Anastasia amava cavalcare

Anastasia ha voluto il mio cazzo duro da cavalcare senza sosta

Con Anastasia era difficile non riuscire ad intrattenere un rapporto piacevole e divertente, soprattutto, considerando la sua socievolezza e la sua capacità di porsi in modo propositivo e allegro nei miei confronti: dopo un incontro di lavoro, infatti, abbiamo iniziato a vederci in maniera piuttosto regolare, la sera, per andare a bere degli aperitivi e condividere la felicità di piacevoli momenti al di là della quotidianità e della routine lavorativa.

Quando arrivava il venerdì sera, era sempre un ottimo momento per gustarci insieme un aperol spritz al bar, lasciandoci alle spalle tutte le sfide della settimana: e tra mille chiacchiere, con lei non era difficile riuscire anche a proseguire la serata in buona compagnia, andando a mangiare insieme nei locali un po’ più belli, dove in sostanza era possibile unire il piacere della buona tavola alla cura dell’ambiente, mai banale ed accogliente.

La scorsa settimana, il venerdì, abbiamo deciso di concederci un giro per la città un po’ prima del solito: verso le 18 ero da lei in ufficio, e una volta spento il computer, mi sono soffermato un attimo a parlare, perché mi sembrava che Anastasia fosse presa da una voglia strana di comunicare, di condividere, e perché no, anche di trasgredire scoprendo qualche cosa di diverso sempre in mia compagnia.

Il piacere del cazzo nella sua figa

Era vestita in maniera eccitante, come al suo solito, perché lei non riusciva a stare senza un paio di leggings ed una magliettina stretta al punto giusto, che ne sottolineasse la femminilità: mentre la guardavo muoversi per l’azienda, fissando bene il suo culo, a un certo punto, si voltò e mi beccò in pieno mentre la mia espressione del volto era fin troppo chiara ed inequivocabile, vale a dire, quella di uno che non poteva non apprezzare il suo corpo.

Mi guardò sorridendo, chiedendomi proprio apertamente – e senza tanti pudori – da quanto tempo le fissavo in quel modo il culo, e se avessi voluto vederlo anche dal vivo, oltre che nascosto da quei pantaloni: sulle prime, non seppi quasi cosa rispondere, ma vedendo che lei insisteva, le dissi che avrei voluto stringerlo tra le mie mani perché mi eccitava da morire alla sola vista, con quella sua forma perfettamente scolpita.

Senza dirmi nulla, mi prese la mano destra e se la guidò sulla chiappa, dicendomi che sarebbe stata mia: le dissi che volevo trombare con lei, non vedevo l’ora, ma volevo vedere quanto fosse attiva lei nel farlo, e come si ponesse nei confronti del mio cazzone, montandomi a dovere, perché una cavalcata era senz’altro qualcosa cui non rinunciare per alcun motivo, soprattutto di fronte a quello splendore fisico non indifferente.

Anastasia mi spogliò, mi fece sedere in poltrona, dopodiché si svestì completamente: si infilò il mio cazzo in bocca, e iniziò a massaggiarmelo intensamente con la lingua e le labbra, velocemente, giocando anche a farlo scorrere, poi con le dita serrarlo di nuovo in punta, regalandomi tutta la fantasia di una autentica amante che sapeva esattamente come far perdere la testa al suo partner durante il tempo dedicato al sesso.

Poco dopo, quando ormai era già bella bagnata ed era pronta a concedersi meglio, Anastasia mi ha chiesto come volevo che scopassimo: non esitai nel dirle che volevo che mi fottesse a smorzacandela da dietro, perché volevo osservare il suo culo calarsi su di me, e il mio cazzo farsi strada nella sua figa calda e focosa, magari anche bagnata, perché la stessa potesse regalarmi delle sensazioni uniche, soprattutto di fronte ai suoi movimenti.

Non esitò, mi si calò sopra e, nel momento in cui vidi la sua figa inghiottire il mio cazzo, persi la testa dal godimento: iniziai ad ansimare e gemere, dicendole che lo volevo di più, che non doveva fermarsi, perché era semplicemente divina nello scopare, e che non volevo perdere nemmeno un istante di quel magnifico godimento, con lei che era la più figa e la più divina tra le donne che avevo scopato in vita mia. Glielo dissi con la massima sincerità.

Anastasia, soddisfatta e felice per come mi piaceva il suo modo di scoparmi, iniziò a cavalcarmi prima velocemente e poi lentamente, giocando con il mio cazzo, sentendo che la cosa mi eccitava sempre di più: e ogni volta che mi sentiva andare su di giri, rallentava e si fermava, per poi ricominciare e stimolarmi a non finire, in un gioco della passione erotica che non sembrava dover mai finire, almeno fino a quando non liberai la mia sborra in lei.

Continuò a cavalcarmi ancora per qualche istante, finché venne pure lei, e si fermò perché era stanca: si sollevò, si sdraiò sopra di me, e mi sbaciucchiò, chiedendomi se era stata l’amante dei miei sogni. Le dissi che nessuna mi aveva mai trombato così bene, che era semplicemente una donna capace di far provare emozioni al suo partner, e che non avrei mai più potuto fare a meno di lei e della sua arte di amare. Mi sorrise e strinse a lei felice…

Il nostro amico Antonio si è divertito per bene con Anastasia e, dopo aver sborrato incredibilmente, ha trovato anche il tempo di condividere con noi un racconto erotico davvero eccitante.

Anastasia amava cavalcare e farsi riempire di sborra, di Antonio di Bergamo.

Prima edizione: settembre 2015, by Atlantia Media.

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