Il capanno dei piaceri
Lì all’uni era sempre la solita noia: io, Melissa e Massimo non eravamo dei grandi partecipatori delle feste, ma parlando con un’altra ragazza conosciuta sul web, mi aveva riferito di un capanno fuori città dove dei suoi cari amici organizzavamo un po’ di divertimento per pochi intimi. Non era la solita festa dove si fumava o beveva, bensì una sorta di salotto per amici lesbo e gay, dove potersi conoscere e, perché no, “intrattenersi”.
Così, le dissi di prenotare tre posti per me, Melissa e Massimo che eravamo due ragazze lesbo e un ragazzo gay. In questo modo, poteva organizzare bene la serata per tutti.
Io e Melissa non eravamo fidanzate, anche se ogni tanto ci piacere goderci la vita e il piacere. Esploravamo i nostri corpi e ci piaceva vedere l’una che godeva sotto le mani dell’altra, magari anche con qualche sex toy. Melissa, infatti, aveva una mania: trovare sempre giocattolini nuovi con cui godere. Massimo, invece, è un amico di vecchia data: Melissa lo conosce dagli anni del liceo, mentre che per me è sempre stato un carissimo amico della palestra. Frequentiamo lo stesso centro fitness da una vita e ci siamo sempre ritrovati a fine serata davanti una birretta a commentare i culi visti in palestra, in doccia.
Ad ogni modo, quel fine settimana arrivò più veloce del previsto e Melissa non vedeva l’ora di andare. Io e Massimo, invece, eravamo i soliti silenziosi e ansiosi che non sapevano mai che cosa aspettarsi.
Dopo aver guidato per circa 45 minuti, arrivammo ad un terreno in campagna. Non c’erano indicazioni: avevo esclusivamente la posizione WhatsApp che mi era stata mandata dalla tipa (una certa Tiziana) e quindi potevamo perderci anche nel nulla!
Fortunatamente non fu così e grazie al mio intuito infallibile, riuscimmo pure a sistemare la mia vecchia pandina in un punto comodo per ritornare a prenderla.
Entrammo nel capanno e al suo interno sembrava di esser in un vero e proprio locale: tutto era perfetto. C’erano diversi angoli in cui erano presenti delle balle di fieno con tende e altri invece dove era possibile bere qualcosa facendo due chiacchiere.
Non appena varcammo la porta, Tiziana si palesò ai miei occhi:
-Ciao ragazzi, voi siete Gaia, Melissa e Massimo, vero?
-In carne e ossa! Sì, siamo proprio noi.
-Benvenuti, divertitevi ma non portate fumo e niente di pericoloso. Non voglio rogne! Questo è un piccolo privé che ci siamo creati noi e non vogliamo che succedono casini per colpa di immaturi, ok?
-No, no, tranquilla siamo qui per divertirci anche noi!
Che il divertimento abbia inizio
Io e Melissa incontrammo una certa Vane: era una ragazza dai capelli rossi e lentiggini. Era piccola di statura e abbastanza magra, ma con un seno e un culo che non potevano certamente passare inosservati.
Ci spostammo quasi subito dietro l’area con le tende e iniziammo a chiederci l’un l’altra se potevamo divertici in tre. Ci spogliammo da sole, rimanendo semplicemente in lingerie.
A quel punto, Vane ci fece mettere entrambe a quattro zampe, una sopra l’altra.
Melissa si posizionò in basso e io subito sopra di lei: Vane, dietro di noi, iniziò a masturbare il mio clitoride, mentre con la lingua iniziò a esplorare il buco del culo della mia amica. Sentivo i suoi movimenti e i suoi sussulti che mi facevano sempre di più eccitare.
Successivamente, ci feste spostare e iniziò a giocare con me, facendo posizionare sotto alle sue gambe Melissa.
Quasi tuffandosi fra le mie cosce, usò la lingua quasi come una frusta, facendola sbattere contro la mia passera. Con due dita, invece, ha iniziato a scopare il mio buco del culo.
-Mhmm brave le mie puttanelle
Disse Vane mentre godeva con Melissa tra le gambe e sentiva ansimare sempre di più me.
Riuscii ad aprire per un attimo gli occhi e vedere la mia amica che le baciava anche il culo. Stavo per raggiungere nuovamente il picco del piacere: questa volta fu però molto più intenso e duraturo, tanto che ansimai e tremai per qualche secondo in più. A quel punto, dunque, prendemmo la decisione di far godere lei io e Melissa.
