L’ho conosciuta al Mc Donald’s (parte 1)
Ero arrivato alla stazione di Roma Termini da poco e non sapevo dove dirigermi perché avevo una fame da lupo. Con quei quattro soldi che mi trovavo in tasca, decisi di andare al Mc Donald’s, anche se era tardi, circa le 23:00. Non c’era tantissimi gente a quell’ora, ma solo alcuni individui che mangiano il proprio panino o un’insalata.
Il primo approccio
A un certo momento, mentre stavo addentando il mio hamburger mi sento chiamare:
– Scusa? Scusa?
– Dimmi pure.
-Mi posso sedere al tavolo qui con te, perché sono appena arrivata con un treno in ritardo e ho paura di stare sola a quest’ora.
-Prego la sedia è libera!
Senza farci molto caso la lasciai sedere. Aveva ordinato anche lei un panino, una coka light e le patatine nel sacchetto piccolo. Era mora, formosa e indossava un leggings nero molto attillato. Con una cosa di quel genere non poteva far altro che attirare lo sguardo dei più depravati e, credo, che alla fine aveva fatto bene a mettersi al mio tavolo. Io sono un bravo giovanotto e non le avrei fatto nulla, anche se nella mia testa si muovevano immagini proibite che me la facevano immaginare in groppa su di me, con le sue tette davanti alla mia faccia.
Mi misi a guardarla bene mentre continuavo a mangiare (e a mangiarla con gli occhi) fino a quando non esclamò:
-Tu hai già un posto dove dormire? Credo che viaggi anche tu con quella grossa valigia!
-Sì ho trovato un alberghetto qui visino. Comunque non ci siamo manco presentati, piacere Giovanni!
-Oh scusa, che cretina…questa è stanchezza che fa brutti scherzi! Io sono Martina!
-Piacere Martina, sei proprio una bella ragazza!
-Grazie, comunque se non ti dispiace mi dici il nome dell’hotel che provo a vedere se hanno una stanza. Sarei dovuta arrivare questo pomeriggio, ma il treno ha fatto un ritardo pazzesco e non sapevo neppure come prenotare qualcosa.
Le dissi il nome e il numero di telefono per farla provare a chiamare e così le dissero che non erano più disponibili delle stanze. A quel punto una volta chiuso il telefono si mise a piangere.
Fui colto alla sprovvista, non sapevo cosa fare e cosa dirle…d’altronde non era di certo bello arrivare in una città che non conosci e rimanere a dormire in una stazione!
-Senti non so se si possa fare, ma se vuoi chiediamo di aggiungere un letto nella stanza mia. Lo so che non è granché, perché per te sono uno sconosciuto, ma forse meglio che dormire in una stazione con i barboni e gli zingari che girano.
Le porsi un fazzoletto di quelli presi dal tavolo. Lei lo afferrò e dopo essersi soffiato il naso mi disse:
-Sei sicuro? Non ti creo problemi?
-Guarda sono single se intendi quello. Vediamo se il tipo dell’hotel ci aiuta o al massimo vieni comunque e dormo sul pavimento e tu sul letto.
-No, dai dormo io sul pavimento la camera è tua.
-Va dai…su finiamo di mangiare e poi sgommiamo!
Uscimmo dal Mc un po’ di corsa e nel giro di pochi metri ci ritrovammo con l’hotel davanti.
-Sera, sono il signor Giovanni M…. ho riservato una stanza deluxe per stasera.
-Buna sera Giovanni, sì, ho bisogno di un suo documento e di sapere se la ragazza è con lei.
-Guardi sì, è possibile aggiungere un letto nella stanza, purtroppo c’è stato confusione e ho prenotato una camera singola anziché doppia.
-Non c’é alcun problema, nella camera deluxe c’è una brandina divanetto già presente, basta aprirlo. Le devo dire però che il costo sarà leggermente diverso da quello che aveva visto al momento della prenotazione.
-Non c’è problema. Possiamo andare già in camera e lasciarle i documenti da prendere domani mattina?
-Certo, queste sono le chiavi. Primo piano sulla destra in fondo.
-Grazie, buona notte!
L’entrata del paradiso
-Giovanni grazie infinitamente, dimmi poi quant’è la differenza che la pago.
-Domani mattina sistemiamo tutto Martina adesso vediamo di trovare la stanza!
-Perfetto, grazie ancora!
Misi le chiavi nella serratura elettronica e si spalancò la porta lasciandoci la vista di una splendida stanza ampia. Il bagno era spazioso e accogliente e c’è anche lo spazio giusto per sistemare la sua brand in un angolo, per avere la giusta privacy.
-Wow, ma è splendida questa stanza! Ce la facciamo una doccia prima di dormire?
-Sì, puoi farla prima tu. Io la farò dopo non c’è problema.
-Giovanni
Si fermò e attese un mio cenno di capo
-Una doccia insieme intendo!
Rimasi di stucco per qualche secondo, magari arrossendo leggermente, perché non mi aspettavo una proposta così. Lei era splendida, tutte le forme giuste, né troppo magra né troppo grassa, un seno tondo e abbondante, i capelli lunghi raccolti in una treccia. Insomma, uno schianto ai miei occhi!
-Martina, questa proposta mi piace eccome, ma sei sicura?
Intanto sentivo il mio cazzo che, lentamente, iniziava a gonfiarsi sotto la zip dei pantaloni.
-Certo!
Lei iniziò a sbottonare la lunga camicia gialla che aveva sui leggings e lentamente si avvicinò al mio volto accarezzandolo. Io allora la baciai.
Iniziai a dirigermi verso il bagno e togliermi gli abiti. Lei si abbassa le mutande e mi lasciò vedere uno spettacolo unico!
L’ho conosciuta al Mc Donald’s (parte 1) di Giovanni da Firenze
Prima edizione: febbraio 2023, by Atlantia Media.
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