Con la madre e la figlia ho goduto e testato la legge della maniglia

Quando mi son trombato Sonia nella cantina del mio palazzo, come vi ho raccontato nel mio altro racconto, pensavo poi a quanto potesse essere figo farsi anche sua figlia Jessica, che un po’ le assomiglia, ma in realtà, non è proprio identica a lei: se infatti la madre è figa e tonica, e ha un bel fisico di quelli che invogliano subito a metter il pesce al caldo, la figlia non è proprio così tanto invitante e focosa, almeno per l’impressione a prima vista.

Tempo fa, infatti, Jessica aveva bisogno di alcune ripetizioni di francese e, siccome sua madre sapeva che io l’avevo studiato, quando ci siamo incontrati per le scale, mi ha proprio detto se potessi darle una mano per cercare di rimediare all’insufficienza: e così, la stessa sera, sono stato a casa sua, per cercare di capire quali fossero i problemi con la lingua di questa giovane e simpatica ragazza, che tuttavia, sembrava un po’ timida durante lo studio.

Così, le ho domandato che cosa non andasse bene a scuola con una materia sì un po’ difficile, ma che tuttavia, poteva senz’altro offrirle la possibilità di migliorare la sua media e, soprattutto, anche di aprirsi alla conoscenza di un altro mondo, conoscendo una lingua e una cultura certamente in grado di dare qualcosa di interessante a chi la studi, proprio per la varietà di esperienze e di correnti artistiche che si sono susseguite al suo interno.

Ma mentre facevamo le ripetizioni, Jessica sembrava un po’ distratta da qualcosa, da un particolare che di tanto in tanto le tirava l’occhio su di me: e con la coda dell’occhio, mi sono accorto che si trattava nientemeno che delle mie gambe e, ancora, del rigonfiamento del mio cazzo sul cavallo, dove i jeans in effetti mostravano la presenza di qualche cosa di piuttosto corposo, che lei evidentemente trovava affascinante e irresistibile all’occhio.

Jessica vuole il mio cazzo nella sua camera

Mentre sua madre era intenta a preparare la cena, e noi eravamo da soli in camera a studiare, all’improvviso, Jessica mi disse apertamente “Fra, fammi vedere com’è il tuo cazzo, dai!” al che, sulle prime, feci finta di non sentire e continuai a ripeterle le cose, ma vedendo che avevo ignorato la sua richiesta, Jessica si avvicinò a me e iniziò a sfiorarmi il cavallo, e mi disse “dai, non far finta: voglio vedere la tua cappella, dai, dammela!!”.

A quel punto, diedi un’occhiata attorno a me nella stanza,e non vedendo nulla di insolito, mi abbassai i jeans e i boxer, e le mostrai il mio cazzo. Jessica, di fronte ad esso, non si perse d’animo e me lo prese con la sua mano destra, dicendo “che bel cazzo, Fra, fammelo scappellare che poi vedo io cosa farci con un bel pesce così…mhhhhhh, ho proprio voglia di prendermelo in bocca e poi anche sotto!! Cosa e ne pare come idea?!”.

Al solo sentirle pronunciare quelle parole, e passarsi la lingua sulle labbra vogliosa, mi si drizzò mentre l’aveva in mano, e di nuovo Jessica disse “ah, cazzo ti sta diventando duro, adesso non me lo faccio scappare!” e con un gesto veloce, chinandosi, se lo ingoiò facendomi gemere, sotto voce, perché non volevo che Sonia si accorgesse che stavo facendomi spompinare il cazzo da sua figlia, anziché farle ripetere ciò che non capiva di francese.

Ma più lo succhiava e leccava, e più mi faceva tremare di piacere, e dalla mia bocca uscivano parole come “uuuuhhh, sììììììì Jessy, succhialo, dai, ohhhhh”: e mi sistemai sul letto, con lei inginocchiata sul pavimento, e la testa tra le mie gambe, finché a un certo punto non entrò sua madre. Mi venne un colpo quando ci vide così, ma Jessica andò avanti incurante a succhiarlo, al che Sonia disse “Jessy, smettila immediatamente di succhiargli il cazzo!!! Ho chiamato Fra perché ti aiutasse a studiare, mica perché stesse qui con te a far certe cose in camera da letto, cazzo!!!”.

Né io né Jessica rivolgemmo la parola a Sonia, e anzi, lei rimase lì sulla porta, con una faccia incazzata, e minacciando di mandarmi fuori di casa. Continuando a guardarci, mentre io avevo un’espressione beata in faccia e Jessica mi spompinava il cazzo, Sonia si eccitò: me ne accorsi perché ebbe un tic alla coscia, e si passò la lingua sulle labbra, pensando probabilmente a quanto fu bello trombare con me nella cantina del palazzo.

Per evitare che Jessica se ne potesse accorgere, le misi una mano dietro la testa, per spingerla verso di me – e la cosa le piaceva veramente tanto – e mi alzai, per far sì che potesse ingoiare meglio il mio cazzo, e nello stesso tempo, facevo smorfie di godimento alla volta di Sonia, e con l’altra mano, le facevo gesti come per dire che sua figlia era semplicemente divina, qualche cosa di incredibilmente simile a sua madre, praticamente irresistibile.

Sonia a quel punto fece un sorriso e trattenne a fatica il risolino, e mi guardò, abbasandosi la tuta e mostrandomi le mutandine bagnate: le dissi di no, stupito, ma lei non volle saperne, e si abbassò le mutandine, venendo verso di noi con passo sicuro, e con tanta voglia. Jessica non si accorse di nulla, perché voltata di spalle, ma Sonia arrivò lì vicina e mi mise la figa praticamente in bocca, al che non persi tempo e iniziai a leccarla con gusto.

A forza di succhiarmelo così bene, però, Jessica mi fece venire proprio in quel momento nella sua bocca, facendomi ululare dal piacere, con sua madre proprio dietro di lei: così, levandosi il cazzo dalla bocca, e girandosi, disse a sua madre che solo lei avrebbe potuto scoparsi il mio cazzo, e che quindi se ne sarebbe dovuta andare dalla stanza, perché non aveva intenzione di condividere con sua madre una trombata che voleva gustarsi da sola…

Sonia la guardò, le disse che era una gran brava bocchinara, e che ora aspettava di vedere come potesse gestirsi il mio cazzo con la sua fregna giovane e inesperta: “Ma’, non ti preoccupare, che me lo trombo io per bene e lo faccio venire anche in culo, magari!!”… “Brava, Jessica: e mi raccomando, prima in figa e poi in culo, e non il contrario!!”… “Lo so, mamma, non ti preoccupare: Fra non vede l’ora di trombarmi, dai, esci dalla camera…”

Quando si ha la fortuna di trovare una madre ed una figlia così interessanti non ci si può abbandonare alle loro attenzioni: e questi racconti erotici celebrano davvero la troiaggine di certe tipe

La legge della maniglia…prima la madre, poi la figlia, di Fra di Palermo.

Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.

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