Ho goduto alla grande mentre facevo gli esercizi in palestra

Nella palestra dietro casa mia, in cui ho deciso di iscrivermi da circa un paio di mesi, c’è una trainer particolarmente carina e simpatica che mi ha da subito messo a mio agio, facendomi scegliere questo posto per restare in forma: e in effetti, nel giro di poco tempo, il mio allenamento è diventato sempre più soddisfacente, con risultati che mi hanno finalmente portato a sentirmi davvero in forma.

Le cose sono diventate ancor più interessanti quando, una sera, durante l’allenamento eravamo soltanto noi due: in palestra non c’era nessun altro, perché ormai con il weekend alle porte, tutti quanti avevano preferito andarsene fuori, piuttosto che stare ad allenarsi lì, salvo io, che non avevo voglia di fare grandi cose e, al contrario, non volevo trascurarmi in quella serata di venerdì in cui mi sembrava facesse già abbastanza freddo.

Così, mi son ritrovato a parlare e ad esercitarmi con Gaia, chiedendole che cosa avrebbe fatto quella stessa sera e, ancora, se avesse intenzione di andare da qualche parte: non aveva particolari progetti e, tra un allenamento e l’altro, sculettandomi davanti con quel bel culo e il suo perizoma fine, mi sorrideva e guardava bene il pacco, quasi come se si fosse accorta che a forza di vedermi quella fighetta muoversi davanti, mi si fosse raddrizzato.

Gaia faceva davvero la troia

Mentre continuavo a tenermi in forma, con una scusa, Gaia si avviò verso i bagni: in realtà, sentii il rumore di una serratura che si chiudeva, quella della porta della palestra, al che mi domandai se stesse progettando di fare qualche cosa di insolito con me, quella sera, al lavoro. Tornò sorridendo, e di nuovo sculettando allegramente, come se già sapesse esattamente che cosa avremmo fatto poco dopo, mi guardò di nuovo all’altezza dell’inguine.

Era lì che si concentrava tutto il suo interesse e, mentre stavo facendo degli addominali, all’improvviso, si chinò su di me e infilò la sua testa tra le mie gambe, guardandomi con un’aria da troia vogliosa: mi accarezzò l’uccello da sopra i pantaloni e, quindi, rivolgendo la sua attenzione verso di me, mi disse che lo voleva fottere lì in palestra, che non doveva passare altro tempo prima che finalmente glielo mettessi tutto dentro di lei.

Mi abbassò i pantaloncini e le mutande, e portandoselo tra le mani, iniziò a farlo scivolare tra i palmi, facendomi eccitare: non voleva perdere per nulla tempo, e quindi, subito dopo mi mise letteralmente la figa in bocca, perché voleva che gliela leccassi. Dopo essersi sistemata sopra di me, con la mia lingua vogliosa, iniziai a leccare senza sosta, sapendo che si eccitava a più non posso e che voleva sempre di più il mio cazzo.

Continuando in quella maniera a leccarla, Gaia iniziò quindi a gemere rumorosamente, eccitandosi sempre di più, e chiedendomi di essere sempre più spinto nel farla godere, senza fermarmi mai, perché ero troppo bravo a leccargliela. Ormai era pronta a farsi fottere per bene, e quindi, si sistemò sul tappetino a gambe ben divaricate, e aspettò che il mio cazzo fosse pronto per esser ficcato in quella bella e calda fighetta vogliosa.

Lo spinsi dentro di lei e mi fece subito godere, considerando come quella bella fighetta era prima di tutto ben bagnata e stretta, al punto tale che mi sentivo il cazzo coccolato come mai mi era successo prima: la cosa mi faceva letteralmente perdere la testa e, mentre lo facevo scorrere dentro e fuori, eccitandomi sempre di più per come la trombata continuava, chiesi quindi a Gaia di cambiare posizione perché volevo assaporarla diversamente.

Si sistemò a pecorina, e quindi, iniziai allegramente a spingere il mio bel cazzo dentro di lei, sentendolo entrare ancor di più rispetto a prima e, ancora, vedendo quanto lei si eccitava, voltandosi a guardarmi mentre la fottevo, mi rendeva ancor più curioso di sapere fino a quando avrebbe resistito prima di venire, sentendosi trapanare in quella maniera incessante la sua meravigliosa fighetta bagnata e calda, che sembrava ormai incandescente.

Gaia si sdraiò quindi sul materassino e, quindi, divaricando le gambe e la figa con le mani, mi ha pregato di fotterla ancora, più intensamente, perché ormai era lì lì per venire: mentre continuavo a far dentro e fuori da lei, finalmente la sentii godere, mentre aveva raggiunto l’orgasmo, e io non ero molto lontano dal raggiungerla, considerando come il mio cazzo continuava a scoparla dentro e fuori, in un continuo movimento di piacere travolgente.

Saranno passati un paio di minuti, quando finalmente le ho tirato fuori il mio bell’uccello dalla figa e le ho spruzzato tutta la mia sborra calda sulla schiena, facendole piovere questa pioggia di vita a goccioloni su di lei, sentendola eccitarsi e godere di nuovo ad ogni contatto con il mio seme. Quindi si alzò, mi guardò soddisfatta, e mi prese per mano dicendomi che era ormai venuto il tempo di farci una doccia prima di uscire a cena insieme…

Quanto godimento in palestra con quella ragazza: e Gianni non si è tirato indietro per metterle a disposizione il suo cazzo, per scrivere un racconto erotico travolgente.

 

In palestra con una troia, di Gianni di Ferrara.

Prima edizione: novembre 2015, by Atlantia Media.

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