Un cazzo tutto caldo per lei
Tra gli amici della confraternita, in modo particolare, c’era una tipa che mi esaltava – e davvero tanto: Tamara, questo è il suo nome, mi ha infatti da subito conquistato con quel suo modo di raccontare storie simpatiche e, nello stesso tempo, anche con quel suo modo di vestirsi che, apparentemente poteva sembrare normale, ma in realtà, era studiato in modo tale da far eccitare – e non poco – chiunque stesse a guardarla per un po’ di tempo, come me.
Con il passare delle settimane, il desiderio di non limitarci unicamente a leggere insieme le scritture, si era fatto sempre più forte ed irresistibile: questa troietta, infatti, sculettava in un modo inequivocabile, soprattutto quando si trovava vicino a me, e per questo motivo, guardandola muoversi e, soprattutto, ascoltandola parlare quando si sedeva vicino a me, mi spingeva a desiderare ulteriormente di approfondire la sua conoscenza, per sperimentare qualcosa di nuovo insieme.
Così, un pomeriggio, diedi appuntamento a Tamara: le dissi che ci saremmo visti da me, prima di andare insieme al gruppo di preghiera, perché volevo mostrarle un paio di volumi preziosi della mia collezione, una buona scusa per farla salire in casa e, una volta lì con me, per tentare un indimenticabile approccio e, magari, riuscire finalmente a trombarmela, in barba a tutte le balle religiose e a tutti quei precetti del menga ai quali – probabilmente – nemmeno lei credeva più di quel tanto.
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Arrivò finalmente il gran momento, quel pomeriggio, e verso le 15 lei suonò alla mia porta: non c’era nessun altro in casa, quindi, ne approfittai per organizzare al meglio la scena, per rendere irresistibile la tentazione di buttarci insieme sul letto e, quindi, per esprimere finalmente i nostri istinti su quel piumone, senza pensare troppo e, soprattutto, senza lasciarci riempire la testa di minchiate, quelle sì, che a tutto contribuivano fuorché al nostro piacere e divertimento insieme.
Tamara, una volta entrati in casa, mi guardò subito negli occhi, e mi disse che non aveva voglia di leggere nulla, ma che al contrario, voleva davvero spassarsela alla faccia di tutti quanti, senza correre il rischio di perdere l’occasione che avevamo: così mi si gettò ai piedi, e inginocchiata nella posizione giusta, mi sfilò il cazzo da sotto i vestiti, e iniziò a succhiarlo e a giocarci come fosse il suo giocattolo preferito, bello gonfio e soprattutto pronto per gustarselo dentro, in bocca e in figa.
Qualche istante dopo, infatti, iniziò a toccarsi da sopra i vestiti, e si sfilò leggings e mutande, quindi anche la maglia: era ormai pronta a darsi completamente ai miei desideri, e io non mi tirai indietro, proponendole di fare un bel 69 sul mio letto, cosa che la fece eccitare a più non posso, tant’è vero che poco dopo lei si preparò a montarmi sopra, dandomi quella meravigliosa figa da assaporare, prima di fotterla a dovere con il mio bel cazzo, che non vedeva l’ora di possederla.
Lei era già eccitatissima, ormai in preda al godimento, così mentre le mie dita e la mia lingua lavoravano per farla eccitare, nel frattempo, io con il mio cazzo infuocato, non vedevo l’ora di spegnere la mia cappella incendiata dentro quella meravigliosa fighetta, approfittando di quel meraviglioso luogo di piacere per godere: poco dopo glielo misi dentro, facendolo scorrere avanti e indietro, con lei a gambe spalancate sotto di me, mentre io spingevo per entrare in lei e godere al massimo.
Ad ogni spinta, mi sentivo sempre più carico e voglioso di sfogare il mio desiderio sborrando, perché ormai il mio cazzo esplodeva e i coglioni erano traboccanti: continuai a spingere a ritmo, cavalcandola intensamente, perché ormai non desideravo altro che venire, mentre lei strillava per il godimento e ansimava, venendo poco dopo, mentre io con il mio cazzo ero pronto ad esplodere in ogni momento, ma volevo che fosse qualche cosa di indimenticabile.
Così, rallentando la trombata, le dissi che volevo fosse lei a farmi venire, piano piano, fottendomi il cazzo con una delicatezza assoluta: mi sdraiai con le gambe allungate e, quindi, poco dopo lei mi salì sopra, voltandosi e dandomi le spalle: il mio cazzo entrò piano piano nella sua figa, io ero già stravolto dal piacere, e mi bastarono due montate su e giù per liberare tutta quella crema che avevo in corpo dentro di lei, gemendo per quanto mi era piaciuto sborrarle dentro.
Mi lasciai andare sul letto, soddisfatto, mentre lei pian piano rallentava la scopata e, quindi, sollevandosi faceva scivolare fuori il cazzo: e da quel meraviglioso buchino, poco dopo, iniziò anche a colare fuori la mia sborra calda…
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Tanta voglia di cazzo, un desiderio irrefrenabile di piacere: questa è la sostanza della storia di sesso inviataci da Luigi, un amante pronto a fare impazzire la sua trombamica.
Il mio cazzo duro pronto per i suoi desideri, di Luigi di Forlì.
Prima edizione: gennaio 2016, by Atlantia Media.
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