La mia prima volta con Marco (Parte 1)

Stavamo insieme da circa un mese e non avevamo ancora fatto sesso. Certo, ci eravamo toccati un po’, ma i vestiti erano sempre rimasti addosso. Non sapevo bene il perché, ma entrambi sentivamo il bisogno di andarci piano con l’altro, nonostante fossimo entrambi maggiorenni e con altre storie alle spalle. Non era una cosa da una notte e, secondo lui, non lo ero nemmeno io. Ora ero lì, in piedi sulla soglia di casa di Marco, con le ginocchia che tremavano, la gola secca e i capelli perfetti, a parte i pochi riccioli che si erano rovinati a causa dell’aria umida dell’estate.

A casa di Marco

La porta si aprì e lui era lì. Lo guardai in lungo e in largo, cogliendo ogni dettaglio che credevo di aver riconosciuto, ma che mi sorprendeva sempre a ogni nuovo sguardo. Il suo mento mi si parò davanti all’altezza degli occhi. Era perfetto per quei baci da film e i suoi occhi erano di una bellissima tonalità di verde smeraldo che trovavo accattivante e dannatamente sexy sotto i suoi capelli castano scuro. Era questo che mi piaceva del suo essere un ragazzo di campagna! I ragazzi di campagna lavoravano senza maglietta d’estate, quindi si abbronzavano in modo uniforme. E questo ragazzo di campagna aveva un corpo perfetto e scolpito in tutti i punti giusti. Nonostante potesse avere l’aria da duro, in realtà era un orsacchiotto quando mi abbracciava e mi teneva stretta a sé.

Mi afferrò la mano, mi tirò dentro e mi condusse in salotto. Mi sedetti sul divano e lui mi chiese se volevo bere qualcosa. Sorrisi e accettai, guardandolo andare in cucina e tornare con una lattina fredda di tè al limone, il mio preferito. Ci sedemmo a guardare un film, ma non ci facemmo mai caso. Eravamo così presi a parlare l’uno con l’altro, a conoscere meglio, a parlare del nostro passato. Abbiamo scoperto molte cose l’uno dell’altro, che non sapevamo già. Abbiamo parlato di cose serie, dei primi amori, delle prime perdite, ecc. Abbiamo parlato di cose casuali, come i nostri ristoranti preferiti, le allergie, gli animali domestici preferiti e persino i giochi preferiti dell’infanzia. Il suo era “Obbligo o verità”, mentre il mio era nascondino. A questo punto mi venne un’idea e gli sorrisi. Quando mi ha guardato con uno sguardo interrogativo, ho ridacchiato. Credo di averlo scioccato quando mi sono alzata, ho girato dietro il divano, mi sono chinata e gli ho sussurrato all’orecchio, con la bocca a un soffio da lui

-Eccoti qua!

Mi misi a correre, dirigendomi verso il retro della casa, dove sapevo che c’erano le camere da letto, dato che mi aveva mostrato la sua casa la prima volta che ero stato qui. Quando entrai nella sua camera da letto, cercai un posto dove nascondermi e finii per chiudere la porta dell’armadio dietro di me proprio mentre lui entrava di corsa nella stanza. Potevo vederlo attraverso le fessure della porta, mentre mi cercava in lungo e in largo. Ridacchiai.

Merda… mi aveva sentito!

Cercai di saltare dietro i cappotti quando la porta si aprì di scatto e il suo braccio mi avvolse la vita. Risi forte mentre mi portava fuori dall’armadio e mi trascinava a terra. Dopo un attimo di lotta, finalmente lo bloccai sotto di me.

-Sai…questo è davvero ingiusto.

-E perché?

-Beh, io sono un tipo virile, non dovrei perdere contro una ragazza!

-Vedila così, sono una ragazza che prende il controllo, e potrebbe piacerti.

Gli dico con voce bassa e lamentosa.

In quel momento, il mio viso era a pochi centimetri dal suo, così ho visto il fuoco che è divampato improvvisamente nei suoi occhi. Mi afferrò il viso e mi baciò. Mi sono sciolta su di lui, le mie mani hanno liberato le sue braccia per sostenermi a terra.

