Marina mi ha dato la sua figa focosa mentre facevamo una passeggiata
Quando l’ho conosciuta, mi è subito piaciuta dal primo istante: Marina, una bella bionda dal fisico curato e dallo sguardo magnetico, mi ha stregato con quegli occhi espressivi e quelle labbra, capaci di parlarmi anche se socchiuse, disegnando delle splendide ed emozionanti espressioni sul suo viso, invogliandomi letteralmente a conoscerla meglio e, perché no, animandomi con il desiderio proibito di potermela fare all’aperto.
Marina infatti non ha mai nascosto la sua femminilità: e l’ha fatto a più riprese, quasi pungolando la mia fantasia e il mio desiderio consciamente, provocando in me una reazione di portarmela a letto al più presto possibile, magari in una circostanza anche insolita. E così, lo ammetto, alla fine è stato: non è passato tanto tempo, considerando che mi ha proposto di trascorrere un bel pomeriggio insieme di relax.
Quel giorno, mi son presentato sotto casa sua con il necessario per una giornata meravigliosa al fiume, con tanto di stuoie, chitarra, carbone, vino, carne, pane e contorni, insomma, tutto il necessario per regalare una splendida parentesi di relax ad una bella donna come Marina, che non vedeva l’ora di staccare un po’ dalla routine quotidiana, per immergersi nel dolce far niente in compagnia di qualcuno che avesse voglia di conoscerla di più.
Se a prima vista poteva sembrare provocante al punto da mettere un po’ in soggezione, conoscendola meglio, ci si rendeva subito di come in realtà fosse una tipa particolarmente sensibile e piena di spirito, una di quelle capaci di ascoltare e di condividere tante cose positive con chi avesse saputo ascoltarla: ed io ne avevo davvero una voglia matta…
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Quella indimenticabile gita al fiume
Così, quel pomeriggio al fiume Marina si è mostrata per quella che era, una donna davvero piacevole e di compagnia, capace di far ridere e di condividere il suo buon umore apertamente, senza alcun timore: nel parlare, dopo aver mangiato ed aver apprezzato la mia cucina, lei si è lasciata un po’ andare, e mi ha detto apertamente che non le sembrava vero di aver trovato un interlocutore piacevole come me.
Le sue lusinghe mi hanno fatto un piacere incredibile, spingendomi a desiderare ancor di più di conoscerne meglio tutte le sue particolarità, con il risultato che mi son sdraiato subito lì con lei, sull’asciugamano, e l’ho tenuta a me, quasi come se volessi sentire il suo vibrare del cuore mentre mi parlava, e si lasciava intrigare sempre di più dalle mie parole, dimostrandomi di essere un’amante del condividere parole e pensieri.
Così, con un gesto deciso, mentre stavamo parlando sdraiati l’uno di fronte all’altra, con una mano ho guidato il suo volto verso di me, e l’ho baciata intensamente, stringendola a me, e desiderando di poter condividere insieme con lei qualcosa di più: lei sentii sotto il mio custome qualcosa di duro, e si eccitò subito, dicendomi che si stava bagnando e non vedeva l’ora di farlo proprio lì, in quel luogo, senza pensare ad alcunché d’altro.
Sfilandole le mutandine, mi son letteralmente dedicato solo alla sua figa, che ho preso a leccare e a desiderare ardentemente, senza perdere per alcun istante l’attenzione da quella splendida fighetta: e mentre la mia lingua la provocava sempre di più, Marina si eccitava e desiderava sempre di più che la facessi venire, ansimando e chiedendomi di leccarla ancor più velocemente, finché l’ho fatta venire e sfogare tutto quel piacere intenso.
La sua figa era ormai bagnatissima, e lei non vedeva l’ora di sentirselo dentro: così, abbassandomi i boxer, con lei accomodata sull’asciugamano, mi son messo tra le sue gambe, sollevandole, perché potessi veder anche quel magnifico culo mentre me la trombavo, con la posizione dell’incudine, con il mio cazzo che batteva in quella figa sempre più velocemente ed intensamente, e mi sembrava di godere sempre di più.
Ero ormai già in preda a quelle magnifiche sensazioni che precedono le venute abbondanti e, mentre il mio bacino sbatteva sul suo, a un certo punto, mi lasciai andare e gemendo, scaricai tutta la mia sborra nella sua splendida figa: Marina mi guardò soddisfatta, e sentendosi colare la sborra, mi disse che ero davvero pieno, da chissà quanto tempo non scaricavo tanta vita in una figa pronta ad accogliere questa carica.
E dicendole quanto mi era piaciuto scopare con lei, lei mi promise che mi avrebbe fatto vedere le stelle con la sua magnifica figa vogliosa, che non desiderava altro che essere trapanata dal mio cazzo…
Tipe come Marina non sono facili da incontrare e, soprattutto, quando si offrono con quella loro naturalezza unica danno vita a racconti erotici appassionati come quello di Gabriel.
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Una passeggiata focosa con Marina la gnocca vogliosa, di Gabriel di Treviso.
Prima edizione: giugno 2015, by Atlantia Media.
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Vale sempre il detto “bionda beato chi ti sfonda”?!
Bisognerebbe chiederlo direttamente a Gabriel: chissà cosa ne pensa….