Una cena in compagnia

La compagnia di quella troia

Quel venerdì sera eravamo tutti quanti allegri ed affamati, perché ognuno di noi, alla sua maniera, aveva dovuto affrontare un gran numero di impegni di vario tipo, in una giornata che ha regalato grandi soddisfazioni: chi è stato promosso, chi è riuscito a concludere nuovi affari e chi ha passato gli esami, insomma, avevamo tutti un buon motivo per andare a mangiare la nostra pizza abituale e riuscire quindi finalmente a gioire per i risultati importanti che abbiamo raggiunto.

Ci eravamo incontrati tutti davanti casa di Andrea, e dopo una breve e simpatica sosta, tra tantissime battute ed ironie di ogni tipo, con risate fragorose e pure qualche scherzo, alla fine, siamo ripartiti su due auto differenti: io con Andrea e Melania, mentre che Stefano, Claudia, Marco e Susy insieme sull’altra, e così, mentre ci avviavamo alla pizzeria, con Andrea e Melania ho cominciato a parlare e raccontare un po’ di quelli che erano gli ultimi lavori e i casini di tutti i giorni.

Melania era molto interessata alle mie storie, mentre Andrea, suo fratello, continuava a guidare e di tanto in tanto rispondeva e si divertiva a commentare alcuni episodi esilaranti: si era creata una bella comagnia, una di quelle davvero ideali per condividere momenti piacevoli, e poi, quando giungemmo al locale, scendendo, aspettammo che gli altri ci raggiungessero, perché stavano tardando di un po’, probabilmente a causa del traffico che si era creato a causa di alcuni lavori.

Poi una volta giunti pure gli altri, che noi attendevamo di fronte al locale, ci avviammo verso la veranda, e potemmo quindi prendere posto allegramente alla tavola: poco dopo giunse il nostro cameriere preferito, un amico per noi, che ci proponeva sempre qualche ghiottoneria irresistibile per rendere le nostre serate sempre indimenticabili, tra fresche specialità di mare o salumi ricercati, senza dimenticarci poi degli immancabili digestivi per concludere al meglio le nostre serate.

Oltre che di cibo pure di sesso

Quella sera, oltre all’abituale aperitivo fatto con i nostri soliti drink, ci siamo concessi delle pizze dai gusti insoliti e, tra una chiacchierata e l’altra, alle dieci non avevamo quasi ancora toccato cibo, nonostante fossimo tutti affamatissimi: barzellette, scherzi epocali e storie di gente con cui si lavora che aveva sempre un buon motivo per rompere i coglioni, erano i tratti esilaranti di una serata che sarebbe rimasta per sempre nella memoria, quando Melania andò al bagno e, poco dopo, feci altrettanto.

Andammo a fare una pisciata veloce, ma mentre lei attendeva davanti la porta del bagno delle donne, cronicamente occupato in pianta stabile non si sa bene da chi, io, vedendola lì di fronte a me, mi soffermai un attimo a parlarle, ma nel passare, le toccai involontariamente il culo e lei, sorridendomi, mi disse “però, non avrei mai pensato che il mio culo potesse piacerti” e io, un po’ imbarazzato e da una parte però anche galvanizzato, le dissi “beh non mi dirai che non ti senti un po’ figa.”

Melania mi guardò con quel suo sguardo pieno di positività e magnetismo, e mi disse “a dir la verità mi sento una tipa normale, però, non pensavo che tra i miei amici potesse esserci qualcuno che avesse una tale venerazione per il mio culo” e io, allora, mi fermai a parlare con lei, e le dissi che la trovavo una bella tipa, e che ora era davvero affascinante, senz’altro provocante e piena di fascino, soprattutto da quando avevo iniziato a vederla in leggings, perché la rendevano più hot.

La serata prese una piega molto piacevole, quando lei guardandomi negli occhi, mi passò la mano sulle palle in modo provocante, e fingendo di essere una gatta hot: io la guardai, e di nuovo, le dissi “vedi che sei irresistibile Melania, basta guardarti il viso, poi le cosce, le gambe, il culo e i piedi, e non capisci più nulla” e a quel punto, lei mi si fiondò addosso, e mi diede un bacio, dicendomi poi nell’orecchio “Non sai quanto ti vorrai scopare, quanto ti trovo sexy fisicamente: sei davvero gnocco.”

E io di rimando “Melania, sapessi io quanto te lo vorrei metter dentro e farti godere e riempirti di sborra, non lo sai davvero” e a quel punto, lei mi disse: “dai, andiamocene di fuori in quell’angolo del giardino dove c’è il grill, ma non facciamoci notare” e io “lo vuoi fare davvero qui?” e lei “certo, non vorrai mica restare a bocca asciutta: anche solo una sveltina, ho voglia di prenderlo dentro” e quindi ci avviammo mano nella mano verso il capanno vicino al grill, dove non c’era nessuno.

Era il momento buono per potere finalmente lasciarci andare ai nostri desideri, e difatti, nessuno si vedeva attorno: era da un paio di minuti che mancavamo dal tavolo, quindi, nessuno si sarebbe accorto più di quel tanto del nostro tardare. Poi mi abbassai i pantaloni, e Melania prese a leccarmi un po’ il cazzo e a succhiarlo quel poco che bastava per farselo entrare senza fatica in figa, e poi, si abbassò i leggings e, mettendosi quasi a pecorina, mi disse “dai, mettimelo dentro che lo voglio.”

Le passai il cazzo sulle labbra due o tre volte, e poi, finalmente lo feci entrare: la sensazione fu bellissima, quando mi sentii il cazzo bello stretto in quel meraviglioso buchino, che era bella umido e caldo, e ho preso a muovervi avanti e indietro con passione, godendo, sentendola già ansimare e gemere “ahh quanto mi piace, dai, sbattimelo dentro, sto quasi per venire da tanto sono eccitata, sai quanto mi piace?!” e io “ohhh sììììì Melania, hai una figa che non finisce più, ahhhhhh.”

E scopavamo con una leggerezza e con un desiderio che erano davvero unici, soprattutto per come si sentiva il suo rumore di chiappe ad ogni colpo, e io mi eccitavo ancor di più: poi finalmente mi lasciai andare, ero troppo rilassato, e mi venne una bella sborrata dentro di lei, che la riempì di tanta crema bianca, facendola eccitare al massimo “ahhhh, mi sei venuto dentro, ahhhh sìììììììì, che bello” mentre io levavo il mio cazzo dalla sua figa, un po’ sporco di sborra.

Quindi ritornammo al cesso, e dopo esserci puliti velocemente, e avendo poi pure pisciato, tornammo al tavolo: in meno di 6-7 minuti ci eravamo concessi una bella goduta insieme, prima di cena, e quando tornammo dagli altri, dissero “allora, chi c’era in quel cesso?” e noi “Dio bono, ce n’è sempre qualcuno qui che ci cade dentro, anche dalla parte degli uomini”, e la nostra serata continuò così tra mille risate…

Che fame, che godimento: e Angelo si è trombato quella strafiga di Melania dando una svolta meravigliosa alla serata e avendo un racconto erotico meraviglioso da condividere con noi.

Una cena in compagnia perfetta per godere, di Angelo di Mantova

Prima edizione: Giugno 2016, by Atlantia Media.

© copyright MMXVI by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.