Ho goduto con la calda figa di Simona durante quella notte di luglio

Mi piace tantissimo l’estate, con quelle sue temperature hot e la voglia di stare all’aperto, per fare festa tutti quanti insieme, quasi come se il giorno non dovesse morire mai, esattamente come la nostra voglia di vivere e di spaccare il mondo quando siamo tutti insieme.

Da quando abbiamo cominciato a ritrovarci in piazza, con il tempo, si sono aggiunte sempre più nuove persone interessanti, con le quali è piacevole trascorrere del tempo insieme e, soprattutto, ci sono anche delle belle fighette con le quali si può parlare di tutto senza peli sulla lingua.

L’altro giorno, abbiamo deciso di andare a festeggiare tutti insieme ad una festa paesana, di quelle in cui le braci sono roventi, l’aria profuma di carne, e la birra scorre a fiumi, il tutto contornato da un’orchestra intenta a suonare i successi storici e i lenti strappalacrime perfetti per le coppiette.

quella calda notte

Saltati in sella allo scooter, con Giò ci siamo avviati alla festa, e una volta arrivati, abbiamo trovato gli altri della compagnia e anche un paio di ragazze simpatiche, che non avevo mai visto prima d’ora: una si chiama Simona, è bionda e carina, non troppo alta ma con un fisico magnifico.

Una tipa piena di grinta

Non so come mai, ma l’ho presa subito in simpatia, e lo stesso si può dire di lei nei miei confronti: ci siamo messi a chiacchierare spontaneamente, e Giò quasi mi invidiava, mentre ci siamo seduti con una birretta alla panchina della tavolata, parlando del più o del meno come vecchi amici.

Simona a un certo punto era piena di voglia di ballare, di far movimento, ma io in cuor mio mi vergognavo un po’: con la scusa del mal di schiena, le ho chiesto di restare un po’ con me a parlare, e nel mentre, avendo finito le sigarette, lei si offrì di chiederne una per me da qualcun altro.

Attorno a me, Marti, Giò e gli altri scherzando, mi hanno detto che non potevo non esaudire il desiderio di Simona: così a un certo punto, l’ho presa alla sprovvista, in braccio, e l’ho portata con dolcezza in pista, dove stringendola a me in un lento strappalacrime, e ho visto i suoi occhi brillare.

Senza che potessi dire nulla, mi ha poi accarezzato il collo e i capelli, lunghi e lisci fino alle spalle, e ha accennato un bacio, mentre attorno a noi tanti cuori ballavano, alcuni solitari e altri in compagnia, come durante quelle danze propiziatorie di animali variopinti in cerca di anime gemelle.

E così, dopo il ballo ci siamo messi nuovamente a sedere, lei tra le mie gambe, e io proteggendola dalla brezza serale: carezzandole i capelli biondi, lei mi ha chiesto di andare da qualche parte a passeggiare insieme. Dopo aver salutato Giò e gli altri, son salito con lei sul suo motorino.

L’ho lasciata guidare, perché l’idea di farmi portare a spasso da una tipa come lei, mi prendeva molto: dopo una ventina di minuti, siamo arrivati al lungolago, e abbiamo continuato il nostro giro tra un gelato e una battuta scherzosa, fino a quando, d’un tratto i nostri occhi si sono incrociati.

A quel punto, la voglia di divenire un’unica cosa, è cresciuta al punto tale da non permetterci più di attendere oltre: siamo risaliti sul motorino, e lei ha preso la strada panoramica fin verso la vetta del monte di fronte al lago, e ci siamo fermati solo una volta arrivati in cima al grande prato.

Da lì, il panorama era una cosa unica: l’ordine delle cose si è invertito, con il cielo a un passo da noi, con tutte le lucine delle case e delle vie nella sera, capaci di brillare di una passionalità e di una leggerezza che, prima di allora, ci era sfuggita di mano e non abbiamo saputo vedere.

Con tutta la leggerezza dei diciott’anni e la voglia di vivere, ci siamo accovacciati sul prato, forse un po’ umido, ma non abbiamo badato a nulla: ci siamo soffermati a sognare del mondo e di storie di terre lontane, sentendoci pieni di desiderio e nello stesso tempo di incoscienza.

Mi son messo seduto, e lei tra le mie gambe, si è lasciata coccolare a lungo i capelli e il liscio e dolce viso, mentre i suoi occhi profondi e caldi, mi hanno conquistato il cuore e la mente: per una mezz’ora siamo rimasti così, a guardare di fronte a noi il mondo, e noi, piccoli e soli lì.

FINE PRIMA PARTE

Queste occasioni passano veramente una sola volta nella vita…e Davide sembrerebbe aver indovinato quale strada percorrere per arrivare a farsi a dovere Simona e poterci offrire un’indimenticabile storia di sesso ricca di dettagli piacevoli!

davide

Quella calda notte di luglio con Simona, di Davide di Milano.

Prima edizione: gennaio 2015, by Atlantia Media.

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