Rotolammo, chinandosi per metà su di me, mentre portava la sua mano sul mio viso, facendo scorrere la punta delle dita sulla mia guancia per poi abbracciare la mia mascella, portando il suo viso verso il mio. Sfiorò le sue labbra sulle mie, una, due volte, poi si tuffò in un bacio che mi fece girare il mondo intorno. La sua mano passò dalla mascella, al collo, al braccio, al fianco, per poi risalire sul fianco e fermarsi sotto il seno. Si staccò, senza fiato come me, mentre leggevo la domanda nei suoi occhi. Aspettò…

-Ti prego.

Sussurrai!

La sua mano si spostò verso l’alto, un piccolo sorriso si incurvò agli angoli della sua bocca prima di baciarmi di nuovo, solo una volta. Si staccò, abbassando lo sguardo per osservare la sua mano che risaliva lentamente sul mio seno, fermandosi ogni centimetro circa per massaggiarlo dolcemente. Il tempo si è fermato, ho trattenuto il respiro, la mia pelle si è riscaldata sotto il suo tocco e ho fissato il suo viso, osservando la sua espressione cambiare man mano che la sua mano si avvicinava al mio capezzolo. Quando finalmente la sua mano si avvicinò al mio capezzolo, vi sfiorò leggermente il pollice. Immediatamente il capezzolo si rialzò, premendo contro il reggiseno e la canottiera. Lui se ne accorse e già bruciava di passione.

Mi baciò di nuovo, la sua lingua si intrecciò con la mia mentre la sua mano si avvicinò di nuovo al mio viso, scostandomi i capelli dagli occhi. Sentii le sue braccia scivolare sotto di me, sollevandomi da terra. I miei occhi si incrociarono con i suoi mentre si avvicinava e mi posava delicatamente sul letto. Si inginocchiò sul letto accanto a me, si tolse la camicia e la gettò dall’altra parte della stanza. Mi afferrò la mano, tirandomi su, mentre infilava la mano sotto la mia camicia, tirandola su e sopra la mia testa. Ridacchiai, quasi sentendomi timida, mentre i suoi occhi scorrevano sul mio corpo e un altro basso gemito sfuggiva da quelle belle labbra.

Scese di nuovo verso di me, il suo corpo coprì ancora una volta il mio mentre mi abbracciava. Le sue labbra incontrarono il mio collo. Mi baciò. Io sospirai. Leccò. Gemevo. Succhiava, io rabbrividivo. Ha mordicchiato, ho sussultato. Gemeva e mi venivano i brividi.

-Continua!

Continuò a baciarmi fino a quando poi feci scivolare le mani lungo il corpo, sui fianchi, sulle cosce fino al bottone dei pantaloni. Lo vidi ansimare. Silenzio. Trattenni il fiato mentre le dita lavoravano il bottone, poi la cerniera, quindi scivolarono lungo i bordi, afferrando i jeans e tirandoli giù, sopra i fianchi.

Finirono sul pavimento e poi potei sentire i suoi occhi che scrutavano il mio corpo. Gemette di nuovo quando i miei seni caddero fuori dal reggiseno che avevo slacciato, ondeggiando dolcemente mentre mi muovevo di nuovo, e poi tirai giù anche le mie mutandine. Ero nuda e lui era in silenzio. Si sedette sul bordo del letto e mi ammirò ancora per un momento. Seguendo ogni curva, assaporando ogni movimento.

Il momento tanto desiderato: il pompino

Mi ha sorriso. Fissandomi solo negli occhi, mi tese la mano. Ho unito le mie dita alle sue e lui mi ha tirato vicino a sé, le sue mani poi sono scivolate sui miei fianchi fino al mio sedere, dove lo ha afferrato dolcemente e mi ha fissato. Si alzò in piedi, tirando il mio corpo contro il suo e i miei capezzoli sfiorarono la sua pelle, facendo sussultare entrambi per l’improvviso contatto. Si staccò, tornando a guardarmi negli occhi mentre si sbottonava i pantaloni, facendoli scivolare insieme alla biancheria intima. Sentii il suo cazzo contro la mia pelle prima di vederlo. Feci scorrere la mano sul suo corpo, attirando il suo viso verso il mio per baciarlo dolcemente, i miei occhi incontrarono i suoi, poi scesero lungo il suo corpo mentre mi allontanavo da lui…

A quel punto non potevo far altro, inginocchiarmi. Aveva un cazzo che qualsiasi ragazza avrebbe voluto tra le mani. Perfettamente liscio, con una vena che correva lungo la parte superiore, appena visibile, fino alla testa splendidamente ingrossata… Dio, volevo assaggiarlo. Deve avermi sentito pensare questo, perché mi ha avvicinato il viso al suo, baciandomi forte sulla bocca prima di staccarsi e fissarmi negli occhi, pronunciando le parole più belle che avessi mai sentito…

-È tuo, tutto tuo!

