Sara mi ha dato la sua figa meravigliosa mentre eravamo nello studio
Quel giovedì pomeriggio di giugno, mi trovavo per lavoro a Milano, e avevo in calendario un paio di appuntamenti con persone che non vedevo da un sacco di tempo, oltre ad una nuova PR che doeva presentarmi parecchie novità: così, dopo aver concluso rapidamente i primi incontri, è stata la volta di andare in un nuovo studio per incontrare questa persona, con la quale discutere di tante nuove iniziative per sviluppo il nostro business insieme.
Ad accogliermi sulla porta, si è subito presentata una bella donna, attorno ai 35 anni, che con quel suo sorriso delicato e quel tono di voce rassicurante ed educato, mi sembrava molto ben disposta nei miei confronti: e in effetti, Sara aveva un modo tutto suo di dedicarsi agli interlocutori, considerando come faceva strada con eleganza tra i vari ambienti, mostrandosi veramente molto interessata ad approfondire la nostra conoscenza.
Sara mi è infatti sembrata subito una bella persona, di quelle che riescono immediatamente a farti sentire a tuo agio, superando qualunque barriera e, soprattutto: con il suo carattere gioviale, non ha mancato a più riprese di fare delle allusioni al fatto che mi trovasse piuttosto affascinante, e che riteneva potessi essere veramente un uomo senz’altro interessante, un complimento che mi ha subito gratificato, essendo lei una vera PR.
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Un bel paio di jeans stretti e delle ballerine
Nonostante il caldo dell’estate, Sara era in ufficio con un bel paio di jeans stretti al punto giusto, che ne sottolineavano a dovere i fianchi e il culo, rendendola irresistibile sin dal primo sguardo, mentre che, ai piedi aveva un paio di ballerine che, muovendosi per l’ufficio, facevano quel caratteristico suono sul parquet, tutti elementi che uniti al suo sguardo sorridente, mi facevano letteralmente impazzire in gran silenzio dentro di me.
Mentre ci spostavamo tra un ufficio e l’altro, e non sapevo esattamente come avremmo concluso la trattativa, parlando del più e del meno con questa splendida donna, mi son poi convinto a prenderla per la mano, per ammirarne la pelle curata e liscia, che la rendeva affascinante ai miei occhi, soprattutto, considerando come Sara si lasciasse accarezzare senza troppe formalità e, anzi, guardandomi negli occhi sembrava me lo chiedesse.
Poco dopo, appoggiandoci alla scrivania, l’ho abbracciata e stretta a me, cercando la sua bocca rassicurante e delicata, che ho baciato a più riprese, mentre lei ricambiava queste mie attenzioni accarezzandomi i capelli, e stringendomi a lei, quasi come se volesse confermarmi che mi volesse tutto per lei, proprio lì nel suo studio, mentre le sue colleghe si trovavano in riunione in un’altra stanza, al piano di sotto, non potendo quindi disturbarci.
Chiuse a chiave la porta dietro di noi, quindi spostandosi tra la scrivania e le poltrone, mi si riavvicinò e con i suoi gesti delicati, mi sollevò la t-shirt, e poi le sue piccole mani, scivolarono sui miei fianchi, abbassandomi i pantaloni di lino, per poi esplorare anche le mie mutande, levandomi anche quelle: ero ormai nudo di fronte a lei, che mi osservava con soddisfazione il cazzo, e non vedeva l’ora di gustarselo proprio lì in ufficio, senza inibizioni.
Sara si inchinò e prese a giocare con il mio membro, desiderosa di sentirselo crescere tra le labbra, e in effetti, dopo aver iniziato a stimolarmi, subito dopo ebbi un’erezione e se lo ritrovò in gola, succhiandolo con amore e passione insieme, quasi come se non volesse altro che assaporare il mio bel cazzo, prima di scoparmi su quella splendida scrivania, dimenticandosi di ogni altra cosa, proprio perché desiderava più di ogni altra cosa trombare.
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Sara mi ha scopato sulla scrivania
Dopo avermi fatto sdraiare sulla scrivania, lei mi si è adagiata sopra, e giocando a far scorrere il mio cazzo tra le sue grandi labbra, ha preso a stimolarsi a dovere la sua figa vogliosa di cazzo, arraffando il mio cazzo e strusciando la cappella sul suo clitoride, quasi come se quest’ultimo dovesse diventare il nuovo oggetto del desiderio, facendomi eccitare e non poco, pensando a come mi avrebbe ben scopato, e soprattutto, immaginando la sua grinta.
E così fu: mi si avvinghiò attorno, e nell’entrare, si rilassò subito e iniziò a gemere soddisfatta: iniziò a montarmi il cazzo a dovere, provocando in me un piacere insolito, delicato, che mi faceva desiderare sempre di più di possedere la sua splendida figa. Cambiammo quindi posizione, si sistemò a pecorina davanti a me, e iniziò a scoparmi al rovescio, facendomi godere ancor di più mentre vedevo il mio cazzo sparire in mezzo a quelle splendide cosce.
Sara continuò a scoparmi per un po’ così e, quindi, dopo esser scesa dalla scrivania, e appoggiando le braccia al tavolo, si mise a gambe divaricate attendendo il mio bel cazzo: anche in questo momento, quando lo sentì entrare, si mise subito ad ansimare, vogliosa, e si lasciò penetrare a dovere per un bel po’, anche se, la mia intenzione era quella di venirle in bocca, magari mentre mi spompinava allegramente, anziché sborrarle in figa.
Mi sentivo abbastanza stimolato e su di giri e, a un certo punto, levandolo dalla sua figa, le dissi che avrei voluto me lo succhiasse per farmi venire tra le sue labbra: si inginocchiò di nuovo di fronte a me, e quindi, iniziò a spompinarlo a dovere, velocemente, provocando in me un desiderio fino ad allora sconosciuto, mentre che nello stesso tempo, con la mia mano giocavo a masturbarla intensamente, senza darle tregua con le mie dita.
Mentre stavo venendo in bocca, l’ho sentita ansimare lungamente: era venuta pure lei, e questo orgasmo simultaneo mi aveva regalato delle sensazioni incredibili, capaci di stravolgermi letteralmente. Le picchiettai il mio cazzo sulle labbra, soddisfatto, e gemendo ancora per il piacere, mentre lei mi guardava soddisfatta e mi diceva che non vedeva l’ora di rivedermi per farsi un’altra indimenticabile trombata con me…
Grandiosa Sara e magnifico Mattia nel raccontare i momenti più belli della sua trombata con un racconto erotico che sa davvero di grande godimento.
Sara una figa che stava con me nello studio, di Mattia di Voghera.
Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.
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Gli ambienti di lavoro stimolano sempre al massimo il desiderio