Un pompino goloso

Un pompino strepitoso nello spogliatoio della piscina

Da un po’ di tempo mi ero segnata ad un corso di nuoto serale, un po’ perché desideravo rimettermi in forma e un po’ perché con il lavoro d’ufficio faccio veramente poco movimento durante la giornata. Così, decisi di intraprendere questa nuova attività sportiva che, tutto sommato, non era neppure stressante, visto che avevo scelto una fascia orari molto tranquilla.

Il nostro maestro di nuoto era Sergio, un uomo basso ma robusto che si divertiva in acqua come i delfini e che era veramente simpatico, visto che non perdeva mai l’occasione per scherzare e divertirsi con altri colleghi che facevano l’ultimo turno in piscina. Dopo aver partecipato a circa una decine di lezioni, oramai, avevo stretto un buon rapporto con lui e, molto spesso, capitava che gli davo un piccolo strappo fino a casa con l’auto, visto che raggiungeva la piscina a piedi.

L’ultima sera che sono stata in piscina, però, c’era un po’ di caos, infatti, alcuni spogliatoi erano stati chiusi perché vi era stato un piccolo guasto ad uno scarico del wc ed erano rimasti aperti solo degli altri. Quindi, se uno desiderava farsi la doccia, doveva trasferirsi al piano superiore con tutta la propria attrezzatura e borsa.

Quella sera, però, avevo deciso che dopo la nuotata mi sarei fiondata direttamente a casa per docciarmi e sistemarmi, ma in realtà dovetti cambiare i miei piani. Infatti, Sergio mi chiese di fermarmi 1 ora in più in piscina, perché voleva farsi una nuotata anche lui e non voleva stare proprio solo in vasca; visto che io, oramai, ero quella che gli davo più retta, accettai volentieri e con la scusa potevo divertirmi anche io in piscina, visto che era anche venerdì sera ed il giorno dopo non avrei lavorato.

Salutati quei pochi compagni di nuoto, quindi, continuai la mia nuotata in vasca e fui raggiunto anche da Sergio. Oramai eravamo in pochissimo nella palestra: io, Sergio, Giancarlo – in altro istruttore che stava nella vasca più in avanti – e la segretaria. La palestra sarebbe chiusa ufficialmente alle 23:00, ma noi ci concedemmo di nuotare fino alle 22:30. Usciti dalla vasca, passo’ davanti ai nostri occhi Giancarlo che ci disse che avvisava lui la segretaria che saremmo stati noi a spegnere gli impianti e le luci in piscina, così da chiudere tutto.

A quel punto, Sergio mi chiese di accompagnarlo nello spogliatoio dove c’era il danno perché aveva messo lì le sue cose, ma in realtà lì sarebbe accaduto dell’altro.

Aveva un cazzo piccolo e tozzo

Arrivati lì, infatti, Sergio si scostò leggermente da me per togliersi il costume da bagno bagnato e mi chiese, senza farsi troppi scrupoli, se avessi visto mai un uomo nudo. Io sorridendo un po’ tra i denti, gli ho detto:

-Ma che razza di domande fai? Ma certo che l’ho visto!

-Allora, ti piacerebbe vedere anche me?

Senza neppure darmi il tempo di rispondere si era spostato dalla parete che lo compriva ed era rimasto completamente nudo dinnanzi ai miei occhi. Io non sapevo più che cosa dire e rimasi quasi impietrita, visto che non l’avevo mai neppure immaginato lontanamente di ritrovarmi un giorno lì con lui così.

Avvicinandosi a me, mi chiese se potessi fargli un pompino ed a quel punto guardandomi indietro e cercando di vedere che fossimo davvero in una buona posizione, gli dissi di sì. Aveva un cazzo abbastanza piccolo e tozzo, ma comunque robusto e pronto a diventare un siluro nella bocca o nella figa di chiunque avesse foglia di farsi scopare.

Mi misi in ginocchio sul pavimento ed afferrai la punta del suo pisello appena con le mie labbra; lui a quel punto, prese la mia coda dei capelli per muovere la mia testa a suo piacimento e quindi mi spinse subito in basso, per inghiottire completamente il suo muscolo. Lo sentivo ancora umido e bagnato dall’acqua clorata della piscina, era assai carnoso nonostante le proporzioni, ma comunque succulento da far ingrossare. Arrivata a quel punto, desideravo solo farlo eccitare!

Quindi iniziamo a pompinarlo avanti e indietro, velocemente, proprio come voleva lui; di tanto in tanto mi spingeva il suo cazzo più in gola, rischiando quasi di soffocarmi, e poi mi lasciava nuovamente prendere fiato. Poi mi inchinai sotto di lui per succhiargli pure le palle pelose: anche queste erano morbide ed invitanti e, mentre mi divertivo a giocarci, gli segavo il cazzo con la mano.

Dopo un po’ si sdraiò sul pavimento e spalancò le gambe per farmi mettere meglio su di lui, per un 69 improvvisato lì sul momento. Io avevo indosso ancora il mio costume da bagno nero e non avevo certamente pensato di ritrovarmi sul pavimento di una piscina a fare sesso orale con una persona che, in fin dei conti, era un vero e proprio sconosciuto.

Quindi, inizia nuovamente a pompare il suo cazzo e lui, scostando il mio costume da bagno, iniziò a leccarmi la passera calda. Wow, non immaginavo di poter godere subito così e quindi, inizio a leccarmela come un dannato, ficcandomi pure quel suo naso aquilino nella figa. Inizia a sentirmi accaldata e eccitata sempre di più ed anche il suo cazzo, oramai, aveva raggiunto le dimensioni massime per esplodermi in bocca.

Difatti, in pochi secondi mi ritrovai con la bocca invasa del suo nettare ed io avevo raggiunto l’orgasmo grazie alla sua bocca vorace. Ripulimmo tutto velocemente, afferrammo le nostre borse e poi salutammo la segretaria come se nulla fosse accaduto nel parcheggio della piscina.

Il seguito non ve lo racconto ora, ma in un prossimo racconto!

Che godimento, che piacere per Marianna: si è lasciata andare in ogni modo possibile ed inimmaginabile, e il suo racconto erotico è stato davvero epico.

Un pompino goloso nello spogliatoio della piscina, di Marianna di Cerenova

Prima edizione: Settembre 2016, by Atlantia Media.

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Un commento

  1. Bellissimo, diretto ed eccitante, specie per uno come me che vive a Cerenova e posso cercare di immaginare dove, come e quando tutta la vicenda sia potuta accadere.
    Non vorrei essere ne volgare ne banale, ma l’ho letto tutto a cazzo dritto. Complimenti Marianna.

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