Mary era grassa e troia, una vera dolce puttanella

Quando ci siamo beccati per la prima volta all’università, Mary mi ha subito affascinato con quel suo modo di fare da ragazza acculturata e intelligente, e allo stesso tempo, con quell’espressione affascinante di una tipa che aveva una gran voglia di assaporare la vita e tutte le sfumature del piacere, senza farsi mancare nemmeno le gioie dell’eros, considerando quanto le piaceva metter bene in evidenza le sue splendide tettone abbondanti.

Un giorno, per puro caso, ci siamo incontrati in biblioteca e, mentre lei cercava dei libri, io mi son offerto per darle una mano e abbiamo subito avuto un dialogo tra il simpatico e l’insolito: e ho scoperto che avevamo in comune un gran numero di interessi e di passioni, un po’ per l’arte e anche per la voglia di divertirsi, magari associando pure anche un po’ di natura ai nostri svaghi, per non farci mancare veramente nulla alle nostre vite.

Le ho quindi proposto di trascorrere insieme una bella giornata al mare e, lei, per tutta risposta mi ha detto di essere d’accordo, e di voler poi anche concedersi una bella giornata in montagna, magari alla scoperta della meraviglia della natura: e così, ci siamo accordati ed organizzati per dar vita ad una piacevole passeggiata tra le piante, durante la quale Mary mi ha raccontato molto di lei, dei suoi sogni e dei suoi desideri.

Il bacio, le carezze e poi del sano sesso

Più mi raccontava di lei, e di quelle che erano le sue idee e passioni, e più mi stavo innamorando segretamente di lei: mentre seguivo i suoi racconti, la mia mente fantasticava su come potesse essere dolce e sensibile, o ancora, su come potesse essere attenta ai bisogni della sua anima gemella, soprattutto per quanto riguarda il suo modo di rapportarsi all’eros in tutte le maniere possibili ed immaginabili da due giovani amanti.

Parlavamo insieme, ci raccontavamo di noi e delle nostre particolarità, finché, a un certo punto io le accarezzai il viso, e con la mano guidai il suo volto a me, cercando la sua bocca: lei non si tirò indietro, e anzi, mi baciò con la sua lingua, alla ricerca della mia, e iniziai letteralmente ad eccitarmi, per quanto ci metteva la passione nel suo modo di baciare, così a lungo e senza staccarsi da me, quasi come se volesse farmi suo una volta per tutte.

Continuammo a baciarci per un po’, quindi le accarezzai i suoi capelli scuri, e continuai a desiderarla a più non posso: e la strinsi a me, baciandola, e iniziando poi a baciarle il collo, stimolandola intensamente, con lei che non sapeva sottrarsi alle mie attenzioni, e anzi, si lasciava andare sempre più, mentre la mia bocca scivolava sempre più in basso, ed arrivò allo spacco del suo seno, dove iniziai a leccarla senza sosta per sentirla ansimare.

Mary godeva, le piaceva da morire sentirsi mia, e scivolando nel suo reggiseno, arrivai ai suoi capezzoli, succhiandoli e leccandoli divinamente, mentre lei pian piano si eccitava e mi desiderava ancora di più, sollevandosi la maglietta e slacciandosi il reggiseno, mentre eravamo seduti sul prato: di fronte a quelle splendide tettone, non persi tempo per dirle quanto fosse figa e mi piacesse, e lei sorridendomi, mi disse che lo sapeva bene.

Si lasciò fare e, con grande naturalezza, scivolando sul suo ventre abbronzato, arrivai agli slip, cercando di sfilarli con i denti: e Mary rideva eccitata, soddisfatta, e quindi mi permise con le mani di levarle i jeans e le mutande, mostrandomi tutto lo splendore della sua bella figa, che era già bagnata e vogliosa, con quelle sue magnifiche labbra rosate, che subito leccai e iniziai a mordicchiare con soddisfazione per farla mia, stimolandola con le dita.

E mentre la mia lingua si faceva strada nel suo piacere, consquistandola appieno e regalandole delle sensazioni uniche, Mary voleva il mio cazzo, lo cercava tra le mie mutande, e con quelle piccole mani tentava di arraffarlo, per portarselo alle labbra e iniziare a succhiarlo: e infatti, dopo qualche secondo, me lo son sentito affondare nelle sue labbra carnose, e su quella lingua desiderosa di esser coinvolta in nuove fantastiche sensazioni.

Più me lo succhiava, e più io desideravo di esser suo, e di poter finalmente affondare il mio cazzo nella sua figa o nel suo culo, perché entrambi mi piacevano da morire e mi facevano venire una voglia incredibile di venire: poco dopo, infatti, Mary si levò il cazzo di bocca, e mi disse che era giunto il momento di farla godere per davvero, per regalarle un orgasmo veramente indimenticabile, e si mise alla missionaria per farsi penetrare la figa.

Appena dentro, iniziai a baciarla e continuare a spingere, a ritmo, per quanto mi piaceva sentirmi suo: e lei godeva, gemeva, ansimava e mugolava in una volta sola, desiderando il mio cazzo tutto per lei, con la figa bagnatissima e desiderosa di accogliermi sempre più dentro di lei, per regalarmi il godimento indimenticabile di un pomeriggio di sesso in mezzo alla natura, che sembrava non finire mai tra quelle frasche rinfrescanti.

Prima di venire, lo tirai fuori dalla sua figa ormai sfondata, e glielo misi davanti alla bocca: lei prese a succhiarlo sempre più forte, e a volerlo tutto per lei, al punto tale che socchiuse le labbra e disse di scoparle la bocca: non esitai, e dopo qualche penetrazione, lo appoggiai sopra, e mi partì uno schizzo di sborra che le finì nell’occhio, e poi un altro sul suo naso, quindi in bocca, e poi sul mento, riempiendola letteralmente del mio seme generoso.

Mary si leccò, mi guardò soddisfatta, e mi disse che non poteva più fare a meno di me e del mio cazzo: e io le disse che anch’io non potevo fare senza di lei, delle sue labbra magnifiche e di quella figa esaltante…

Stronza e figa, Mary è una di quelle tipe che se tipa va male non riesci nemmeno a salutare, mentre se ti va bene te la fai davanti, dietro e sopra: in questo racconto di sesso si può trovare tutta la sua passione per l’eros.

Mary era grassa e troia, una vera dolce puttanella, di Davide di Montesilvano.

Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.

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