Lei si vestiva di nero

Il nero era il suo colore preferito

Quando la incrociavo nell’atrio del mio palazzo, Caterina era sempre gentile e si rivolgeva a me con un tono simpatico e piacevole, e mentre si dava da fare per tenere tutto pulito, e sistemare le cose che altri incivili buttavano sempre in giro, si vestiva in modo eccitante, con quella bella tuta stretta che metteva ben in evidenza il suo culo, soprattutto quando si voltava a scopare il vialetto con quella ramazza rumorosa.

Io la osservavo sempre con una certa ammirazione, perchè lei aveva sempre il giusto piglio per fare le cose, e soprattutto, non perdeva mai tempo mentre le faceva, perchè aveva una grande determinazione nel lavorare, forse anche per il motivo che vedere i risultati, e sentirsi apprezzata da tutti gli altri, le regalava delle sensazioni piacevoli, al di là di ogni logica che uno potesse tentare di interpretare.

Poi un giorno, mentre stavo rincasando e mi son soffermato a guardare i fiori del vialetto, e anche la potatura delle palme, mi son accorto di come si impegnasse davvero in modo incredibile nel fare tutto, nonostante la coglionaggine di certa gente con cui si condivideva questo condominio, dove la regola non scritta sembrava quella di fare gli stronzi con chi si impegnava a mettere un po’ di ordine nelle cose.

E ce l’aveva bionda

Parlando con lei, e chiedendole come andava, Caterina si è soffermata a raccontarmi un po’ di cose su di lei, e poi, della sua passione per quel giardino, che tutti gli altri invece trascuravano, senza che riuscissi a capirne le ragioni: da una parte, infatti, sembrava che ci fosse una vera e propria gara a sporcare questi spazi, e dall’altra, le piante parevano pure sabotate da qualche idiota in cerca di divertimento facile.

Scuotevo la testa e le raccontavo come anch’io avessi una passione per le piante, giacchè in balcone ne tenevo sempre di belle: e pure lei si era accorta della vegetazione presente, sempre ben curata e piena di vita, come soltanto poteva essere nel caso di un vero e proprio amante del verde, capace di trasmettere con fiori e piante delle sensazioni davvero piacevoli, creando giochi di colore unici.

La sensibilità nel notare queste cose, il suo modo di parlarmi delle sue specie preferite, mi hanno un po’ stregato e, mentre chiacchieravamo, mi accorgevo che il tempo passava in modo piacevole, forse anche per lei, perchè con i suoi occhi mi fissava, mi guardava quasi con un interesse morboso, come se non riuscisse a contenere la sua curiosità e la sua voglia di conoscermi.

Poi le proposi di continuare la chiacchierata con un bel tè freddo, da assaporare magari proprio in mezzo alle mie piante, dove sentirci a nostro agio, quasi come se fossimo nel bel mezzo di una foresta tropicale, dove non mancavano le specie più insolite: e una volta seduti al tavolino, bevendo, ci siamo soffermati a parlare di nuovo delle mie piante, mentre gli occhi di lei correvano al mio cavallo.

Così le chiesi che cosa avesse notato, nel guardarmi proprio lì, ma senza malizia: la vidi diventare un po’ rossa, e imbarazzata, andare alla ricerca di una risposta improbabile, che mi diede così al volo, ma senza essere convincente, al punto che ridendo la guardai e le dissi che secondo me la sua era un’altra necessità, e lei, abbassando gli occhi, mi rispose che avevo ragione e forse…pure voglia di lei.

Non le risposi, perchè mi limitai a cercare le sue labbra, e quando mi ricambiò baciandomi, la accarezzai, mentre le mie mani correvano sulle sue gambe, fino al bacino, per poi abbassarle i pantaloni, e andare alla ricerca delle sue mutande, sfilando anche quelle, mentre con la mia lingua cercavo già la sua figa, perchè la volevo vedere, volevo assaporarla tutta, farla mia sul terrazzo di casa mia.

Quindi allargò le gambe, e poi, aspettò che la mia lingua e le mie mani arrivassero proprio lì: non ci misi tanto, prima di iniziare a gustare la sua intimità, e la leccai tutta, le succhiai per bene il clitoride, e con le dite giocai per un po’ con la sua meravigliosa figa, che non vedevo l’ora di trombare per bene, per sentire con il mio cazzo quella che poteva essere la sua capacità di scoparmi senza pensieri.

Caterina si lasciò andare alle mie voglie, e poi, quando ormai si sentiva pronta a venire, mi disse che ora era tempo di scopare, che voleva venire con il mio cazzo dentro: quindi mi abbassai i pantaloni, sistemandomi sulla poltrona, sfilando anche le mutande per tirar fuori il cazzo, e con le mani, lo tenni bello dritto, perchè saltandomi sopra potesse davvero montarlo a dovere, scoparlo come un palo infiammato.

Lei si appoggiò su di me, piegandosi sulle ginocchia, fottendomi con tanta voglia: sbatteva il mio culo sulle mie gambe, e lo faceva con grinta, perchè voleva sentire bene il piacere del cazzo, vedendomi tra l’altro eccitatissimo e su di giri, perchè godevo – e non poco – mentre la sua figa mi fotteva bene, senza sosta, come se fosse uno stantuffo impazzito pronto ad esplodere di piacere irresistibile.

Poi Caterina si sollevò, e mi disse che era tempo di trombarmi da dietro, e mi montò sopra alla cowgirl: quando vidi il suo bel culo, la sua figa aprirsi sulla mia cappella per inghiottirsela, mi lasciai andare gemendo, e con le mani, la guidai su di me con decisione, perchè volevo montasse con forza, e velocemente, senza che si fermasse nemmeno per un istante durante quell’estasi di piacere che non finiva mai.

Mentre mi facevo trombare da lei, scuotendole il clitoride senza sosta, lei si lasciò andare in un bel gemito, ansimando, e poi facendo pure una leggera squirtata che mi fece andare in cielo: le afferrai i fianchi, dicendole di scoparmi di più, che ormai ero pronto a venire, e dopo nemmeno un minuto mi lasciai andare, sborrando dentro di lei, con schizzi ripetuti di seme caldo.

Quindi Caterina si alzò, prese il cazzo in mano, e leccò via le ultime gocce della mia sborra, guardandomi come una troia vogliosa…

Grandiosa Caterina: ci ha fatto eccitare tutti quanti nel racconto erotico di Fabrizio, davvero imperdibile tra i tanti della community!

Lei si vestiva di nero quasi ogni giorno, di Fabrizio di Milano

Prima edizione: Maggio 2016, by Atlantia Media.

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