Sara mi ha fatto stragodere con una trombata assurda
Tutto è cominciato parecchio tempo fa, quando con Sara ci siamo incontrati casualmente per un caffè, che poi è diventato un vero e proprio rito della giovinezza e del piacere: in effetti, dopo quel mordi e fuggi al tavolino di quel bar non molto distante dal lungolago, tutto è cambiato in maniera imprevedibile tra di noi, perché ci siamo divertiti a scoprire i nostri corpi e ad assaporare tutte le sfumature del benessere e del piacere.
Il clou, però, l’abbiamo raggiunto quando per festeggiare la sua ultima promozione, mi ha invitato nella sua nuova casa, un appartamento con vista lago in una palazzina nuova, dove non mancavano davvero gli stimoli per riuscire a trasgredire: dalle immagini erotiche appese sulle pareti, ad alcuni oggetti che richiamavano chiaramente l’ars amandi, Sara non ha fatto mancare nulla per creare un ambiente eccitante tra le mura domestiche.
Sin dal primo istante in cui ho varcato quella porta, mi sono reso conto che non sarei uscito di lì senza essermi dato da fare con lei, perché di sicuro avrebbe voluto assaporare il sapore del mio cazzo, gustarlo tutto in tutti i modi possibili ed immaginabili: l’ho vista muoversi con un certo desiderio, fare delle movenze che mi hanno subito suggerito che per lei non avremmo potuto fare a meno di godere insieme ancora una volta.
Ci siamo seduti su quel bel divano colore avana, troppo confortevole per non farci desiderare di rilassarci meglio insieme: e così, tra una parola e l’altra, le nostre mani si sono mosse alla scoperta del piacere, con la mia intenta ad esplorare la sua bella fighetta rasata, mentre la sua, alla ricerca del mio cazzo, scoperchiandolo della mia cappella già abbastanza gonfia e desiderosa delle sue attenzioni, ben oltre quelle carezze delicate.
Momenti di piacere con lei
Mi piaceva sentire le sue dita setose accarezzare il mio desiderio e lei, accorgendosi di ciò, guardandomi con quell’aria maliziosa, mettendosi l’indice sulle labbra, mi ha detto: “vuoi che te lo succhio, eh, di’ la verità che non vedi l’ora di sentire le mie labbra e la mia lingua ciucciarti quel bel cazzo gustoso, adoro il sapore del tuo cazzo, è troppo buono per non sentirlo tra le mie labbra in questo momento.”
Sentendo quelle parole, così suadenti e coccolose, non ho potuto fare a meno di annuire con un “sì, non vedo l’ora di sentirti su di me” e, lasciandole levarmi i pantaloni e i boxer, mi sono accomodato bene su quel divano, levandole a mia volta i suoi vestiti, e poi anche l’intimo, denudandole in pochi istanti e, quidi, assaporando la vista dei suoi movimenti, quelle movenze così provocanti, soprattutto vedendola avvicinarsi al mio cazzo voglioso.
Con la sua mano delicata, mi prese la base del cazzo, e quindi, avvicinò la sua bocca vogliosa alla mia cappella, ingoiandola lentamente, con una leggerezza unica, solleticandomela con una leggiadria da amante perfetta, di chi sa il fatto suo con il sesso orale: la guardai scendere sul mio cazzo, ingoiarlo sempre più, ma con una delicatezza che mi faceva perdere la testa, mentre sbrodolava tutto quanto con la sua saliva.
I suoi occhi grandi mi guardavano, cercavano la mia attenzione, le sue labbra si serravano attorno al mio cazzo prendendolo sempre più a fondo, e io mi eccitavo e godevo, assaporando quello spettacolo unico ed eccitante della sua bocca che si prendeva tutto il mio membro infuocato e voglioso: e quando lo levava, per giocarci con le mani, già si intravvedevano i fili del piacere, quelle lunghe cole della saliva che sembravano i fili di un supplì.
Mi guardò di nuovo maliziosa, e mi disse “te lo ciuccio divinamente, ammettilo…” e io le rispose “Sara, solo tu sai prenderti cura del mio cazzo, amarlo in quel modo, come un idolo, adorandolo con la tua bocca…” e lei sorrise compiaciuta e soddisfatta, giocando ad ingoiare la cappella, e a farla scivolare fuori dalla bocca, serrando le sue labbra quel poco che bastava per farmi eccitare e desiderare sempre più che mi possedesse.
Mentre mi guardava con quello sguardo voglioso, e ciucciava, la guidavo verso di me, perché volevo assaporare la sua figa rasata: e poco dopo fu protagonista di un bel 69, con lei sopra ad ingoiare tutto il mio cazzone, ed io sotto a desiderare la sua figa, a prendermi cura di quella bella fighetta, stimolandola in tutti i modi, sentendola eccitarsi mentre le mie dita, la mia lingua e il mio naso si facevano largo nella sua intimità.
Qualche minuto dopo, venendo e tremando per il piacere, Sara mi disse che aveva voglia di fottere, di sentirsi la figa ben sfasciata dal mio cazzo: e per divertirsi con me, mi fece sdraiare e, poi, si sistemò a cavalcioni su di me, mostrandomi quello splendido sedere sodo, che voleva muovere su di me come un trofeo, per mostrarmi quanto potesse essere eccitante scopare con lei, cavalcandomi il cazzo come una cavallerizza esperta.
Mi piaceva incredibilmente la sua figa, adoravo osservarle il culo e le cosce, le guardavo i piedi, i polpacci e tutto l’insieme, eccitandomi ad ogni spinta, e godendo del piacere che mi sapeva offrire da amante perfetta, conoscitrice dei miei punti deboli e sempre pronta a darmi lo stimolo giusto per eccitarmi: e vedendomi sospirare e godere ad ogni spinta, Sara me lo disse “ti piace, eh, sono la tua troia, quella che ti scopa come vuoi tu…”
Le diedi diversi schiaffi sul culo, eccitato a non finire, come per spronarla a darsi da fare di più, a non fermarsi e a continuare a cavalcare il mio uccello desideroso di essere fottuto ancora, prima di liberarsi di tutta quella sborra che, fino a quel momento, era rimasta lì pronta, proprio per lei, proprio perché arrivasse la sua figa a raccoglierla, dopo averla liberata come uno spruzzo di vita nel bel mezzo di una giornata infernale.
Continuò a scoparmi così, finché le dissi che volevo mi facesse venire con la sua bocca divina, e quindi, dopo averlo sfilato dalla sua figa, se lo prese in mano, e poi, lo prese in bocca, continuando a succhiarlo come se non ci fosse mai fine al piacere, facendolo stantuffare nella sua bocca come un pistone infuocato impazzito, pronto a sbiellarsi ed esplodere in una sborrata epocale.
Serrò le sue labbra sotto la cappella e prese a scivolare sempre più intensamente sul mio cazzo, finché non seppi più resistere a quegli stimoli e, poco dopo, mi lasciai andare riempiendole la bocca del mio seme, mentre lei ingoiava e mi guardava soddisfatta, felice per avermi rubato quel carico di vita: e mi guardò con i suoi occhi vogliosi, di nuovo, dicendomi “ti ho succhiato anche l’ultima goccia, vero?! Troppo buona la tua sborra, Davide…”
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Davide, Davide: con il tuo cazzo fai sempre stragodere questa gnocca vogliosa di Sara, regalandogli indimenticabili esperienze erotiche. Continua ad inviarci i tuoi racconti erotici amatoriali: li condivideremo con piacere.
Sara colpisce di nuovo, di Davide di Como
Prima edizione: Maggio 2018, by Atlantia Media.
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