La cougar

Il piacere della cougar

Claudia era davvero sempre piena di vita, e più avanzava l’età, più mi sembrava che non perdesse tempo per le cazzate e si dedicasse sempre più a sé stessa, curandosi, ed apparendomi sempre più bella ed affascinante: in effetti, non le mancava proprio nulla per far colpo, e nonostante fosse attorno alla mezza età, aveva l’aspetto di una cougar capace di mietere vittime, soprattutto tra i più giovani, tra coloro i quali erano in cerca di fighe capaci di scopare per bene.

Un pomeriggio, Claudia stava pulendo un po’ la sua auto, nel piazzale sotto casa, e vedendola all’opera in leggings neri e maglietta neri, mi son avvicinato a lei e, dopo averla salutata, le ho chiesto come andasse: era davvero carica, infatti, sembrava avesse una fretta incredibile di finire di fare le pulizie, e poi, tra una chiacchiera e l’altra, mi disse che quel giorno aveva voglia di trasgredire, che non ne poteva più della quotidianità, e che forse ero arrivato al momento giusto.

Le chiesi che cosa avesse per la testa “di farmi una bella trombata con te sul cofano dell’auto in garage!” e io, di fronte alla sua determinazione così notevole, non mi tirai indietro, dicendole “non male come proposta, ma prima, bisogna scaldare per bene il motore!” e lei si mise a ridere, di gusto, dopodiché si strinse le tette tra le mani, per provocarmi ulteriormente,e mi guardò con la lingua passata sui denti, con l’aria di chi aveva davvero voglia di trombare per bene.

Quelle mammelle vogliose tutte per me

Accese quindi l’auto, e fece asciugare un po’ il cofano, poi rimise l’auto in garage bella calda, come le avevo detto: si voltò verso di me, con quell’aria da vera troiona vogliosa, e quindi, richiedendo la porta, mi disse “ahhh, e adesso inizia il divertimento caro mio, tira fuori il tuo cazzo, che non vedo l’ora di godermelo!!” e ci spogliammo tutt’e due in pochi istanti, per finire poi davvero sul cofano, con lei che mi spinse a sdraiarmici sopra: poi si accomodò e prese subito il mio cazzo nella sua bocca.

Era vogliosa, succhiava con foga, e poi leccava, e continuava a provocarmi con la lingua e le labbra, facendomi impazzire: ne avevo voglia, e la guidavo su di me, mentre che a un certo punto, finalmente, prese il mio cazzo tra le tette e mi fece una bella spagnola: era davvero eccitante sentire le sue mammelle belle grosse, stringere il mio cazzo, e scivolare attorno alla mia cappella per deliziarla con quel loro calore, capace di farmi letteralmente perdere la testa.

Poi lei si alzò, e si sedette con la figa sulla mia faccia, mentre io infilavo la mia lingua vogliosa dentro di lei, senza freni, perché volevo sentirla godere, volevo vederla perdere la testa e desiderare davvero di prendere il mio cazzo dentro, per scoparla divinamente sull’auto, alla faccia di tutti i coglioni e i rompicazzo di questo mondo: lei era su di giri, si muoveva come una vera pornoattrice, una che sapeva cosa voleva dire godere con il cazzo in quel modo insolito, trasmettendomi emozioni uniche.

Poi dopo essersela fatta leccare a dovere, mi fece leccare anche quelle belle tettone, quei capezzoli magnifici, che mi facevano perdere la testa sul serio: e poi, si sistemò a cavalcioni sopra di me, e se lo mise finalmente dentro la figa, calda e bagnata, mentre le sue belle mammelle generose erano tra le mie mani, e io perdevo la testa mentre le stringevo, e la guardavo in quegli occhi vogliosi, dicendole di scoparmi di più, di trombarmi con più forza perché era davvero splendida.

Saltellava sul mio cazzo con un’energia davvero invidiabile, una carica di piacere e di desiderio che non mi era mai capitato di trovare in una donna della sua età, così attaccata al piacere da stravolgere il suo amante, scopandolo come se non ci fosse stato un domani dopo quella trombata con me: e così, dopo averle torturato per bene quelle belle tettone, spostai le mie mani sui suoi fianchi, per spingerla ancor di più su di me, perché volevo sentirla tutta, non potevo farne a meno.

Lei mi guardava, con una faccia da troia, mentre godeva e gemeva, e mi chiedeva con un sorrisino da troiona se mi piacesse, al che le risposi che non volevo far altro che venirle dentro, riempirle la figa di sborra, perché era davvero splendida: così mi provocò dicendomi che ora sarebbe venuto il bello, e si sollevò al mio cazzo, poi, si svoltò, e mi montò sopra di nuovo, tenendo il mio cazzo bello stretto con la sua mano sinistra, prima di infilarselo tutto dentro come un palo infuocato nella figa.

Riprese a scoparmi così, forte e con desiderio, ansimando e godendo, dicendo che lo voleva di più, che era il suo cazzo preferito, che non poteva fare a meno di assaporare quel bel palo in figa, che era il modo migliore per ringiovanire, che le sembrava di aver guadagnato almeno dieci anni con quella trombata, e che non vedeva l’ora di venire, che era lì lì per gridare dal piacere, e che forse sarebbe stato meglio le mettessi un dito in bocca per non farla strillare troppo.

Così, mentre mi trombava divinamente il cazzo, le misi anche il pollice sinistro in culo e, poi, la spinsi ancor di più su di me, finché venne gridando in garage come una troia, ma senza fermarsi, continuando a montarmi sopra come se non potesse fare a meno della mia sborrata, che qualche istante dopo le ha innondato davvero per bene quella meravigliosa figa ormai sfondata per quanto l’avevo scopata, e che aveva bisogno di un po’ di tregua per ripigliarsi perché era ormai andata.

Quindi Claudia si fermò, si sollevò, si passò il medio sinistro sulla figa e guardò la sborra: e poi, ridendo soddisfatto, mi disse che non ero stato male come partner per una scopata selvaggia in garage…

Chi l’ha detto che le donne mature non hanno voglia di godere? Claudio ci ha saputo fare, ne ha conquistata una, e se l’è spassata alla grande, offrendoci un racconto erotico vero sul godimento con una cougar.

La cougar in cerca di piacere, di Claudio di Pavia

Prima edizione: Maggio 2016, by Atlantia Media.

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