L’aria nella stanza sembrava più calda e piena del nostro desiderio. Così inizia a leccare tutto intorno il suo cazzo: sentivo delinearsi nella mia mente il suo cazzo perché avevo chiuso gli occhi. Poi, però, presa dal desiderio di scoprire la sua espressione li aprii di nuovo.

Era lì, pronto a godere con la mia bocca che scorreva lenta lungo tutta la sua asta. Inizia lentamente a scendere e salire per far aumentare il suo desiderio in maniera lenta. Non volevo bruciare quel momento in una manciata di secondi, ma volevo godere con il suono dei suoi gemiti. Lentamente dalla ia bocca iniziava a colare la saliva che bagnava ancora di più i suo grosso cazzo e faceva scorrere più velocemente la mia bocca.

Gli piaceva, eccome se gli piaceva! Tanto che poggio una mano sul mio capo e iniziò a dettare il ritmo del suo pompino. Io, per rendere ancora di più prezioso quel momento decisi anche di provare a succhiare. In quel momento ebbe un sussulto! Capii che non poteva continuare ancora per molto così e quindi aumentai ancora di più il ritmo, continuando anche a leccare tutta intorno la cappella e ciucciandolo. A quel punto iniziò davvero ad ansimare e mi fermò dicendo che non voleva subito arrivare così!

La mia mano incontrò il suo petto, spingendolo delicatamente verso il letto. Lui indietreggiò, senza lasciare i miei occhi mentre si sedeva sul letto. Mantenni il mio sguardo bloccato con il suo, guardandolo mentre le sue mani scivolavano sulle mie gambe e sui miei fianchi, per afferrare la mia vita, tirandomi più vicino. Solo quando le sue labbra incontrarono la pelle morbida del mio ventre, i suoi occhi si chiusero.

Gli passai una mano tra i capelli, sospirando dolcemente, e appoggiai l’altra mano sul suo braccio mentre lui spargeva piccoli baci su tutta la mia pelle. Si tirò indietro, afferrandomi e tirandomi giù con lui, girandoci e sdraiandosi di fronte. La mia testa incontrò il cuscino e le sue labbra incontrarono il mio collo. La sua mano risalì lungo il mio fianco, trovando il mio seno e sfiorando con il pollice il capezzolo. Ridacchiò mentre io sussultavo sotto il suo tocco e un piccolo mugolio mi uscì dalla gola.Prese in bocca il mio capezzolo e succhiando dolcemente. Rabbrividii e ansimai sotto di lui, mentre la sua lingua passava sul mio capezzolo ancora e ancora, stuzzicando senza sosta il piccolo picco tenero. Senza preavviso, si staccò da me e scese dal letto, afferrando la mia gamba e girando il mio corpo di lato in modo che il mio sedere pendeva quasi dal letto, e si inginocchiò davanti a me. Trattenni il respiro…

Si immergeva per la prima volta nella mia umidità con il suo capo: baciando il mio posto più segreto, per la prima volta. La sua lingua sfiorò il piccolo bocciolo che ora pulsava. Stavo per perdere la testa proprio in quel momento. Ma lui si prese il suo tempo: baciò, leccò, succhiò e toccò la mia figa. Quando la prima ondata si avvicinò, infilò un dito dentro di me, massaggiando mentre le onde salivano, e si impadronì del mio corpo. Mi agitai e gemevo il suo nome mentre l’intenso orgasmo mi squarciava.

Non ebbi bisogno di alcuna persuasione quando cambiammo posizione e mi ritrovai in ginocchio, con quel cazzo proprio di fronte a me. Chiusi e me lo infilò nella figa. Il suo cazzo premeva delicatamente contro la mia figa.

La mia prima volta con Marco (Parte 1) da Valeria di Torino

Prima edizione: luglio 2023, by Atlantia Media. 

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