Mi attizzava da morire vedere Manu di fronte a me
Quando mi son sentita l’ultima volta al telefono con la mia amica, le ho detto che c’era un tipo particolarmente carino, che frequentava la nostra compagnia, che volevo assolutamente conoscere meglio: dall’altra parte, Francesca non stava più nella pelle e voleva sapere chi fosse.
Non ero poi così certa di voler spifferare alla mia amica il nome di quel bel ragazzo, Manu, che ogni volta guardavo segretamente con interesse: si presentava sempre con quei suoi jeans a vita bassa, mettendo ben in mostra il suo culo atletico, e aveva sempre la stessa pettinatura.
I suoi occhi verdi mi attiravano in una maniera irresistibile, perché davano al suo sguardo un’impronta magnetica, qualche cosa di unico, alla quale non sapevo proprio resistere in alcun modo: e quando mi si è presentata l’occasione per parlarci e conoscerlo, ero al settimo cielo.
L’altro ieri, ero al bar con Francesca e mentre le raccontavo un po’ dei miei affari di cuore, da un momento all’altro è arrivato Manu, sorridente e scherzoso come sempre: è passato al nostro tavolo per salutarci, e si è fermato a chiacchierare con noi, mentre facevamo l’aperitivo.
Mentre lo sentivo parlare, ho avuto il desiderio di convincerlo in un modo o nell’altro a portarlo a casa mia: con la scusa del computer che non funzionava bene, alla fine lui ha detto di voler venire da me, per darmi una mano a sistemarlo.
Mentre salivamo le scale nel palazzo, ho finto di scivolare per stringergli forte la mano: lui mi ha sorretto e io, l’ho trascinato a terra con me, baciandolo appassionatamente, e accarezzandogli i capelli, mentre lui stupito, ha preso a toccarmi le cosce e poi il culo, facendomi eccitare.
Dopo esserci rialzati ed essere entrati in casa, appena richiusa la porta dietro di noi, ci siamo denudati completamente, gettando i vestiti e le scarpe qua e là per il corridoio, proprio come due infoiati che non vedevano l’ora di scopare, come se da anni non l’avessimo mai più fatto.
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Nel bagno con quel figo di Manu
E così, per rendere ancor più provocante il nostro incontro, l’ho invitato a farsi un bell’idromassaggio nella vasca: non ha esitato un istante e, una volta entrato in bagno, l’ho visto con il cazzo bello dritto e duro, scappellarselo un paio di volte in attesa di godere.
Mi ha quindi sollevato per le gambe e, aiutandomi ad entrare nella tonda vasca idromassaggi, mi ha pregato di mettermi a pecorina: in quel momento, si è fatto largo nella mia figa già bagnata e vogliosa con le dita, me l’ha allargata, e ha iniziato a leccarmela e a succhiarmela con voglia.
Già non capivo praticamente più un cazzo, e non vedevo l’ora di prendermi in bocca quel bel cazzone dalla cappella viola, per giocarci fino allo sfinimento, e poi, per sentirmelo dentro fino in fondo, e sfondarmi ad ogni penetrazione la figa e, perché no, magari anche il culo.
E così, mentre lui giocava con la mia fighetta, gli ho chiesto di sdraiarsi in modo tale da potergli afferrare quel bel cazzo pulsante: non si è fatto pregare tanto, e mentre ero intenta a farmi leccare la figa e già non ne potevo più dal godimento, ho cominciato a leccargli le palle e a baciargli il cazzo.
Era talmente eccitato pure lui, che aveva la cappella bagnata, e mi pregava di ingoiarglielo: non mi son fatta pregare, e con un solo gesto, me lo son fatto scorrere tutto in bocca, mentre lui mi diceva di farlo di più, di farlo sentire uomo ancor di più, eccitandomi con parolacce di ogni tipo.
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Me l’ha messo in culo, fottendomi divinamente
Ero ormai diventata di colpo la sua troia, e per dimostragli ciò, gli ho chiesto di mettermi un dito in culo: al primo colpo, lo ammetto, mi ha fatto male e non mi piaceva granché, ma poi, con i gesti seguenti mi son sentita ancor più apprezzata per il mio saper essere provocante e disinibita.
A quel punto, gli ho detto di scoparmi, e di farlo in culo: non si è fatto pregare due volte, e mi ha squarciato il buco con quella sua cappella bollente, mentre lo sentivo godere ed apprezzare alla grande il mio culo, che aveva preso a schiaffeggiare in modo tale da farlo diventare rosso.
Mi sembrava ormai di avere uno stantuffo nel culo, mentre mi trombava, e quando ormai stavo quasi per piangere, in bilico tra dolore e godimento assoluto, mi son sentita infilare una mano nella figa: stavo quasi per crollare nella vasca dal godimento, mentre pian piano l’idromassaggio andava.
Manu mi stava trombando in un modo selvaggio, sempre più selvaggio, e quindi è venuto gridando e desiderando ancor più piacere… mi son sentita qualche cosa risalire su per il culo, era la sua sborra, che subito dopo mi è fuoriuscita dall’ano, mentre lui mi osservava soddisfatto e mi diceva di essere una troia incredibile…
Questa volta è Alessia la protagonista della scena: e come scrittrice di racconti erotici amatoriali possiamo dire che sia davvero molto brava, perché trasmette emozioni uniche.
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Manu mi attizzava: non vedevo l’ora di trombarmelo, di Alessia di Milano.
Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.
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Sapessi io quanto non vedo l’ora 😀