Una sera di metà ottobre con lei

Le ultime settimane sono state tutt’altro che semplici, un po’ per tutti noi. Tra i timori della pandemia, le chiusure anticipate dei locali e tutto il casino quotidiano, anche con gli amici e le amiche ci sono state meno occasioni per divertirci insieme. Nonostante abbiamo cercato di continuare a vivere la nostra quotidianità, purtroppo, tante occasioni di svago e di divertimento insieme sono andate a farsi fottere senza tanti complimenti, anche per il timore di stare male. Lo stesso è successo pure nella nostra cerchia di trombamici, dato che non ci siamo visti per un bel po’.

Almeno fino a dieci giorni fa, sembrava che nessuna delle mie trombamiche preferite avesse voglia di lasciarsi andare al piacere della carne. Tutte salvo una, Elisa, che per puro caso ho incontrato un giovedì sera durante la spesa: e quando nei suoi occhi ho visto quella voglia di lasciarsi andare, non ho più capito nulla e mi son tuffato all’avventura. Gnocca come poche, trasgressiva al punto giusto e con quel tocco di stile che la rende irresistibile, la fighetta mi ha subito fatto venire una voglia incredibile di farlo con lei, tant’è che ho avuto un’erezione appena l’ho vista.

Con il suo giubbottino di pelle, i legging di finta pelle e i suoi stivaletti slanciati, non ho potuto fare a meno di desiderarla. Il cazzo, l’ho detto, mi si è raddrizzato nei pantaloni non appena il suo culo è finito nel mio campo visivo. E devo ammetterlo, inizialmente neppure l’ho riconosciuta da dietro, anche se la perfezione del suo fondoschiena mi è stata piuttosto familiare sin dal primo sguardo. Quando i nostri occhi si sono incrociati, allora, con mio stupore ho realizzato di aver incontrato proprio Elisa.

“Ciaooo, Eli, bellissima come al solito…come stai?” e lei “Ciaaaooo, Luca…alla grande, e tu?” e io “adesso che ci siamo beccati, direi da Dio”. Per tutta risposta, è partito un sorriso ad entrambi. Nei nostri occhi, ho visto il desiderio di lasciarci andare. Entrambi. Così, le ho chiesto “che fai, stasera, Eli?” e lei “non ho ancora deciso; e tu?” e io “ho preso un paio di cose gustose per la cena; ti va di venire a mangiare un po’ di pesce da me?” e lei “l’idea non è male: ti seguo con l’auto a casa, tanto la strada la conosco…” e io “perfetto…tu hai finito la spesa?” e lei “sì, il tempo di andare in cassa”

Con un prologo di questo tipo, la serata mi è sembrata imperdibile sin da quel momento. Giunti a casa, la situazione si è fatta ancor più promettente: non abbiamo fatto in tempo a passare la soglia di casa, che già ci siamo lanciati in balli scatenati e canti impossibili. La voglia di divertirci si è impadronita di noi in pochi istanti, e ci ha portati a ballare sghignazzando, spintonandoci senza ritegno. E tra una battuta e l’altra, siamo finiti sul divano. Ci guardavamo, poi partivano risate, e quindi battute oscene ed improbabili corteggiamenti da veri amanti della vita.

Poi la scintilla è scoccata, spingendoci a baciarci. Le nostre bocche si sono sfiorate, poi le labbra si sono unite in una passionalità unica. Quindi, siamo finiti in un abbraccio bello stretto, mentre le nostre mani esploravano i nostri corpi alla ricerca del piacere. Le mie mani cercavano la sua intimità, mentre le sue erano già arrivate alla mia. Voleva il mio cazzo, che già stava diventando duro, mentre io volevo la sua figa. E spogliandoci con foga, ci siamo stretti l’una all’altro ancor di più: e poco dopo, è partito un clamoroso 69, che mi ha davvero spinto a desiderare di più da lei.

Le leccavo la figa con passione, la volevo tutta, e mentre lo facevamo non esitavo a stimolarla con bocca, lingua e mani, in una vera e propria tortura erotica piena di un’intensità unica. Lo stesso stava facendo pure lei al mio cazzo, che nel frattempo era diventato un totem, da adorare come fosse sacro. Le mie leccate intense l’hanno conquistata, portata all’estasi, tant’è vero che l’orgasmo era ormai a portata di mano. “ohh si, ohh si, ohh siiiii…” ripeteva la gnocca mentre io la stimolavo, e la volevo sempre più, desideravo perdesse la testa proprio con me. In quel momento magico.

Non mi son fermato neppure quando ormai, esausta per il piacere, mi implorava di non continuare a leccarla. Volevo di più, desideravo farla impazzire, e così ho fatto. Leccavo, di nuovo, succhiavo senza tregua, mentre lei si dimenava e liberava tutto il suo godimento in gemiti e movimenti ormai più simili a spasmi. Gnocca come non mai, ormai in preda ad un secondo orgasmo, poco dopo si lasciò andare in un lungo ansimare e, poi, in gemiti sempre più intensi e forti, con una nuova apoteosi del piacere. E mi sentivo ancor più soddisfatto, realizzato nel sentire il suo piacere esplodere.

Quindi le dissi che la volevo, tutta, ed Elisa non si fece pregare. Si alzò, quindi, mi fece sdraiare e mi saltò sopra. Sedendosi, il suo culo divino si accomodò su di me, e sentii quelle chiappe belle dure e sode, statuarie, sbattere su di me. Prese a muoversi su e giù, subito con intensità. Mi scopò divinamente, davanti, e poi si girò e prese a cavalcarmi con la massima intensità possibile. Mi piaceva di brutto sentirla così selvaggia, e la sculacciavo perché non si fermasse mai. Volevo assaporare quel suo modo di stare sopra di me, non volevo proprio rinunciare a quella danza erotica.

Mi scopava sbattendo selvaggiamente le sue chiappe su di me, mi stava facendo eccitare sempre di più, ed io le prendevo le chiappe per gustarmi quella sua carica vitale. Scopava divinamente, godeva ed ansimava, gemeva in maniera ancor più forte e spinta. Io mi godevo quella scena di piacere, mi sentivo esplodere dal godimento, in preda alle emozioni più intense ed incontrollabili. Le stringevo le chiappe, poi la guidavo su di me, quindi tornavo ad ansimare senza che potessi resistere tanto a lungo, immaginando come sarebbe stato difficile non venire di lì a poco dentro lei.

La desideravo, godevo, ululavo quasi dal piacere. Ed Elisa gemeva con me, finché di lì a poco esplose insieme l’orgasmo. Entrambi, in preda al massimo piacere, non potemmo che liberare l’apoteosi del godimento in un lungo gemito, per poi accasciarci l’una sull’altro, con i cuori che battevano all’impazzata. Stravolti dal piacere, sudati per quella cavalcata meravigliosa, e svuotati di ogni energia ci guardammo soddisfatti. Quindi ci baciammo, e restammo sul divano a riprendere fiato. Ci sussurravamo parole dolci, e poi, accarezzandola la presi in braccio e ci alzammo.

“Eli, adesso ti preparo qualcosa di buono…perché mi piace viziarti” e lei “mmm, non vedo l’ora di assaporare…” e io “che cosa?!” e di rimando mi guardò con un’espressione maliziosa. Era cominciata la nostra serata, ed era strepitosa in ogni cosa.

Una sera di metà ottobre con lei, di Luca di Mantova

Prima edizione: ottobre 2020, by Atlantia Media.

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