Una gnocca in costume

Ho trombato quella gnocca

Non ne potevo più di sgobbare come un matto, quest’anno, proprio perché da Capodanno fino a qualche giorno fa, mi è toccato sostituire un po’ di gente che non riusciva a svolgere al top il suo lavoro e così mi sono quasi esaurito del tutto: poi, quando finalmente sono riuscito ad organizzare le mie ferie qualche giorno fa, non ci ho più visto dalla gioia e sono partito con tutto l’entusiasmo che potevo avere verso il mare, dove non vedevo l’ora di incontrare nuova gente e nuove fighe soprattutto!

Il giorno dopo essere arrivato, mentre ero in spiaggia, mi sono accorto della presenza di qualche fighetta italiana non molto lontano dal mio ombrellone: erano due amiche pure loro in vacanza, e che non vedevano l’ora di divertirsi un po’, perché si sentivano veramente scariche del tutto, e come me sembravano alla ricerca di qualche buon motivo per tornare a sorridere alla vita, quasi come lo stress ci avesse tutti stritolati in una sorta di morsa senza fine, capace di triturarci fino in fondo.

Mentre stavamo andando a fare il bagno, e io sono passato di fianco a loro, ho detto “ciao, avete proprio ragione a dire che ci voleva una vacanza così: quest’anno mi sembrava di essere diventato uno schiavo con tutto il lavoro” e loro in risposta “a chi lo dici, anche noi non vedevamo l’ora di venircene qui e staccare un po’ da tutto e da tutti, dopo tutto il tempo trascorso a sgobbare, non ci sembrava di avere più nemmeno una vita, di esserci trasformate in schiave del nostro ufficio.”

E correndo verso il mare, scherzando tra una parola e l’altra, mi hanno detto che venivano pure loro da Mantova, e che lavoravano per un’azienda con la quale avevo avuto dei contatti pure io “ah, ma allora voi lavorate lì, e pensare che io lavoro per una società che spesso ha a che fare con la vostra” e loro “pensa che combinazione, quindi non è detto che ci siamo anche già sentiti al telefono un sacco di volte senza saperlo, che ridere” e così entrammo in acqua per farci un bagno rilassante.

Una gnocca in costume era il top

Io guardavo Ilaria come se in realtà lei potesse essermi in qualche maniera familiare, come se l’avessi già vista da qualche parte, e lei, accorgendosi di come la guardavo, poi mi chiese “ma secondo te ci siamo già visti da qualche parte noi?” e io le dissi “ma a me sembrerebbe di sì, anche se non riesco a ricordarmi dove” e poi tornammo a schizzarci con l’acqua e a rincorrerci in mare, divertendoci in modo indimenticabile in quello splendido tratto di mare dove il divertimento era assicurato.

Saltellava nell’acqua in maniera simpatica, e poi, di tanto in tanto si voltava pure verso di me di scatto “ahhhh, mi stai guardando il culo, ehhhhhh????” e io in risposta “beh, se è bello non posso che fissarlo” e lei quindi, divertita dalla risposta “ah beh, se non altro non fai tremila giri di parole per dire quello che pensi” e poi mi sorrise, con un’espressione davvero divertita e soddisfatta, come se le facesse piacere sentire un uomo parlare in quella maniera davvero libera senza peli sulla lingua.

Poi continuammo a correre in mare, schizzandoci e tirandoci l’acqua addosso, finché poi dopo averla rincorsa, la presi dalla schiena e dalle gambe, sollevandola, facendola strillare per lo spavento e, poi, ridere per come le cose stavano andando tra di noi, senza che ci fosse bisogno di aggiungere altro per goderci quel momento di relax in mezzo al mare, mentre Giulia ci guardava e rideva divertita pure lei, felice per come la sua amica si stava lasciando alle spalle lo stress in mia compagnia.

C’era qualcosa di irresistibile tra di noi, e infatti, poco dopo le sue braccia mi strinsero attorno al collo, con lei che mi guardava negli occhi, con un’espressione divertita e felice, come se si fosse dimenticata di tutto il resto attorno, e poi, mi baciò senza dire nulla: la sensazione che mi trasmise questa meravigliosa gnocca con il suo modo di stare su di me, fu da subito irresistibile, e in effetti, la strinsi pure io a me, e sentendo il suo corpo sul mio, mi lasciai andare nel fantasticare su tante cose piacevoli.

Poi quando mi accorsi che lei cercava il mio cazzo, muovendosi con le sue mani leggere e setose nel mio costume, persi la testa e mi lasciai andare: dopo avermelo abbassato, e sentendo le sue dita che mi stringevano l’uccello, mi eccitai davvero parecchio, e mentre lei si stava sistemando sopra di me, per montarmi sul cazzo, mi accorsi che aveva una figa davvero pelosa, e la cosa mi eccitava non poco “non mi rado spesso, soprattutto quando sono in vacanza” disse leggendomi nel pensiero.

Poi allargò le gambe quanto bastava per montarmi sopra e, quindi, si lasciò fottere con desiderio, iniziando ad ansimare e sussurandomi nelle orecchie “ahhh, che bello, fottimi tutta, mi piace il tuo cazzo” e io le dissi “muoviti così, ohhhhh sìììì, è troppo bello qui in mezzo all’acqua” e mentre scopavamo, baciandoci con passione, io le stringevo quelle belle chiappe con forza, per guidarla su di me, eccitandomi ancor di più, sentendomi sempre più dentro di lei, sentendomi sempre più preso.

Ilaria si spingeva su di me, godendo, e desiderando di essere fottuta sempre più a fondo dal mio bel cazzo voglioso, che era ormai in fiamme per quanto mi stava scopando intensamente, con quel suo modo unico di muoversi, così coordinato e deciso, che mi faceva ben immaginare come potesse essere brava a farlo in altri posti, dove potesse essere un po’ meno difficoltoso lasciarsi andare alla passione, e gustare insieme le sfumature e le sensazioni più provocanti del sesso.

Stringendomi a lei, e continuando a montarmi sopra, Ilaria si lasciò andare tutta eccitata in un lungo gemito: era venuta, lì in mezzo al mare, e le piaceva di brutto sentirsi il mio cazzo dentro “ohhhh sììììì, mi hai fatto venire in mare, che bello” e io le dissi “io sto quasi per venire, mi fai venire con un bel pompino?” e lei “dai, è un’idea meravigliosa, adesso te lo ciuccio io come si deve” e rialzandosi, e tornando a mollo con le gambe, si sistemò proprio sul mio uccello con la bocca ingoiandolo tutto.

Per come mi spompinava, ero incredibilmente eccitato, sentivo che non ci avrei messo molto a sborrare: e in effetti, poco dopo, venni tra le sue labbra, sborrandole un po’ addosso e per il resto, facendo finire in mare il mio prezioso seme. Ilaria mi guardò soddisfatta, e poi, dopo esserci sciacquati al volo, tornammo sulla spiaggia per prendere un po’ di sole e riscaldarci…

Bastava levarsi le mutandine e il gioco era già fatto: Alberto non si è fatto pregare e ci ha regalato momenti mitici con questa storia hard reale.

Una gnocca in costume, di Alberto di Mantova

Prima edizione: Luglio 2016, by Atlantia Media.

© copyright MMXVI by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.