Emma mi ha fatto godere di brutto: è una fighetta che scopa bene
Quando la prima volta che ci siamo incontrati per la strada, l’ho guardata bene negli occhi, mi son reso conto di come questa tipa fosse al di fuori del comune e potesse veramente conquistarmi sin dal primo sguardo, anche perché aveva una cura dei dettagli di sé, che era qualcosa di cui difficilmente non ci si potesse innamorare, in maniera particolare, dal momento in cui mi son fermato a parlare con lei, conoscendola meglio.
Certo, Emma era una che non ci metteva tanto a dire la sua, e anzi, si lasciava tranquillamente sfuggire – talvolta – delle parole che potevano essere veramente taglienti, tuttavia, sapeva poi anche farsi perdonare con quel suo modo di essere autentica e semplice, mai artefatta e soprattutto, sincera nel suo modo di dire le cose dopo aver preso nota di qualcosa che non le piacesse, rendendola però agli occhi di non la conosceva bene una criticona.
Forse era anche quel suo modo di essere e di comportarsi, però, che riusciva a far breccia dentro di me, regalandomi delle sensazioni a dir poco elettrizzanti, in maniera particolare, quando si soffermava a guardarmi con quel suo sguardo un po’ perso tra le nuvole e capace di andare al di là della normale quotidianità, offrendo uno spaccato fin troppo affascinante su quello che era l’universo all’interno del suo cuore e della sua mente.
Con il passare del tempo, poi, la nostra relazione è cresciuta in intensità, e alla fine, un pomeriggio mentre eravamo al mare, c’è pure scappata una indimenticabile avventura erotica, all’interno di una cabina, dove lei ha dato il meglio di sé, scopandomi divinamente e dimostrandomi di come sapesse dare l’anima e il corpo per ciò che le piaceva davvero, fondendosi nelle cose che le davano le emozioni più forti e penetranti.
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In cabina con Emma
Dopo esser entrati di soppiato nella cabina, richiudendola a chiave, Emma si è subito spogliata, mostrandomi quanto era meraviglioso il suo corpo, e si è abbandonata alle mie coccole, che erano sempre più intense: dopo averle succhiato i capezzoli intensamente, facendola già eccitare a più non posso, la mia lingua si è fatta strada sul suo corpo, attraversando tutta la sua pancia, raggiungendo poi la sua splendida e curatissima figa.
Se la depilava regolarmente – così almeno lei mi disse in quel momento – e mi avventurai dentro e fuori di lei con la mia lingua che non voleva altro che conoscerne al meglio le emozioni e le sensazioni, in maniera particolare, nel momento in cui l’avessi stimolata al punto tale da farla venire in quella cabina: lei mi strinse la testa a lei, mi guidò verso le sue fantasie più appaganti, e dopo una decina di minuti di massaggi, è venuta squirtando.
La cosa mi eccitò al punto tale che le dissi che era la prima donna che conoscevo capace di regalarmi un’emozione come quella, l’esplosione massima del suo piacere, in un luogo insolito come quello, che rendeva sicuramente ancor più affascinante la nostra avventura erotica, regalando emozioni a dir poco destabilizzanti tanto a me, quanto a lei, che del resto, non si tirava indietro nel manifestare tutta la sua soddisfazione nel godimento.
Poco dopo, mi guardò con un’aria da porca come poche ne avevo visto, e mi disse che mi avrebbe trombato lì, dando tutta sé stessa per farmi sborrare il più possibile: e incominciò cavalcandomi al rovescio, una delle mie posizioni preferite, perché mi permetteva di osservare bene quel suo meraviglioso culo mentre mi trombava, e allo stesso tempo, vedere il mio cazzo inghiottito da quelle labbra, mi faceva andare ancor più su di giri.
La guidavo su di me, stringendole il culo, e dicendole di scoparmi di più, di non fermarsi mai, perché ormai ero troppo eccitato per non sborrarle dentro, e volevo proprio dare tutto me stesso, innondandole quella meravigliosa figa del mio seme, bello caldo e abbondante: perché lei lo meritava, e lo voleva davvero con tutta sé stessa, soprattutto se fossi venuto proprio dentro di lei, in quella meravigliosa ed infuocata fessura per il paradiso.
Non mi son trattenuto a lungo, mentre scopavamo, e in effetti, poco dopo ho liberato tutta la mia sbroda dentro di lei, ansimando come un matto, e quasi strillando per quanto stavo godendo e mi piaceva: Emma mi guardò soddisfatta, e allo stesso tempo, dicendomi di fare un po’ meno casino, perché qualcuno si sarebbe accorto di noi mentre lo stavamo facendo, dentro quella cabina che non era in mezzo a un’isola ma vicina alla spiaggia…
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Ci sono tipe che, pur facendo lavorare molto la bocca per criticare, poi non sanno usarla per fare altro: Alfredo con il suo racconto erotico ci ha dimostrato che non è il caso di Emma.
Emma una fighetta criticona che scopava bene, di Alfredo di Messina.
Prima edizione: giugno 2015, by Atlantia Media.
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piuttosto che aprire la bocca, apri qualcos’altro!!