Clara voleva solo cazzo
Il mio cazzo per le sue fantasie
Quando Claudio mi ha chiamato per raggiungerlo a casa sua la sera di martedì della settimana appena trascorsa, non mi sarei mai aspettato di finire in una piccola (e piacevole) festa in compagnia di nuove persone che non avevo mai visto prima e che, con il loro modo di fare, mi hanno subito fatto sentire a casa, come se conoscessi tutti da un sacco di tempo: ma la sorpresa più grande è stata incontrare una tipa come Clara che mi ha subito fatto diventare duro l’uccello appena l’ho vista.
Non è che fosse proprio una tipa così strepitosamente capace di conquistare il mondo, e anzi, poteva anche sembrare una delle tante stronzette che si incontrano per la strada che, con il loro modo di fare un po’ distaccato, nemmeno riescono poi a far tanta presa: eppure, qualcosa la rendeva irresistibile, come se un fascino magnetico mi attirasse a lei, e io non potessi fare a meno per nulla di lei e del suo corpo, come se fossi imprigionato in quel suo affascinante gioco seduttivo.
In realtà, quella gnocca di Clara era semplicemente una delle invitate che, vedendo attorno un po’ di uomini, probabilmente si era fatta un’idea particolare su come potesse continuare quell’evento: una bella trombata avrebbe dovuto coronare quella serata piena di divertimento, con la musica giusta, la roba giusta da bere e, soprattutto, un po’ di uomini che sicuramente non si sarebbero mai tirati indietro di fronte alla possibilità di trombarsi una fighetta tra la piscina e il giardino.
Quando ci siamo ritrovati l’una di fronte all’altro, con in mano un drink freschissimo, e ci siamo salutati soffermandoci a fare due chiacchiere sul bordo della piscina, mi sono subito accorto che questa fighetta aveva voglia di trasgressione, che qualcosa la spingeva a desiderare di trombare, forse anche il fatto che avesse bevuto un po’ più del necessario e non riuscisse più a trattenersi mentre guardava (e davvero fissava insistentemente) il mio pacco in mezzo alle gambe.
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Voleva trombare e basta
Senza che potessi dire nulla, quella gnocca di Clara allungò le sue mani sul mio ventre e, poi, le infilò tra i miei boxer alla ricerca del mio cazzo e trovandolo ancora piuttosto piccolo, giocò con la mia cappella, passandoci le dita attorno, quasi come se sapesse che questo modo di fare mi eccitava – e non poco – solo che in realtà non volevo già lasciarmi andare, e così, mentre lei mi toccava il cazzo, io la guardavo divertito notando che la sua espressione era davvero soddisfatta.
Si passava la lingua sulle labbra e, poi, guardandomi con quella faccia provocante, di tanto in tanto faceva un ghigno divertito e, poi, sentendo che il mio cazzo stava ingrossandosi, mi disse “mmmmm, non male, adesso si inizia a ragionare: ma quanto ci divertiremo insieme?” e io le dissi…
CONTINUA NELLA PARTE SECONDA!
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Luca ci lascia in sospeso, così, con il suo racconto erotico pieno di passione: e il cazzo glielo lavorerà per bene Clara, come vedremo nella prossima parte…
Clara voleva solo il cazzo Parte #1, di Luca di Gorizia
Prima edizione: Luglio 2016, by Atlantia Media.
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