato il giusto compromesso tra lo stile: voleva però vedere, per essere certa di non sbagliare l’acquisto, un altro paio di stivali, di cui non c’era il numero giusto in negozio. Così, le dissi di prenderne uno e portarlo, ché avremmo dato un’occhiata dietro, nel magazzino, dove c’erano alcune scatole con lo stock che mi era rimasto.
Prima di avviarci, tirai al volo il chiavistello della porta, perché dovendo trascorrere del tempo di sotto, temevo che qualcuno potesse entrare in negozio: Clementina mi seguì, e mentre stavo controllando le scatole delle scarpe, la vidi che mi fissava curiosamente il culo e poi l’inguine, quasi come se cercasse di capire quanto il mio pacco fosse gonfio. In effetti, mi sembrava che questa tipa avesse una certa voglia di scopare.
Dopo aver trovato le scarpe, mi disse quindi che voleva ricompensarmi per la fatica fatta: mi slacciò la cintura, e abbassando i pantaloni, lo volle subito in bocca, quasi come se avesse bisogno del suo ciuccio per tranquillizzarsi un po’. E mentre lei si stava svestendo, io la toccavo alle tette, e poi sulla fighetta, passando anche per il culo, con le mie dita che erano sempre più vogliose di farsi largo nel corpo di questa meravigliosa donna.
Ormai era praticamente nuda e, dopo essersi rimessa gli stivali, ha giocato a provocarmi ulteriormente, per poi farmi sedere su una scatola, e gironzolandomi attorno, sfregandomi la cappella con le sue grandi labbra, giocava a stimolarmi e a farmi venire voglia di trombarla: il mio indice le stava già trapanando a dovere la fighetta, e il mio pollice sfregava per bene sul suo clitoride, quando mi si sedette sul cazzo affondandolo tutto quanto.
Clementina mi aveva già fatto eccitare – e davvero non poco – con questi pochi gesti: si muoveva come una che sapeva veramente come scopare bene, e faceva di tutto per far sì che la sua calda figa venisse slabbrata dal mio cazzo voglioso, duro e caldo per lei, mentre io con le mie mani la sorreggevo, perché potesse trombarmi perfettamente, facendomi assaporare tutto il piacere di una scopata lenta e profonda, di quelle indimenticabili.
Mentre la guardavo, mi accorgevo che era veramente desiderosa di assaporare tutto il piacere del sesso, e sembrava che si trattenesse a fatica dall’esprimere il suo lato più nascosto. Così, mi disse che era ora di trombarla anche in culo, e senza che potessi dire nulla, mi montò sul cazzo: io continuai a giocare con le mie dita sul suo clitoride, finché a forza di provocarla, poco dopo la feci davvero venire.
Troia com’era, però, Clementina non si fermò subito e, anzi, andò avanti a trombarmi con il suo bel culetto, regalandomi sensazioni indescrivibili: montava su e giù, senza alcun ritegno, assaporando tutto il lato più bello del sesso anale, quello proprio animalesco. Non mi trattenni più di quel tanto, e finalmente, i miei coglioni si svuotarono letteralmente dentro di lei, in quel culo caldo e stretto che era diventato il posto preferito del mio cazzo…
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Passate le feste, resta sempre il sesso il protagonista: Lucio ne ha fatto del sano con una trombamica perfetta, che come il suo racconto erotico ci dimostra, è davvero grandiosa.
La trombata dopo il Natale per rimettersi subito in forma, di Lucio di Ravenna.
Prima edizione: dicembre 2015, by Atlantia Media.
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