Un’amica tragressiva

Una trombata trasgressiva e indimenticabile

Quando ci siamo conosciuti per caso durante un esame all’università, un paio di anni fa, con Mary mi sembrava di aver incontrato veramente una sorta di anima gemella, una persona che sarebbe stata sempre un punto di riferimento per discutere di ogni cosa, considerando come non aveva alcun tipo di pregiudizio e, soprattutto, che aveva sempre una voglia incredibile di conoscere cose nuove, parlando del più e del meno con una spontaneità unica.

Faceva parte del nostro gruppo di ripetizioni e di studio insieme, e quando cercavamo una persona con la quale dar vita a qualche serata goliardica, lei arrivava sempre con quel suo sorriso stampato sul volto, quel desiderio di vivere in modo unico la vita, tralasciando tutte le cazze che, in un modo o nell’altro, avrebbero potuto compromettere in maniera irreparabile la sua felicità e quella gioia unica di vivere ogni istante, sia da sola sia in compagnia degli altri.

Ma Mary aveva sempre una voglia tremenda di trascorrere del tempo in compagnia, e quando si sentiva sola, e voleva confidare qualche cosa agli altri, non mancava mai di chiamarmi: forse perché sapeva che a me piaceva stare ad ascoltare le sue storie, che erano sempre quelle di una ragazza particolarmente simpatica e gioviale, che condivideva i suoi racconti in modo naturale, senza eccedere mai né in negativo né in positivo, creando un’atmosfera unica in ogni senso.

Le ho strusciato il cazzo al culo

Un pomeriggio, mentre stavamo ritornando a casa dopo gli studi, mi ha invitato in camera sua perché voleva parlarmi di una questione piuttosto importante: non avevo idea di che cosa volesse raccontarmi Mary, ma accettai subito la sua proposta, perché sapevo che avremmo potuto condividere un momento rilassante e conviviale, con una simpatica tipa che non perdeva mai un’occasione per farmi sorridere piacevolmente dimenticandomi di tutte le altre cazzate quotidiane.

Una volta entrato nella sua stanza, Mary si muoveva in modo provocante, quasi come se si fosse già fatta qualche piano al riguardo del nostro incontro: e mentre stava sistemando la sua borsa, infatti, da un cassetto tirò fuori un bell’anello vibratore, dicendomi che era venuto il momento per conoscerci meglio, anche da un punto di vista più piacevole, che non fosse soltanto quello delle battute e delle cazzate raccontate tanto per trascorrere il tempo in modo simpatico.

Mi diede una bella toccata al cavallo, con uno sguardo abbastanza provocante dipinto sul volo: era chiaro che lei aveva voglia di qualcosa di piccante, e quel qualcosa non poteva essere altro che il mio cazzo, che lei tanto desiderava vedere bello duro, e magari anche gustarsi allegramente come il suo giocattolo per il piacere, una vera e propria fonte del benessere, perfetto per sentirsi desiderata ed assaporare tutte le emozioni più intense e stravolgenti dell’eros.

Quindi si chiuse la porta di dietro di sé, e poi, prese il mio cazzo come un leccalecca, facendomelo diventare bello rosso e duro nel giro di poco tempo, per poi assaporarselo per bene tra le labbra e la lingua, facendolo girare in modo insolito, quasi come se fosse impazzita di fronte a questo totem, il mio bell’uccellone, che nel frattempo stava diventando viola con le sue fantasie di bocca, che erano davvero qualcosa che non avevo mai provato in precedenza con altre ragazze.

Poi si lasciò sfilare i pantaloni e pure le mutande, e di fronte a quel bel culetto, iniziai a strusciarle il cazzo, facendolo scorrere tra le sue chiappe in modo voglioso, desiderando di fottermi Mary fino a svenire dal piacere: dopo aver fatto roteare il mio bel membro su di lei, facendola accomodare a pecorina sul letto, mi misi dietro di lei, spingendole dentro con delicatezza il mio bel cazzo, in un movimento che era davvero qualcosa di eccitante e piacevole da ogni punto di vista.

Lei godeva come una troia, gemendo in modo contenuto, e allo stesso tempo dicendomi che era la mia puttana, che le piaceva prendere il cazzo così, e che poi lo voleva pure in culo, e che non mi avrebbe lasciato uscire da quella stanza se non le avessi sborrato in culo, perché era una sensazione che voleva assolutamente provare con me, quel giorno, anche a costo di farmi venire più di una volta prima di gustarsi la sbrodata dentro il suo bel culetto generoso.

La proposta mi piacque parecchio, e così, la lasciai fare quando mi prese il cazzo e se lo guidò nell’ano: quindi mi disse che si sarebbe mossa lei, lentamente, perché voleva godere il piacere di sentirsi il mio uccello dentro di lei, e non voleva che la sfasciassi senza alcun ritegno. La lasciai fare, limitandomi semplicemente a tenere ben dritto il mio cazzo, facendo che fosse lei a guidare le sue chiappe su di me, con il risultato che mi sentivo scopato da un buchino a dir poco fantastico.

Era talmente stretto ed insolito da sembrarmi semplicemente qualcosa di etereo: il suo modo di spingere, di assaporare tutto il piacere della cappella che si faceva largo dentro di lei, mi faceva trasalire, regalandomi sensazioni mai provate prima, perché mi sembrava che lei godesse all’idea che io godevo, e che faceva tutto questo per dimostrarmi come anche il suo culo fosse qualcosa di appetitoso, da non farmi sfuggire ad alcun costo, se avessi voluto provare un orgasmo intenso.

Nel frattempo, con le mie dita le torturavo la figa, tra clitoride e labbra, penetrandola in modo deciso, stantuffando in maniera alternata, perché avesse sempre qualche stimolo mentre scopavamo, finché, mentre io stavo per venirle in culo, pure lei si lasciò andare in un orgasmo imprevisto, con un gemito che all’improvviso si fece largo, stupendomi per la sua intensità, quasi come se Mary avesse toccato il cielo con un dito in quell’istante.

E poco dopo, iniziò a scoparmi più velocemente, puntando tutto il suo culo su di me, perché voleva assolutamente che le sborrassi dentro: non le fu necessario spingere a lungo, prima che finalmente cedessi alle sue spinte, riempiendole tutto il culo con la mia lunga e goduriosissima sborrata…

Dovremmo avere tutti quanti delle amiche così vogliose di godimento, delle gnocche capaci di trasformarci in amanti perfetti come quella protagonista della storia di sesso condivisa da Pablo.

Un’amica trasgressiva piena di voglia di godere, di Pablo di Lodi.

Prima edizione: marzo 2016, by Atlantia Media.

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