Le infilavo il cazzo mentre sculettava
Quel pomeriggio al mare di qualche mese fa, era davvero un’occasione unica per conoscere meglio – dal punto di vista erotico – quanto la mia trombamica Clara potesse essere esplosiva: questa tipa particolarmente estrosa e vivace, infatti, era per me qualche cosa di misterioso e di affascinante, perché da una parte volevo a tutti i costi conoscerla meglio e, dall’altra, non volevo però nemmeno rischiare di rovinare un’amicizia che durava da un bel po’ di tempo e sembrava bella.
Lei si aggirava attorno all’ombrellone con quel bikini color melograno, muovendosi in modo piuttosto provocante, perché sembrava che volesse a tutti i costi mostrarmi il suo culo ogni tre secondi: io ero disteso a prendere il sole, sull’asciugamani, mentre Clara di tanto in tanto si alzava, facendomi ombra, ed attirando il mio sguardo con quel culetto che non avrei potuto non assaggiare, soprattutto in un luogo incantevole come quello, dove la voglia di trombare diventava sempre più forte.
A un certo punto, le chiesi se avesse sete, o ancora, se avesse voglia di mangiarsi un ghiacciolo o un gelato: eravamo abbastanza accaldati entrambi, ma lei, mi rispose che non voleva nulla, e anzi, che un ghiacciolo le interessava… La guardai, e le chiesi se fosse davvero quella la sua scelta: mi rispose che voleva proprio un calippo, e quindi, andai al bar e presi ciò che lei voleva, soddisfacendo la sua richiesta, non senza un tocco di malizia quando tornai per portarle il suo ghiacciolo.
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Clara era sdraiata sull’asciugamani, e io, vedendo quel culetto non potei non montarle sopra con il ghiacciolo: fu sorpresa del fatto, ma sentendo il mio cazzo appoggiato al suo culo, lei si eccitò quasi subito, e dopo aver preso il calippo, mi disse che ne voleva uno di un altro tipo per divertirsi un po’. Così, mentre lei si stava preparando a gustare il suo bel ghiacciolo, io le sfilai il bikini e iniziai a passarle la mano attorno alla figa, e poi, divaricandole le gambe, iniziai a leccarla.
In quella posizione, era meraviglioso darsi da fare con quella bella figa: da una parte, questa simpatica tipa vogliosa, che iniziava ad eccitarsi mentre io mi divertivo con la sua figa, e io, di fronte a me, quello spettacolo di intimità, pronta a regalarmi il meglio di sé per una indimenticabile trombata al mare. Le mie attenzioni iniziarono ad essere sempre più spinte, perché oltre alla lingua, ora anche il mio pollice era attivo per darle piacere in quel magnifico orifizio caldo e pian piano bagnato.
Il suo mugolare, tra una leccata di ghiocciolo e un morso leggero alle labbra, mi eccitava sempre più, finché finalmente tirai fuori il mio cazzo e, quindi, iniziai a penetrarla da dietro, senza smettere di giocare con il mio pollice ad eccitarla: ed era uno spasso vederla così piena di desiderio e di vitalità, così vogliosa e pronta a lasciarsi fare da me, mentre io spingevo il mio bell’uccello rovente dentro di lei, e iniziavo a godere non poco, in una bella figa come lei che mi sembrava unica.
Per provocarla un po’ di più, oltre al pollice in figa, mi divertii mettendole l’indice in culo: il primo istante lei si irrigidì un po’, ma poi, divertendosi per questa nuova situazione, iniziò a godere e a lasciarsi andare, ansimando e desiderando sempre di più il mio cazzo, dicendolo apertamente. Poi lo tirai fuori dalla sua figa e iniziai a strofinarlo sull’ano, che avevo ormai preparato ad un ospite più grosso, a forza di giocare con il mio dito indice a penetrarla, avanti e indietro.
Quando il mio cazzo si fece largo in quel buchino stretto, provai una sensazione meravigliosa, mentre lei allo stesso tempo sembrava un po’ dolorante: ma continuai anche a masturbarla con il mio pollice, perché volevo farla venire, mentre io venivo dentro il suo culo. Accelerai la scopata, e allo stesso tempo, la masturbazione: Clara era ormai lì lì per venire, e anch’io non avrei resistito molto a lungo là dentro, perché il suo ano era davvero qualche cosa di irresistibile per il mio uccello voglioso.
Continuai a spingere, e a masturbarla, e poi mi sentii ormai pronto a venire: ansimai lungamente e poi scaricai la mia sborra dentro il suo culo, mentre poco dopo, a forza di sgrillettarla, pure lei venne, sospirando lungamente e lasciandosi finalmente andare. Aveva raggiunto pure lei un orgasmo che sembrava a dir poco esplosivo, insieme con il mio, e tutto questo di fronte al mare, in una indimenticabile sera di luglio…
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Jordan è davvero un mito in tutti i sensi: e non si è fatto scappare Clara, trombandosela per bene e inviandoci un bel racconto erotico che è il migliore dei pensieri.
Clara sculettava come una troia prima di prenderlo di dietro, di Jordan di Roma.
Prima edizione: gennaio 2016, by Atlantia Media.
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Una così me la tromberei almeno quattro volte al giorno