Dopo averla fatta stendere con la testa contro la balla di fieno, iniziammo usare più le nostre lingue, dall’inizio delle labbra intime sino al buchetto. Melissa le palpava anche i seni.
Cominciò quasi una gara tra me e Melissa a chi masturbava di più Vane: mentre io continuavo a giocare con il suo clitoride rosso, Melissa le aveva inserito due dita nella figa.
Iniziammo a farla vibrare con una dannata: Melissa continuare a stimolarla muovendo le dita non solo dentro fuori, ma anche scotennandole come se volesse creare un buco più largo in ogni direzione.
-Vai, ti prego non fermarti. Sto godendo!
Io invece avevo iniziato a masturbarle il clitoride in senso circolare: amavo quando qualcuno lo faceva a me e ogni tanto le davo qualche colpettino, facendole inarcare di più la schiena.
Continuammo per qualche minuto, fino a quando non raggiunse un orgasmo esplosivo. Ci rivestimmo poco dopo, come se non fosse accaduto niente, e presi dal caldo che ci aveva risalito uscimmo fuori dal capanno per fumare una sigaretta.
Massimo conosce il piacere di Luca
(Il punto di vista di Massimo)
Non sono un tipo molto affascinante: biondo, pochissimi peli, anche attorno al pisello mentre i miei testicoli erano quasi glabri così come il petto. Di solito con il mio ex eravamo soliti giocare solo tra le mura di casa, ma questa volta Gaia e Melissa mi avevano trascinato in questa sorta di locale. L’idea di conoscere uno sconosciuto e condividere qualcosa con lui mi faceva eccitare e diventare dura la cappella.
Conobbi Alessandro lì in quel capanno in mezzo alla campagna: un bel morone, fisicato, che indossava una maglia attillata scura. Gli occhi erano chiari e profondi e già mi ero profondamente perso in essi.
Dopo una chiacchierata, bevendo una birra analcolica, Alessandro mi propose di spostarci nell’area privata con le tende per avere un po’ di privacy. Non tentennai neppure un attimo e, proprio come avevano fatto le ragazze, mi diressi in quella che doveva essere una piccola camera con balle di fieno.
Iniziò baciandomi: dura parecchio e man mano diventa sempre più coinvolgente, con le mani sue che mi accarezzano la schiena, per poi giungere al culo.
-Ti va se ti spoglio, Massimo?
-Fai pure!
Iniziò a spogliarmi velocemente, mi sembrava di essere nella scena di uno di quei giornali per adulti. Se avesse potuto mi avrebbe strappato i panni di dosso!
Così mi inginocchio e poi mi sistemo a quattro zampe sulla balla di fieno che era lì vicino; lui dietro che mi accarezza il culo e mi sputa sul buco facendo colare saliva. Prima, infila un un dito, poi due e poi sento la sua cappella grossa scivola lentamente dentro seguita da tutto il cazzo.
Lo sento scivolare: avanti e indietro, il mio buco continua ad allargarsi e le mie palle si riempiono di piacere. Dopo qualche versetto, sborra in fretta e mi chiede:
– Posso rimanere dentro: Ho voglia di fare la seconda pompa!
– Vai, vai, continua, mi piace!
-Non ti faccio male, vero?
-No, vai, ti prego!
Ci diamo dentro per parecchio tempo, lui è sempre duro ed io sempre più largo: sarà venuto per quattro volte e io, con la mia mano avevo deciso di segarmi allo stesso tempo.
Raggiunsi anche io l’apice del piacere più volte, sborrando sul fieno. A quel punto, estrasse il suo grosso cazzo e iniziò a leccarmi le palle: potevo sentire ogni singola leccata.
Il divertimento continuò ancora per qualche decina di minuto. Fino a quando poi gli chiesi di potergli leccare la cappella e segarlo a mano.
Lui si stese sul fieno e si lasciò trastullare dalla mia mano: inizia lentamente, sputandogli sopra, per poi continuare sempre più veloce, più veloce e ancora più veloce.
-Vai Massimo, ti prego, non fermarti. Sto venendo, sto venendo!Continuai fino a quando per la sesta volta non sborrò pochissimo e aveva la punta del pisello quasi viola. Era estraneamente eccitante. Ci scambiammo i numeri di telefono, con la promessa di rivederci anche il prossimo fine settimana!
Il capanno dei piaceri di Gaia da Bologna
Prima edizione: settembre 2022, by Atlantia Media.
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