Voleva il mio cazzo per le sue tette
Quando l’ho incontrata per la prima volta, Erica mi sembrava la solita quarantenne scoppiata, alla ricerca di carriera e pure di un po’ di divertimento, che non riusciva in alcuna maniera a trattenersi dal raccontare storie strane, e poi, anche a mettersi in gioco con la sua vivacità e simpatia, perché le piaceva circondarsi di persone con le quali condividere momenti piacevoli, tanto al lavoro quanto durante il tempo libero, proprio quando lei cercava compagnia per divertirsi fino in fondo.
La vedevo sempre abbigliata in modo impeccabile, con quel bel pantalone elegante, ma anche attillato al punto giusto, per mettere in evidenza che era comunque ancora figa, nonostante l’avanzare dell’età, e anzi, la voglia di divertirsi e di godere dei piaceri della vita, in lei, sembrava essere ancor più forte ed irresistibile, rispetto a quella di una ventenne, che sarebbe sicuramente sembrata meno carica e meno desiderosa di vivere momenti indimenticabili di divertimento.
Poi, quella meravigliosa gnocca di Erica, mi mostrò anche un lato insolito, che non conoscevo abbastanza bene di lei: quello erotico, di donna che non poteva fare a meno di desiderare di assaporare al meglio il gusto del sesso, e con quel suo modo di fare, sembrava veramente che non potesse rinunciare al fatto di conquistare nuovi cazzi, sempre freschi, che poi si sarebbe ben assaporata con il suo corpo, condividendo con me tutta la sua passione e tutta la sua vitalità.
Non poteva non esserci nei suoi occhi quella luce magnifica di una cougar che trasmetteva tutta la voglia di erotismo, quel suo attaccarsi ai piaceri dell’eros: e infatti, durante una pausa pranzo in cui ci incontrammo per puro caso, mi mostrò quello che era il suo lato reale, vale a dire, quello di una donna che non poteva in alcun modo rinunciare al cazzo, soprattutto, quando mi disse “dai appartiamoci nel mio ufficio, perché ho davvero voglia di vedere come sei messo con il cazzo.”
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Due tettone da assaporare per bene
Quindi mi sbottonai i pantaloni, e quindi, abbassai le mutande, non appena richiusa la porta dietro di noi: e lei, vide subito il mio cazzo, eccitandosi per come lo vedeva, e poi, toccò le palle con una voglia insana, me le strinse desiderosa di vedere come avrei reagito, e io, la spinsi su di me, dicendomi “succhiamelo, troiona, dai dacci dentro con quelle labbra vogliose” e quella puttanona di Erica se lo fece entrare in bocca, con una determinazione unica, che le faceva già scivolare il cazzo dentro.
Passò quindi la sua lingua vogliosa su tutto il mio uccello, stimolandomi con tutta la sua voglia di godere, e di assaporare il mio cazzo: era piena di desiderio, e cercava tutti i modi possibili ed immaginabili per stimolarmi, per muoversi in maniera agevole sul mio bell’uccello, che stava diventando per lei un vero e proprio idolo, qualche cosa da rendere speciale con i suoi gesti, perché potesse veramente farselo suo in tutti i modi possibili ed immaginabili, succhiandomelo con quelle labbra.
Mi provocava scendendo a fondo con la sua bocca, che scorreva attorno al mio cazzo per ingoiarselo tutto, e io, la spingevo da dietro la testa perché potesse veramente ingoiarselo tutto, e assaporselo in tutta la sua grandezza, finché arrivò a strozzarsi, perché ormai le si avvicinava alla gola: io non volevo farne a meno, e puntavo la sua testa su di me, perché volevo che entrasse tutto, e mi facesse sentire quale fosse la sua passione per gustarsi il mio bel cazzone voglioso.
Poi se lo tirò fuori dalla bocca, e giocò a farselo scorrere sulle labbra, e mi guardò con quegli occhi marroni pieni di desiderio, dicendomi che era proprio un bel cazzo, con una cappella che non poteva non regalarle sensazioni uniche, quindi si divertiva a leccarla appena sotto, stimolandomi con quei movimenti veloci della lingua, e poi, ingoiando nuovamente tutto quanto con decisione, facendo scivolare il cazzo sulla guancia, e divertendosi a prenderselo tutto quanto con tanta passione.
Erica quindi tornò a spompinarmi in punta, e poi, a tirarlo fuori, e dicendomi “vuoi venirmi in bocca? Dai, dimmi che mi vieni in bocca” e io le risposi “no, Erica, voglio che me lo coccoli con quelle belle tettone abbondanti, dai, tiralo in mezzo e masturbarmelo per bene” e lei obbedì, vogliosa, sputandosi su quelle belle poppe giganti, che poco dopo le strinse attorno a quella torcia infuocata che mi ritrovavo per cazzo, e che ormai, non vedevo l’ora che mi tormentasse fino a farmi venire.
Muoveva su e giù quelle meravigliose mammelle, e faceva di tutto per farmi godere, provocandomi anche con quel suo modo di fare da vera troiona, dicendomi “sono la tua cougar puttana, dai, dimmi che sono la tua cougar preferita, quella che ti fa esplodere di godimento e sborrare in tutti i modi possibili” e io le dissi “sììììììììì, continua così, mi piace, ohhhhhhhhhhhh che godimento, dai, fallo” e lei scuoteva quelle belle tettone sul mio cazzo, girandole attorno alla mia cappella.
Stavo impazzendo dal piacere,e quindi, le dissi di riprenderselo in bocca, perché avevo tanta voglia che me lo leccasse: e quindi Erica se lo rimise per bene in bocca, e ci diede dentro, con quella lingua e quelle labbra capaci di regalarmi delle emozioni uniche, che soltanto una pompinara della sua classe poteva regalarmi, soprattutto, giocando con la lingua sulla cappella, finché poi, iniziai a godere di più, ad eccitarmi, e le dissi di darci dentro, perché avevo voglia di godere.
Erica succhiava sempre più in fretta, sbattendo le sue labbra sul mio cazzo, ingoiandolo tutto, scopandomelo letteralmente con quella bocca vogliosa, e poco dopo, finalmente mi fece sborrare abbondantemente sulla sua bocca e sulla faccia: lei era eccitatissima, le piaceva tantissimo assaporare i miei schizzi, e soprattutto, sentire il mio cazzo pulsare, la eccitava ancor di più, perché le piaceva ingoiare davvero tutta quella carica di vita che, pian piano, scivolava nella sua bocca…
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Belle grosse e sode, queste tette non possono che diventare le protagoniste di una storia di piacere erotico come quella di Gerry
Due tette da strapazzare, di Gerry di Loreto
Prima edizione: Giugno 2016, by Atlantia Media.
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