Greta è una troia che mi ha svuotato i coglioni come una zozzona unica
Una tipa in modo particolare, tra tutte quelle che ho conosciuto, ha saputo affascinarmi sin dal primo momento che abbiamo condiviso una serata insieme in una pizzeria, con la nostra banda di amici ed amiche scalmanati: si tratta di Greta, una tipa spagnola che mi ha subito regalato delle emozioni uniche, in maniera particolare, quando si è presentata con quel suo modo di fare così esuberante e soprattutto con quell’espressione piacevole.
Mi osservava con quella sua faccia divertita, con quegli occhi scuri che sembravano parlarmi, e raccontarmi di quanto fosse felice di avermi conosciuto: e io ricambiavo, anche se forse in maniera un po’ palese, pur tuttavia sapendo dentro di me che, prima o poi, questa tipa sarebbe stata sicuramente una mia trombamica, o chi lo sa, anche qualche cosa di più considerando che anche a livello di carattere non è che possa dire mi dispiacesse.
Così, dopo una frequentazione piuttosto superficiale, durante la quale mi son proprio accorto di quanto fosse simpatica e piacevole come tipa, Greta è diventata qualche cosa di più di una semplice amica, considerando che ci siamo fatti pure un paio di vacanze insieme, durante le quali ci siamo divertiti a più non posso, e lo posso dire senza troppo pudore, in occasione delle quali ci siamo anche fatti di quelle indimenticabili scopate insieme.
La prima volta, me lo ricordo ancora, eravamo in vacanza in Grecia, avevamo preso uno di quegli studi, e dalla terrazza si godeva di un panorama meraviglioso sul mare, al che, una sera, dopo aver bevuto un po’ più del normale, ci siamo un attimo messi sul dondolo a chiacchierare, e una volta liberi da inibizioni, Greta ha preso a baciarmi appassionatamente, desiderandomi proprio, soprattutto per come si avvinghiava a me con le sue gambe.
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Era proprio infervorata
Era così splendidamente abbronzata, con quella pelle olivastra e quel magnifico sorriso con quei denti splendenti, che sembrava abbagliarmi, in quell’affascinante sguardo, in cui mi son perso per alcuni istanti, dopodiché le ho accarezzato i capelli scuri, e mi son soffermato anch’io a baciarla appassionatamente, per poi stringerla a me, e ancora, desiderare che ci lasciassimo andare ben oltre, assaporando il piacere dell’eros.
E così è stato: senza che potessi dire nulla, ad un certo punto, Greta mi ha accarezzato le palle e le gambe, andando alla ricerca del mio cazzo, che non vedeva l’ora di gustare, proprio sotto le stelle, con quella passione tipicamente iberica, con quelle movenze da donna caliente che non poteva che regalare emozioni e sensazioni uniche al mio cuore, pronto a lasciarsi andare a quelle che sarebbero state le sue voglie, senza alcuna difesa.
Greta si è sistemata sopra di me, per fare un’indimenticabile 69 sotto il cielo, che io ho subito trovato fin troppo irresistibile e piacevole: con quelle cosce in perfetta forma, che non esitai a sbaciucchiare e a succhiare dolcemente, sentii la sua pelle d’oca e il suo desiderio di essere posseduta da me, proprio in quel luogo, senza perdere tempo, e soprattutto, con tutta la passionalità di due giovani che non pensavano ad altro che alla vita.
Dopo averla stimolata a dovere, ed averle fatto avere un orgasmo durante i preliminari, Greta si è lasciata andare e si è subito sistemata sopra di me, guidandosi il mio cazzo bello insalivato dal suo pompino, verso la sua fighetta bella bagnata e calda: appena l’ha accolto dentro di lei, iniziando a muoversi avanti ed indietro, mi ha fatto capire quanto potesse essere bello lasciarsi andare ai piaceri dell’eros con lei in quel momento.
E mentre continuava a trombarmi divinamente, baciandomi appassionatamente, i suoi movimenti si facevano sempre più sinuosi, capaci di conquistarmi completamente e di farmi perdere la testa, sentendomi risucchiato in un vortice di godimento e di sensazioni unici, in un mondo fatto di sensazioni sfavillanti, capaci anche di annebbiarmi momentaneamente la mente, impegnato com’ero soltanto a godere della carne.
Greta era comunque una vera amante dell’eros, al che, a un certo punto, senza dirmi nulla, si infilò il mio cazzo nel suo culo, e prese a scoparmelo divinamente, facendomi eccitare e non poco: ma siccome aveva capito che pure io non scherzavo in fatto di porcaggine, subito dopo, se lo mise di nuovo nella figa, e ritornò a scoparmelo, più lentamente, quasi come se volesse farmi assaporare il momento fino in fondo, prima di farmi venire.
Io le chiesi quindi di rimetterselo in culo, perché adoravo sentire quel suo culetto spagnolo stringermelo dentro: non si fece pregare, e subito dopo, se lo guidò nuovamente tra le chiappe, trombandomelo divinamente, con una leggerezza dei movimenti, che mi ha fatto toccare letteralmente il cielo con un dito, soprattutto, quando poi nel suo modo di muoversi, se l’è fatto scivolare di nuovo nella sua fighetta ormai bagnatissima.
Dopo un paio di cavalcate, mi ha fatto venire divinamente: le ho scaricato in figa tanta di quella sborra, che a un certo punto, mi ha chiesto se non trombassi da secoli. Le risposi che da tanto mi aveva eccitato e stimolato, mi aveva svuotato i coglioni fino all’ultima goccia di sbroda, facendomi sentire finalmente libero di tutta quella passione e di quella carica di vitalità…
Troia e senza alcun pudore, Greta ha regalato a Carlo delle sensazioni uniche che ha saputo condividere con noi tramite questo splendido racconto erotico pieno di passione.
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Quella troia zozzona di Greta voleva solo il mio cazzo, di Carlo di Magenta.
Prima edizione: maggio 2015, by Atlantia Media.
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